Turbolenze sull’aereo

A chi non è mai capitato di essere tranquillamente seduto al proprio posto in aereo quando all’improvviso il velivolo comincia a oscillare su e giù, facendo cadere il bicchiere del caffè che era appoggiato sul tavolino e diffondendo il panico tra i passeggeri? Per chi ha paura di volare le turbolenze rappresentano una delle preoccupazioni principali, soprattutto a causa dell’imprevedibilità di questi fenomeni: attualmente non esistono strumenti tecnologici che siano in grado di avvisare in anticipo i piloti sulla presenza di turbolenze durante il volo, in particolare quando si tratta delle cosiddette “turbolenze in aria chiara”, chiamate comunemente vuoti d’aria (ovvero quelle masse d’aria improvvise che non sono associate ad altri fenomeni meteorologici, come i temporali).

I pericoli

Anche se spesso i piloti si trovano ad affrontare turbolenze di vario genere originate da temporali o dal movimento di masse d’aria, questi fenomeni non sono mai considerati un pericolo per la sicurezza dei passeggeri. Tutti i piloti sono consapevoli di dover affrontare delle turbolenze, ma le probabilità di incontrare delle turbolenze davvero violente sono molto basse. Le turbolenze vengono spesso paragonate dai piloti ai tratti di strada dissestati che capita di percorrere in macchina: non sono pericolosi ma più che altro fastidiosi. Ciò che bisogna precisare, però, è che i cambiamenti climatici stanno rendendo le turbolenze sempre più frequenti e questa tendenza aumenterà nel corso degli anni.

In linea generale le turbolenze sono pericolose quando arrecano danni o guasti al velivolo che causano poi lo schianto dello stesso, ma si tratta di un caso davvero molto raro; uno dei casi più famosi della storia risale al 1966 quando una turbolenza spezzò un Boeing 707 nei pressi del Monte Fuji in Giappone, uccidendo tutte le persone a bordo; in questo caso drammatico però si attribuì la colpa anche al pilota, responsabile di essersi avvicinato troppo alla montagna. È necessario però sottolineare anche che i velivoli dell’epoca erano meno resistenti e all’avanguardia rispetto a quelli che oggi sorvolano i nostri cieli e che sono progettati in modo da resistere il più possibile agli scossoni delle turbolenze.

Infortuni

Per quanto riguarda invece i danni alle persone, i numeri sono veramente irrisori se correlati all’enorme quantità di viaggiatori che si spostano ogni giorno in aereo: negli ultimi 10 anni si calcola una media di 34 persone che ogni anno riportano ferite gravi in seguito ad una turbolenza; di queste la maggior parte (circa due terzi) è costituita dal personale di bordo dell’aereo. Questi dati si riferiscono solamente a infortuni gravi, come fratture, danni importanti ai muscoli o ai nervi, ecc., poiché le compagnie aeree sono obbligate a riportare solo casi di “lesioni gravi o morte”, perciò non sappiamo con certezza quante siano in realtà le persone che si fanno male durante una turbolenza.

Sono tanti i tipi di infortuni che si possono verificare durante le turbolenze: se si è in piedi possibile cadere procurandosi della fratture, mentre se invece si è seduti senza le cinture di sicurezza allacciate è possibile urtare qualcosa o essere addirittura scaraventati fuori dal proprio posto. Altre conseguenze più leggere sono malesseri lievi come la nausea o il mal di testa.

