Tipi di tè verde

Quando ci si riferisce al tè verde occorre tenere presente che non esiste una sola varietà, bensì molteplici, che differiscono tra loro in base alle condizioni di crescita locali e alle modalità di raccolta e di lavorazione.

Tutte le tipologie hanno però in comune il fatto di provenire dalla stessa pianta, ossia la Camellia sinensis.

Tè verdi cinesi

In Cina vengono prodotte oltre mille varietà di tè, di cui la metà sono tè verdi. Queste varietà prendono il nome dal loro aspetto, dal luogo di origine o da alcune caratteristiche.

  • Hua Ding. Uno dei tè più tradizionali e antichi, consumato già nel II secolo, quando i monaci buddisti lo coltivavano intorno al loro tempio sul monte Tian-tai. Secondo la leggenda, il monaco giapponese Saicho in visita presso il tempio, si innamorò di questo tè esportandolo in Giappone.
  • Qing Ding. Questa tipologia di tè risale al V secolo e viene coltivato sulla montagna di Tian-mu, area protetta dall’UNESCO. Le foglie di questo tè sono fini e delicate. Il sapore è piuttosto dolce.
  • Chang-xing. Uno dei più antichi tè cinesi prodotti ancora oggi. Viene coltivato sul monte Guzhou e ha vinto vari premi nazionali negli anni ’80.
  • Xi Hu Longjing. Forse il più celebre tè verde cinese, la pianta viene coltivata soprattutto nella zona di Hangzhou.
  • Hui Ming. Questa tipologia di tè verde vinse la medaglia d’oro nel 1915 all’Esposizione universale di San Francisco.
  • Anji. Chiamato anche Tè Bianco, si tratta di un tè verde prodotto da una pianta dalle foglie bianche. Il contenuto di amminoacidi di questa varietà è dieci volte superiore rispetto a quella di altri tè verdi e per questa ragione è molto costoso.
  • Xian-xia. Varietà risalente al XII secolo. Nel 1982 vinse la medaglia d’oro del Ministero del Commercio cinese.
  • Gunpowder. Il tè verde cinese più conosciuto al mondo, caratterizzato da un sapore fresco e pungente. La principale caratteristica di questa varietà è la forma di piccole palline che viene data alle foglie durante la lavorazione. Non si sa se il nome sia dovuto alla somiglianza con la vera polvere da sparo, o al fatto che, dalla forma appallottolata, il tè esploda in una foglia allungata se messo in infusione. La produzione di Gunpowder iniziò nel periodo della dinastia Tang (618–907). A sua volta si suddivide in diverse tipologie: Pingshui Gunpowder, Formosa Gunpowder, Ceylon Gunpowder ecc. Il Gunpowder aromatizzato alla menta rappresenta infine la bevanda tipica marocchina, che viene offerta agli ospiti in segno di ospitalità.
  • Long Jing. Questo tè è più comunemente conosciuto come Dragonwell Green Tea, soprattutto negli Stati Uniti. Si tratta di una varietà coltivata soprattutto nella provincia di Zhejian. Una volta lavorate, le foglie tendono ad essere piatte e di color giada. Dragonwell è uno dei tè verdi più popolari.
  • Pi Lo Chun. Tè verde cinese molto particolare e piuttosto raro. Questo tè cresce per lo più tra i prugni, albicocchi e peschi, un aspetto che permette alle foglie di acquisire un profumo di fiori di frutta.
  • Snowy Mountain Jian. Questo tè viene coltivato ad alta quota nella provincia cinese dello Yunnan. Le foglie sono piuttosto lunghe. Nonostante si tratti di un tè verde, esso viene lavorato diversamente rispetto agli altri tè verdi, e ha un sapore più simile a quello del tè nero.
  • Hyson Lucky Dragon. Tè dal sapore intenso, le sue foglie hanno un colore giallo-verdastro.
  • Kai Hua Long Ding. Questo tè viene coltivato nella regione di Tiantai. Una caratteristica di questo tè è che le foglie sono piuttosto spesse e corte.
  • Hou Kui. Questo tè viene coltivato nella provincia di Anhui ed è conosciuto anche con il nome popolare di “Monkey Tea”. Le foglie di questo tè assorbono il sapore delle orchidee che solitamente circondano la pianta.

