Affrontare il primo giorno di lavoro

Il primo giorno di lavoro, proprio come il primo giorno di scuola, comporta sempre una grande dose di eccitazione unita all’ansia di fare brutta figura o di non sapere come comportarsi.
Solitamente, per far sentire il nuovo arrivato a proprio agio, il datore di lavoro fa in modo che il primo giorno preveda un impatto il più possibile graduale, senza una full immersion nelle mansioni, al contrario con un giro fra i vari ambienti dell’ufficio e l’illustrazione della propria postazione di lavoro.
Le aziende sono fatte da essere umani che, a loro volta, hanno affrontato il loro primo giorno di lavoro e sanno benissimo come possa essere difficile. Normalmente le prime otto ore della prima giornata di lavoro prevedono attività non troppo impegnative come la presentazione dei colleghi, la compilazione dei moduli per l’accredito dello stipendio, la visita della sede e dei suoi reparti, la spiegazione del Contratto Nazionale di Lavoro su temi riguardanti orario, retribuzione, ferie, permessi, malattia ecc.

In un lavoro temporaneo, fare una buona impressione il primo giorno di lavoro è molto importante in quanto potrebbe contribuire a gettare le basi per la continuazione del rapporto lavorativo anche dopo la scadenza del contratto. Per coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato sarà ancora più importante fare buona impressione con il proprio capo e i colleghi, in modo tale da costruire fin da subito una situazione lavorativa stabile e duratura.
Per affrontare al meglio questo importante giorno basta seguire alcuni consigli utili e facilmente spendibili. Eccone alcuni

Dormire bene la sera prima

Il primo consiglio per rendere al meglio durante il primo giorno di lavoro è quello di fare una bella dormita la sera prima. In questo modo si sarà più ricettivi il giorno seguente e ci si potrà concentrare al meglio per conoscere il nuovo ambiente e i nuovi colleghi.
Dal momento che una sola notte di sonno potrebbe tuttavia non essere sufficiente, l’ideale è abituarsi a seguire un buon ritmo sonno-veglia nelle due settimane precedenti all’esordio lavorativo, in altre parole, andare a dormire ad una giusta ora e alzarsi ragionevolmente presto, possibilmente senza l’aiuto della sveglia. Mantenendo questo regime, il proprio orologio interno si regolarizzerà automaticamente e permetterà di affrontare con la giusta energia i primi mesi di lavoro.

Prepararsi sull’azienda

Un ottimo modo per fare bella figura con il capo fin dal primo giorno di lavoro è quello di dimostrare che ci si è informati sull’azienda e si ha già un’idea di ciò che si andrà a fare.
Pertanto è bene studiarsi il sito aziendale da cima a fondo, o magari impostare un alert sul proprio account di posta elettronica con il nome della società, almeno un paio di settimane prima: in questo modo si sarà aggiornati su chi ha citato l’azienda e in quali circostanze.
Nel caso si venga a conoscenza di qualcosa di interessante sul datore di lavoro, meglio far capire che si possiede questa informazione solo nei momenti adatti, onde evitare di sembrare inopportuni.

Progettare l’itinerario

Molto importante testare in anticipo il percorso per raggiungere il posto di lavoro, onde evitare intoppi o ritardi. In questo modo si potrà sapere con precisione quanto tempo occorre per effettuare il tragitto. Lasciar perdere i vari siti di geo localizzazione, che non sempre sono in grado di calcolare con esattezza il tempo per raggiungere un determinato luogo, dal momento che non possono prevedere le condizioni del traffico. strada c’è tanto traffico.
Se ci si muove con i mezzi pubblici, segnarsi gli orari di partenza e di arrivo di autobus e treni e poiché non è possibile prevedere se quel giorno il mezzo pubblico sarà affollato o meno, meglio prepararsi un piano di emergenza.
Una volta progettato nei dettagli il percorso da seguire e le modalità con cui recarsi sul luogo di lavoro, partire da casa dieci minuti prima, che, nel caso del primo giorno, non possono che essere utili.