Come comportarsi

Spesso gli infortuni o le lesioni che si subiscono durante le turbolenze sono legate anche ad un comportamento non corretto dei passeggeri. Prima di salire su un aereo è innanzitutto fondamentale scegliere il proprio posto in modo da sentirsi a proprio agio e più sicuri: se vi sentite più protetti accanto al finestrino o, al contrario, vicino al corridoio, scegliete questo tipo di posto. I viaggiatori che temono le turbolenze scelgono spesso un posto nella zona centrale dell’aereo, poiché qui si avvertono meno gli “sballottamenti” delle turbolenze.  Se il volo è breve, usufruite della toilette prima del decollo, in questo modo eviterete di dover utilizzare quella dell’aereo e ridurre così le probabilità di ritrovarvi all’interno del bagno nel momento delle turbolenze. Una volta saliti sull’aereo, se vi trovare a dover passare attraverso delle turbolenze, ricordatevi di mantenere la calma e seguite i seguenti consigli:

  • Allacciate le cinture. Anche quando il simbolo delle cinture di sicurezza è spento, è opportuno tenere allacciate le cinture. Come già anticipato, la maggior parte delle turbolenze possono arrivare all’improvviso e il personale potrebbe non riuscire ad allarmare i passeggeri in maniera tempestiva, perciò la principale forma di sicurezza sono proprio le cinture; se dovete fare un viaggio lungo e pensate che tenere allacciata la cintura tutto il tempo possa darvi fastidio, allentatele un po’. Se invece vi trovate in piedi quando scatta l’allarme, seguite il consiglio degli assistenti di volo e recatevi immediatamente al vostro posto e allacciate le cinture; non prendete alla leggera questo genere di avvisi: molti incidenti e infortuni si sono verificati proprio perché alcuni passeggeri non hanno prestato ascolto ai consigli dello staff.
  • Fate sedere i bambini. Se ci sono dei bambini, fateli sedere immediatamente al loro posto con le cinture allacciate; quando salite in aereo chiedete al personale se hanno a disposizione anche delle imbracature di sicurezza da mettere al bambino in caso di turbolenza.
  • Fate attenzione agli oggetti lasciati in giro. Gran parte degli infortuni o lesioni si verificano a causa degli oggetti che possono cadere addosso ad una persona o che è possibile urtare: cercate di tenere il bicchiere delle bevande calde ben fisso in una posizione affinché non si rovesci e vi provochi bruciature; dopo aver mangiato, sollevate subito il tavolino/vassoio così non rischierete di sbatterci contro a causa di un brusco movimento del velivolo.
  • Rilassatevi e distraetevi. Cercate di rilassarvi ascoltando la musica, guardando un film o leggendo un libro; così facendo eviterete di pensare alla turbolenza e, quindi, di agitarvi più del necessario.
  • Mantenete il corpo idratato. Una corretta idratazione del corpo riduce la possibilità di soffrire di mal di testa o nausea.
  • Respirate. Quando vi sentite in preda al panico, fare respiri lenti e profondi e rilassate il vostro corpo: in questo modo allenterete la tensione.

I piloti

I piloti in questi casi non possono fare molto se non essere preparati e cercare di garantire la sicurezza e la tranquillità dei passeggeri durante le turbolenze. I piloti sfruttano le proprie competenze e i mezzi a disposizione per superare e, quando possono, evitare le turbolenze, utilizzando i radar e i contatti con le torri di controllo per restare sempre aggiornati sulla situazione. Capita che a volte i piloti ricevano un allarme generale, che viene lanciato da altri piloti che li precedono nella stessa tratta e che si sono ritrovati a dover gestire la turbolenza. In questi casi, il pilota può decidere di attuare dei cambiamenti per evitare la turbolenza: ad esempio cambiare la velocità o l’altitudine a cui vola l’aereo; in rari casi il pilota decide di cambiare rotta (questa manovra richiede però una quantità sufficiente di tempo e di carburante) o di optare per un atterraggio di emergenza precauzionale. Dipende poi dall’esperienza e dalle capacità del pilota riuscire a gestire la turbolenza: di solito la vicinanza delle montagne provoca delle turbolenze o dei vuoti d’aria così come un temporale; aggirare e stare il più lontano possibile da questi “ostacoli” aiuta sicuramente ad evitare le turbolenze. Molto importante è anche la quota a cui viaggia l’aereo: un’alta quota permette ai piloti una maggiore libertà di manovra.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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