Tè verdi giapponesi

Il tè verde giapponese è disponibile in una ventina di varietà, di cui le più popolari sono probabilmente Sencha e Bancha. Il tè verde viene coltivato in tutto il Giappone, ma le aree più note per la produzione di tè sono Shizuoka, Kagoshima e Uji.

  • Gyokuro. Gyukoro è considerato il migliore tra i tè verdi giapponesi. Le foglie sono piatte e appuntite, mentre il sapore è morbido e il profumo molto delicato. Deve il suo sapore ad alti livelli di teanina, un aminoacido generato coprendo le piante di tè 2-3 settimane prima della raccolta. Questo protegge le foglie dalla luce solare diretta. Gyokuro contiene un alto tasso di caffeina e clorofilla. La caffeina stimola il cervello e il sistema nervoso, mentre la clorofilla stimola la crescita dei tessuti.
  • Sencha. Sencha è il tè verde giapponese consumato quotidianamente. Tipologie e qualità variano ampiamente. Le foglie di questo tè vengono esposte direttamente alla luce solare. I sapori che contraddistinguono Sencha sono una dolcezza delicata e una lieve astringenza. La raccolta di Sencha si svolge da fine febbraio a fine di maggio, a seconda della zona. Sencha contiene un alto tasso di vitamina C ed è particolarmente popolare tra le donne.
    Una nuova varietà di Sencha è stata messa a punto appositamente per essere consumata in estata, miscelandola con acqua fredda.
  • Bancha. Tè dalle foglie piuttosto grandi, durante la raccolta gambi e steli vengono tenuti e utilizzati insieme alle foglie. E’ noto per avere un profumo meno forte rispetto agli altri tè verdi, il che lo rende il tè ideale da sorseggiare dopo un pasto abbondante. Contiene più fluoruro di altri tè ed è efficace nel combattere carie e alitosi. Le foglie di Bancha vengono raccolte nei mesi di giugno, agosto e ottobre.
  • Matcha. Prodotto nella regione di Uji, viene coltivato all’ombra. Si tratta della tipologia comunemente usata nella cerimonia del tè giapponese. Le sue foglie sono di colore verde brillante. In generale, le varietà verdi sono più dolci, mentre quelle più scure hanno un sapore più aspro. Quando i nuovi germogli hanno due o tre foglie, vengono tenuti al riparo dal sole con paglia o stoffa per due o tre settimane. Le foglie vengono fatte essiccare dopo essere state cotte a vapore, ma senza essere schiacciate, come avviene invece per molti altri tè. Durante il processo di essiccazione, tutte le venature delle foglie e gli steli sottili vengono rimossi prima che le foglie siano macinate in una polvere fine. Matcha si scioglie completamente in acqua, fornendo più sostanze nutritive.
  • Houjicha. Nel processo di lavorazione di questo tè, le foglie vengono arrostite, acquisendo un colore marrone. Il sapore tende ad assomigliare a quello delle nocciole. Il processo di tostatura abbassa naturalmente i livelli di caffeina. Dal momento che contiene relativamente poca caffeina e tannino, è l’ideale per i bambini e gli anziani. Può anche essere servito fredda in estate.
  • Kukicha. Questo tè viene preparato includendo i gambi della pianta, tanto che il sapore ha un retrogusto di castagna, dovuto proprio alla presenza dei gambi. I gambi sono quelli normalmente scartati nella produzione di Sencha, Gyokuro e Matcha.
  • Genmaicha. Conosciuto anche come il “tè popcorn”. Si tratta in realtà di un tè Sencha fatto arrostire insieme a del riso. Durante la tostatura il riso tende a “scoppiare”, da cui il nome “popcorn tè.” Il suo sapore dolce lo rende il tè ideale da bere dopo un pasto che comprende cibi grassi o fritti, come il tempura.
  • Konacha. Si tratta del tè servito nei ristoranti di sushi, dove viene chiamato anche “Agari”. Si compone di gemme e polvere di tè che risulta dalla lavorazione delle varietà Sencha e Gyokuro. Ha un aroma piuttosto forte.
  • Fukamushicha. Il processo di lavorazione di questo è lo stesso del Sencha, tranne per il fatto che le foglie di Fukamushicha vengono cotte al vapore più a lungo. Come risultato, le foglie diventano secche e il colore è più scuro. Tuttavia, il gusto rimane dolce e morbido e il profumo è più ricco e più profondo. Nonostante l’aroma più forte, Fukamushicha è delicato sullo stomaco e lo si può assumere anche in grandi quantità.
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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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