Santuario Futarasan

Futarasan Jinja è un santuario shintoista situato nella città di Nikko, nella prefettura di Tochigi, in Giappone. Il santuario è dedicato ai kami (divinità scintoiste) dei tre monti più sacri di Nikko: il monte Nantai, il monte Nyoho e il monte Taro. In particolare le tre divinità sono Ōkuninushi , Tagorihime e Ajisukitakahikone.
Insieme ai santuari di Toshu-gu e Rinno-ji, rappresenta il complesso dei luoghi sacri di Nikko inseriti nel patrimonio UNESCO. Al suo interno vi sono strutture e manufatti inscritti nella lista dei tesori nazionali del Giappone.

Il Ponte Sacro

Anche il Ponte Sacro che attraversa il fiume Daiya appartiene al Santuario Futarasan: si tratta di una bellissima struttura laccata vermiglio, conosciuta come uno dei tre ponti più belli del Giappone insieme a quello di Iwakuni Kintaikyo e al ponte Saruhashi nella prefettura Yamanashi, tanto che nel 1999 è stata inserita anch’essa tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il ponte è stato registrato come patrimonio mondiale nel dicembre 1999. Il ponte misura 28 metri di lunghezza per 7,4 metri di larghezza, e si trova ad un’altezza di 10.6 metri sopra il fiume Daiya.

Secondo quanto afferma la leggenda, nell’anno 766 un sacerdote di nome Shodo scalò il monte Nantai insieme con i suoi seguaci, pregando per la prosperità del paese: tuttavia il gruppo non riuscì ad attraversare le impetuose acque del fiume Daiya, cosicché Shodo iniziò a pregare e una divinità di nome Jinja-Daiou (il dio dei serpenti) apparve con due serpenti attorcigliati intorno al suo braccio destro. Jinja-Daiou liberò i serpenti blu e rossi che si trasformarono in una sorta di ponte che permise a Shodo e ai suoi seguaci di attraversare il fiume. Il ponte è stato laccato di rosso solo nel 1636. Quella che si è vede oggi è una ricostruzione del 1904, poiché la struttura originale fu spazzata via da una piena del fiume: il ponte è stato dunque ricostruito, pur avendo mantenuto il modello costruttivo adoperato nel 1636.
Anticamente il ponte poteva essere usato solo dall’imperatore e fino al 1973, anno di apertura al pubblico, fu vietato ai normali visitatori. Alla fine degli anni ’90 furono effettuati grossi restauri.
Prima del ponte è collocata una pietra su cui è scritta la parola “Gejo”, una sorta di comando che ordina di scendere da cavallo, in quanto si sta per accedere ad un’area sacra, ossia al santuario di Futarasan.

Cenni storici

Il santuario fu fondato nel 767 dal monaco Shodo Shonin, cui si deve anche la fondazione del vicino tempio di Rinnoji, e prende il nome dal monte Nantai , che vien anche chiamato Futarasan.
Gli archeologi affermano che durante il periodo Yayoi, la prima forma di santuario shintoista fosse da ricercare in un picco di montagna che con i suoi ruscelli forniva acqua, e quindi la vita, alle pianure sottostanti. Il monte Nantai è un esempio di questo culto della montagna, vista come fonte di vita e oggetto di venerazione. Nella tradizione giapponese, le alte montagne venivano rispettate in quanto si credeva potessero gestire vari fenomeni atmosferici come le nuvole, la pioggia, la neve e i tuoni, fenomeni che generavano acqua e che come tali venivano ritenuti vitali.
Il nome “Nantai” di per sé significa “corpo di uomo”: la montagna non solo fornisce acqua alle risaie, ma presenta anche delle forme ascrivibili al corpo dell’uomo. Si tratta di uno dei cento monti più famosi del Giappone. E’ alto 2,486 metri ed è uno stratovolcano.
Futarasan è stato designato come il principale santuario scintoista dell’ex provincia Shimotsuke. A partire dal 1871 è stato ufficialmente designato come uno dei più significativi santuari scintoisti a livello nazionale.

Come arrivare

Il santuario Futarasan è situato circa 200 metri ad ovest di Toshogu, a 30 minuti a piedi o 10 minuti in bus dalle stazioni Tobu e JR di Nikko.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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