Il tempio Wat Pho.

Wat Pho – tempio del Buddha Sdraiato

Se visitate Bangkok per la prima volta, una delle tappe imperdibili è sicuramente il Wat Pho o Wat Phra Chetuphon, il Tempio del Buddha Sdraiato. Ésituato nel distretto di Rattanakosin, dietro al Tempio del Buddha Smeraldo e vicino al Grande Palazzo. É uno dei tempi più antichi ed imponenti della città (contiente più di mille statue del Buddha) ed è famoso per la gigantesca statua di Buddha in una singolare posizione sdraiata ed interamente ricoperta di foglie d’oro.

Vi consiglio di prendervi del tempo per visitare Wat Pho in tutta calma. Infatti, anche se il Buddha d’oro è molto famoso, solitamente i turisti fanno capolino qui per una visita lampo e non si soffermano a visitare il complesso degli edifici che compongono il tempio. Inoltre, un altro buon motivo per trascorrere più tempo in questo luogo è la possibilità di concedervi un momento di totale relax e provare l’ indimenticabile esperienza di un massaggio tradizionale Thai. Sì, perchè in uno degli edifici ha sede la scuola di massaggio di Wat Pho, cosiderata una delle eccellenze thailandesi. Non serve quindi dire che siete in ottime mani!

Dove si trova

Informazioni e mappa

Nome: Wat Pho

Nelle vicinanze

Nelle vicinanze:

Il paroc Lumpini di Bangkok.A 445 metri
Il tempio Wat Arun al tramonto.A 506 metri
Fiori freschi in vendita al mercato dei fiori di Bangkok.A 743 metri
Il teatro Sala Chalermkrung.A 795 metri
Il tempio Sanam Luang.A 976 metri
Il tempio Gurdwara Sikh.A 1023 metri

Storia del tempio

Wat Pho prende il suo nome da un monastero situato in India, nel quale si ritiene che abbia vissuto Buddha. Nel periodo che precede la costruzione del tempio, in questo luogo sorgeva un centro dedicato all’insegnamento della medicina e delle tecniche tradizionali del massaggio Thai, nel quale furono erette anche alcune statue raffiguranti le varie posizioni dello yoga. In seguito, Rama I fece costruire il tempio utilizzando i frammenti di una enorme statua del Buddha che era stata distrutta dai Birmani nel 1767. Nel corso degli anni il complesso di edifici subì numerosi cambiamenti. Durante il regno di Rama III, intorno al tempio vennero affisse alcune iscrizioni contenenti testi di medicina tradizionale. Queste iscrizioni ricevettero il riconoscimento dell’UNESCO all’interno del “Programma Memoria del Mondo”, inaugurato nel 2008. Adiacente al tempio si trova un piccolo giardino in cui la colonna portante è l’albero della Bodhi (antico fico sacro), le cui radici si crede derivino dall’antico albero indiano sotto cui Buddha sedeva in attesa dell’illuminazione.

Il Buddha sdraiato

La maggior parte dei turisti visita Wat Pho pricipalmente per il Buddha Sdraiato. Le misure della statua sono a dir poco impressionanti: 15 metri di altezza, 46 metri di lunghezza, così grande che sembra l’abbiano fatto entrare a forza nell’edificio. I piedi del Buddha sono lunghi 5 metri e sono decorati con incantevoli immagini in madreperla raffiguranti i ‘laksanas’ (caratteri e segni) di buon auspicio. 108 è un numero considerato sacro nella religione buddhista e simboleggia le 108 azioni e simboli positivi che hanno aiutato il Buddha a raggiungere la perfezione. All’ingresso dovrete togliervi le scarpe e, se volete regalarvi un po’ di fortuna, vi consiglio di munirvi un cestino di monete, che potete acquistare all’entrata, e depositarle nei 108 contenitori di bronzo che trovate lungo le pareti del tempio. Nel momento in cui lasciate cadere le monete si produrrà un suono molto piacevole e, anche se i vostri desideri non si avvereranno, le offerte verranno comunque donate ai monaci e utilizzate per il restauro e la conservazione di Wat Pho. Trattandosi di un luogo sacro, tutti i visitatori devono indossare un abbigliamento adeguato: le spalle e le gambe (dalle ginocchia in su) devono essere coperte.

Fuori dal tempio

Come già vi ho anticipato, vale la pena dare un’occhiata anche al resto del tempio. Potete visitare il complesso di edifici in maniera autonoma, ma, se lo desiderate, potete anche prenotare una visita guidata in lingua inglese. Non potete perdervi una visita alle 4 cappelle che contano in totale 394 statue in oro del Buddha nella posizione del fiore di loto, provenienti da varie zone della Thailandia. Sebbene sia necessaria una guida per decifrare i complessi dettagli dei murales che accompagnano il vostro percorso intorno a Wat Pho, anche nel caso in cui non comprendiate pienamente il significato delle singole immagini potete comunque apprezzare queste magnifiche opere d’arte. Infine, raggiunto il giardino del tempio lasciatevi strappare un sorriso da alcune statue “comiche” cinesi che in passato venivano usate sulle navi come zavorre e approfittatene per ammirare i 91 chedi o stupa (pagode), decorati con stupendi fiori di ceramica e mosaici colorati.

Una pausa di relax

Wat Pho fu la prima università pubblica in Thailandia specializzata in religione, scienza e letteratura. Attualmente è più rinomata come centro dedicato ai massaggi tradizionali e alla medicina. Dopo una passeggiata intorno al tempio non c’è niente di meglio di un bel massaggio rigenerante! Se non avete mai provato il massaggio tradizionale thai, siete nel luogo giusto per provare questa esperienza. Non si tratta del massaggio classico a cui siamo abituati, infatti ha un effetto rinvigorente più che rilassante, in quanto prevede alcune posizioni tipiche dello yoga per alleviare lo stress e migliorare la circolazione. Data l’elevata affluenza, vi consiglio di prenotare il vostro trattamento in anticipo per evitare lunghe attese.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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