Santuario di Sumiyoshi

Il grande santuario di Sumiyoshi è un complesso di templi shintoisti della città di Osaka, distribuiti su un’area di ben 90.000 m², nel quartiere di Sumiyoshi-ku, a nord della città.
Il santuario ospita le divinità protettrici (kami) del mare, della navigazione, della guerra e dell’arte poetica Waka: nella tradizione Shinto il mare è l’origine della vita e i suoi kami sono in grado di proteggere le persone in tutte le loro attività: ecco perché il santuario è meta ogni anni di milioni di fedeli, che giungono qui per invocare la protezione degli dei per i raccolti agricoli, per il successo negli affari, negli studi ecc.

Cenni storici

Il complesso fu realizzato nel 211 d.C. per volere di un membro di una famiglia aristocratica della zona di Sakai. Una leggenda narra che il santuario fu costruito per celebrare il ritorno dell’imperatrice, che aveva guidato l’esercito nell’invasione della Corea, e che chiese la realizzazione di un tempio che ospitasse le divinità protettrici del mare e della navigazione. Quando morì, l’imperatrice fu divinizzata ed il suo spirito dimora ancora nel santuario, insieme a quello del figlio, l’imperatore Ōjin.
Nei pressi del santuario fu poi costruito il porto di Sumiyoshi-tsu, che diventò uno dei principali porti del paese e venne usato anche dalla famiglia imperiale.

Durante il periodo Yamato (250-710), il clan degli Tsumori svolse il ruolo di abati del santuario e contemporaneamente di amministratori del porto.
Il panorama che circondava il santuario, quando ancora Osaka era sommersa dal mare, ispirò molti dipinti, tanto che si parò di “disegno Sumiyoshi“, per indicare un preciso tipo di rappresentazione paesaggistica.

Caratteristiche

Il complesso di Sumiyoshi comprende l’honden, ossia il tempio più sacro, in questo caso uno dei più antichi del Giappone, progettato secondo uno stile che prese il nome di Sumiyoshi-zukuri: si tratta di una struttura in legno la cu entrata è rivolta ad ovest, verso il mare; il tetto è realizzato con corteccia di cedro e ospita i tradizionali simboli shinto, due fioroni a forma di croce obliqua (okichigi) e cinque sbarre trasversali alla linea di colmo (katsuogi). Accanto al tempio, due staccionate chiamate tamagaki.
Il complesso conta quattro templi maggiori, ognuno dei quali dedicato ad uno dei quattro kami principali: i primi tre ai kami del mare e della navigazione, mentre il quarto all’imperatrice Jingū.
Vi sono poi altri templi minori, dedicati ad altri kami, ad esempio quello dedicato all’imperatore Ōjin, quello di Watatsumi, una divinità del mare e quello dedicato al kami della poesia Waka.
Uno degli elementi più affascinanti è il bellissimo ponte Taiko-bashi, che passa sopra allo stagno situato davanti al tempio principale ed è collocato lungo il viale principale che conduce all’honden: secondo la tradizione, passare sopra al ponte equivale a ricevere una benedizione e una purificazione.
Nel parco del santuario si trovano poi i portali Torii, che a differenza dei portali classici, hanno una traversa inferiore che non sporge dai due pilastri. Molto suggestive le centinaia di lanterne sacre in pietra, molte delle quali donate da compagnie di navigazione, in cerca di protezione dai Kami del mare.

Festività legate al santuario

La principale festività legata a questo santuario è quella del Sumiyoshi-sai, che si tiene tra il 31 di luglio ed il 1° di agosto, e che rievoca la ricostruzione del santuario. Ogni anno vengono organizzate più di cento celebrazioni su varie tematiche, tra le quali va menzionata la festa legata al rituale dell’interramento del riso, che si svolge il 14 giugno: durante la Cerimonia Otaue, designata come un “bene culturale immateriale” e intesa per invocare la ricchezza dei raccolti, le donne formano una riga con varie piantine di riso e nel corso di questo processo si svolgono danze e performances tradizionali sia sul palco sia in mezzo alle risaie.
Il santuario è particolarmente affollato anche a capodanno.

Mappa

Informazioni e mappa

Nome: Santuario Sumiyoshi



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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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