L’abito giusto

Per essere sicuri di non sbagliare, è bene informarsi preventivamente sul codice di abbigliamento adottato dall’azienda per cui andrà a lavorare: l’appropriatezza è il fattore più importante nella scelta dell’abbigliamento.
Dal momento che il primo giorno di lavoro può influire sull’opinione che i colleghi si fanno di noi, l’ideale è evitare tutto quanto possa apparire eccessivo, ad esempio gioielli vistosi, profumi e dopobarba troppo persistenti, colori troppo sgargianti, trucco pesante ecc.
Meglio lasciar perdere l’abbigliamento troppo casual, anche nel caso si vada a lavorare in un ambiente creativo o informale: mai dimenticare che, per quanto l’incarico possa essere piacevole, si è comunque in un luogo di lavoro.

Vietato ritardare

Benché questa regola sia sempre valida, lo è ancor di più il primo giorno di lavoro.
Non è necessario presentarsi con mezzora di anticipo, basta cercare di arrivare cinque/dieci minuti in anticipo, in modo da fare una buona impressione sia sui colleghi che sui capi.
Nel malaugurato caso si arrivi in ritardo, evitare la scusa del traffico, dal momento che si suppone che anche altri colleghi abbiano dovuto affrontare lo stesso problema, pur riuscendo a presentarsi in orario.

L’importanza della prima impressione

La prima impressione è un ricordo che si imprime nella mente, quando ci si trova ad interagire per la prima volta con un’altra persona, finendo col fare inevitabilmente da filtro a tutte le future informazioni che si riceveranno.
Riuscendo a colpire favorevolmente l’interesse di chi si ha di fronte, si riuscirà ad andare oltre la prima barriera, facendo capire chi siamo e quanto valiamo davvero.
Per ottenere questo risultato è importante curare alcuni aspetti come l’abbigliamento, il linguaggio e la postura.

Pratiche burocratiche

Solitamente il primo giorno è quello in cui si riceve dal datore di lavoro una serie di documenti da firmare, ecco perché è fondamentale sapere cosa si sta firmando. I documenti che entrano in gioco sono di solito i seguenti:

  • dichiarazione sottoscritta del datore di lavoro con i dati del dipendente e la qualifica professionale con la quale si viene assunti. Si tratta del documento che verrà fornito agli enti previdenziali e assicurativi per documentare l’esistenza del rapporto di lavoro.
  • documento nel quale il dipendente dichiara il proprio carico familiare per determinare le detrazioni spettanti. Contestualmente vengono richiesti i dati bancari per l’accredito dello stipendio.
  • lettera di assunzione. Essa deve riportare l’indennità del dipendente e del datore di lavoro nonché il luogo in cui si svolge l’attività lavorativa, la data di assunzione, la durata del contratto, l’inquadramento e la qualifica previsti. Solitamente viene riportato anche il periodo di prova, che dura in media tre mesi, dopo i quali il datore di lavoro conferma tacitamente il contratto.

Familiarizzare con i colleghi

Un buon modo per entrare in sintonia con i nuovi colleghi è quello di imparare prima possibile tutti i nomi, compito che potrebbe rivelarsi difficile nel caso di aziende con numerosi dipendenti, ma che sicuramente permette di prendere maggiore confidenza, sapendo eventualmente come rivolgersi loro nel caso di necessità: rivolgersi a qualcuno chiamandolo per nome è segno d’educazione e di interesse e contribuisce a creare un clima più sereno.
Particolarmente utile individuare una persona di riferimento, quella a cui poter porre domande in caso di dubbi di varia natura. Spesso i rapporti interpersonali si creano spontaneamente e avvicinano quelle persone accomunate dal carattere, attitudini ecc. In men che non si dica si troveranno quei colleghi con cui si andrà maggiormente d’accordo e che permetteranno un ingresso in azienda piacevole.

