Viaggiare con il cane in aereo

Qualche problema si pone tuttavia quando il viaggio comporta uno spostamento in aereo, in quanto le compagnie applicano politiche decisamente restrittive sul trasporto di animali da compagnia.
Portare gli animali in aereo è comunque possibile, e facendo un po’ di ricerca, è possibile persino trovare alcuni voli low cost che lo permettono, basta informarsi in anticipo sulle condizioni applicate dalle compagnie e conoscere le regole di viaggio consigliate dal veterinario.
Inutile nascondere che un viaggio in aereo rappresenti un evento fortemente stressante per il cane, soprattutto se il trasporto avviene nella stiva. Per questa ragione non è consigliabile portare il cane in aereo se si deve affrontare un viaggio molto lungo, mentre per quanto riguarda le tratte a medio o corto raggio, gli eventuali effetti negativi sull’animale vengono facilmente superati nei giorni successivi al volo.

Ecco come comportarsi e quali regole seguire.

Prima del volo

Ogni compagnia aerea adotta regole differenti, pertanto il primo passo è quello di informarsi e valutare attentamente, anche in relazione alle eventuali restrizioni burocratiche in vigore nel paese di destinazione: in alcuni paesi esistono divieti all’introduzione di alcune specie animali, mentre in altri vige la quarantena.
La prima considerazione riguarda la prenotazione: è infatti obbligatorio segnalare la presenza dell’animale fin dal momento della prenotazione, indipendentemente dalla taglia del cane.
I cuccioli di età inferiore ai 3 mesi non possono viaggiare in Europa, poiché privi del vaccino contro la rabbia.
Fondamentale munirsi del libretto sanitario e tutte le certificazioni richieste per l’ingresso nel paese di destinazione. Ogni paese applica delle norme specifiche, ma in linea di massima, i requisiti minimi indispensabili sono: microchip, passaporto per animali da compagnia, vaccino anti rabbia e un certificato che attesti la stato di buona salute del cane.
E’ inoltre importante assicurarsi che il cane rientri nell’elenco delle razze accettate dalla compagnia. Alcune compagnie aeree non accettano ad esempio gli American Pit Bull Terrier, altre non accettano i Rottweiler e altre ancora non accettano quelle razze che tendono a manifestare difficoltà respiratorie connesse alla conformazione del muso, come ad esempio i Carlini.

Requisiti generali

Per poter essere accettati in cabina o stiva, i cani devono essere avere almeno otto settimane di vita, devono essere completamente svezzati, non devono avere comportamenti aggressivi, non devono essere malati e devono essere accompagnati da tutta la documentazione necessaria.

Cabina o stiva?

Sebbene ogni compagnia applichi delle restrizioni differenti, il quadro generale prevede che chi abbia un cane di media/grossa taglia sia tenuto a far trasportare il proprio animale in stiva, mentre per coloro che hanno cani dal peso non superiore agli otto chili, è possibile la sistemazione in cabina, a patto che siano sistemati in un trasportino con il fondo impermeabile e che rispetti determinate misure. Tali misure, va detto, sono piuttosto limitate, se si tiene conto del fatto che il cane, al suo interno, deve potersi alzare in piedi senza toccare la superficie superiore del trasportino, condizione che ben pochi cani, anche di piccola taglia, riescono a rispettare.
Se il peso del trasportino più quello dell’animale supera gli 8/10 kg, l’animale è costretto a viaggiare in stiva, all’interno di apposite gabbie messe a disposizione dalla compagnia aerea. Nonostante le stive siano pressurizzate e abbiano la stessa aereazione delle cabine, questa soluzione desta non poche preoccupazioni nei padroni di cani, in relazione allo stress cui il cane è sottoposto e alle storie non sempre a lieto fine che si leggono su giornali e forum. A tutela dell’animale, le compagnie interrompono il trasporto in stiva degli animali durante i periodi di caldo o freddo estremi.
Nel caso di viaggio in stiva, l’animale non deve essere sedato, poiché ad alta quota potrebbero insorgere fenomeni collassanti, connessi alla diminuzione della frequenza cardiaca e all’abbassamento della temperatura corporea. Meglio optare per leggeri tranquillanti naturali (ad esempio estratti di valeriana, camomilla ecc.), che aiutano l’animale a rimanere tranquillo.
Alcune compagnie garantiscono l’assistenza di personale specializzato, e centri di ristoro per gli animali duranti gli scali.