Non aver paura di fare domande

Essere curiosi viene valutato positivamente, perciò non bisogna mai avere paura di chiedere le cose, naturalmente rispettando il lavoro degli altri ed evitando di interrompere i colleghi quando sono visibilmente occupati.
Quando i propri superiori ci assegnano un compito e ci troviamo a non capire immediatamente il da farsi, due sono le opzioni: chiedere delucidazioni oppure tacere e portare a termine l’incarico senza la certezza di aver compreso bene le indicazioni. Naturalmente il consiglio è quello di chiedere. Porre domande trasmette l’idea di essere attenti e scrupolosi.
Da evitare invece tutte quelle domande che possano dare l’idea che, appena arrivati, si voglia già cambiare le cose, ad esempio “Perché non spostiamo la stampante in quell’angolo?”. Quindi, anche se si hanno le idee più innovative e migliori al mondo, i primi giorni, meglio restare al proprio posto. La maniera migliore per guadagnarsi il rispetto è quella di saper ascoltare.

Prendere appunti

Il primo giorno di lavoro ci espone ad una serie non indifferente di nuovi nomi, mansioni, istruzioni, regole cc. Per evitare di dimenticare, è utile prendere appunti, su un bloc-notes o eventualmente sul proprio tablet o smartphone. I nomi e i ruoli sono gli elementi più significativi da segnare.

Essere se’ stessi, ma non troppo

Il primo giorno di lavoro sarebbe meglio non lasciarsi andare ed evitare di mettersi troppo in mostra.
Il modo di parlare di un individuo, ad esempio, ha un forte impatto sulla prima impressione che facciamo sugli altri. Ecco perché è importante saper dosare entusiasmo e umorismo: basta una battuta “sbagliata” o eccessiva per barriere comunicative che non sarà facile superare in seguito.
Inizialmente è meglio optare per un profilo basso, senza per questo isolarsi o diventare taciturni, al contrario cercando di mostrarsi diplomatici, gentili e ben disposti ad imparare cose nuove.
Eventualmente, dopo un paio di settimane, una volta instaurata la giusta sintonia con i colleghi, si può tornare ad essere se’ stessi, aprendosi di più per quelli che si è.

Essere pazienti

Non sempre il primo giorno di lavoro fila liscio senza intoppi. Può capitare ad esempio che la persona che ci debba fare da guida durante i primi giorni sia in ritardo. In questo caso mai mostrarsi nervosi o spazientiti. Gli inconvenienti possono essere tanti: dall’assenza degli strumenti necessari allo svolgimento della mansione all’assenza della password per accendere al pc.
E’ fondamentale restare calmi e propositivi, adattandosi ad ogni situazione senza muovere critiche.

Guardarsi intorno

Il primo giorno capita spesso di ricevere molte indicazioni. E’ importante dunque ascoltare e mostrarsi attenti e interessati. Le prime ore sono utili per guardarsi intorno e prendere la giusta misura con l’ambiente e le persone. Deve essere un’osservazione spontanea, mai oppressiva, un atteggiamento di analisi attenta sempre connotato da positività e desiderio di inserirsi nel nuovo ambiente.
I primi giorni conviene dunque carpire quante più informazioni possibili sugli strumenti disponibili per effettuare al meglio il proprio lavoro, anche perché non sempre capita di avere un tutor a propria disposizione a cui chiedere.

La pausa pranzo

I primi giorni di lavoro è cosa buona accettare l’invito a pranzo in compagnia dei colleghi, un ottimo modo per rompere il ghiaccio e familiarizzare.

Uso del cellulare

Ecco un piccolo ma importante consiglio per fare bella figura al primo giorno di lavoro.
Benché la maggior parte delle aziende permettano ampiamente l’uso del proprio telefono cellulare anche sul luogo di lavoro, è saggio evitare di usarlo nel corso del primo giorno, limitandosi a tenerlo in tasca con il silenzioso, magari controllando eventuali messaggi o chiamate perse solo nei momenti di calma, quando non si è impegnati nel ricevere istruzioni. Col passare del tempo, si potrà tenerlo sulla scrivania, evitando comunque, almeno per i primi tempi, di usarlo eccessivamente.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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