Regole di comportamento per il trasporto in cabina

Nel caso di viaggio in cabina, è necessario attenersi ad alcune regole, valide per tutte le compagnie.

  • L’animale deve essere posto in un contenitore resistente e sicuro, dotato di un fondo impermeabile e di idonee aperture per la ventilazione.
  • All’interno del trasportino il cane deve potersi muovere comodamente e alzarsi in piedi senza toccare la parte superiore dello stesso.
  • Le dimensioni ammesse per i trasportini variano leggermente da compagnia a compagnia. Tuttavia lo I.A.T.A raccomanda dimensioni massime di 46,5 x 25 x 13 cm.
  • Ogni trasportino può contenere un numero massimo di animali della stessa specie, a patto che il peso complessivo non superi quel determinato valore imposto dalla compagnia.
  • Al momento dell’imbarco il cane deve essere già all’interno del suo trasportino.
  • Il cane non deve emanare cattivo odore e deve inoltre rimanere chiuso nel contenitore per tutto il viaggio.
  • I cani guida per non vedenti sono ammessi in cabina indipendentemente dalla taglia e senza alcun obbligo di trasportino, solo di museruola e guinzaglio.

Se non vengono rispettare tali regole o l’animale arreca disturbo agli altri passeggeri il comandante può decidere di spostarlo in stiva o, in casi estremi, di disporne lo sbarco al primo scalo.

Le tariffe

Sia che viaggi in cabina sia che viaggi in stiva, il trasporto del cane è soggetto al pagamento di una tariffa, che varia da compagnia a compagnia. In linea di massima, nel caso di voli nazionali, per i cani che viaggiano in cabina c’è un supplemento che si aggira intorno ai 20 euro per i voli, per i cani che viaggiano nella stiva con peso tra 10 e 30 Kg, la tariffa è di circa 50 euro, mentre per quelli con peso da 30 a 70 Kg la tariffa è di circa 50 euro, cui vanno aggiunti circa 5 euro per ogni Kg. Il trasporto di cani guida per passeggeri non vedenti e/o non udenti è gratuito e senza limiti di peso.

Il passaporto per cani

Se si sta organizzando un viaggio all’estero e si desidera portare il proprio amico a quattro zampe, occorre essere muniti del “Passaporto per Animali da compagnia“, come previsto da un regolamento in vigore dal 2004. Lo scopo è quello di diminuire i rischi sanitari di diffusione delle malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali da compagnia all’uomo, in particolare la rabbia.
Questo speciale passaporto per animali domestici consente l’identificazione dell’animale e del suo proprietario e riporta tutte le pratiche veterinarie effettuate, il numero identificativo del microchip e altre informazioni. Nel caso il microchip utilizzato non fosse conforme agli standard ISO 11784 o ISO 11785, il proprietario deve portare con sé il documento di lettura.
Prima della partenza è fondamentale raccogliere tutte le informazioni necessarie per potersi recare all’estero col cane, nel pieno rispetto delle normative.
Per ottenere il rilascio del passaporto, occorre rivolgersi all’azienda sanitaria locale, portando con se’ l’animale, in modo tale che possa essere letto il tatuaggio o microchip che è stato applicato al momento dell’iscrizione all’anagrafe canina. E’ inoltre necessario portare il certificato stesso, con riportati i dati del cane, del proprietario e la data di applicazione del microchip, nonché il certificato attestante la vaccinazione antirabbica in corso di validità, rilasciato dal proprio medico veterinario.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).