Ponte di Verrazzano

Ha da poco compiuto 50 anni e quando fu completato, nel 1964, il ponte di Verrazano era il ponte ad arco sospeso più lungo al mondo e ancora oggi è il più lungo degli Stati Uniti. Il ponte era anche il primo collegamento tra il quartiere di Brooklyn e Staten Island; alle due estremità del ponte sorgono Fort Hamilton e Fort Wadsworth, due fortezze costruite per controllare e difendere il porto di New York.

Ed il primo navigatore europeo ad entrare nel porto di New York fu, nel 1524, proprio l’esploratore fiorentino Giovanni da Verrazzano e così il governatore della città, Rockefeller, accettò la proposta dell’Italian Historical Society of America di intitolare il ponte all’italiano, anche se alla fine si decise di americanizzare il nome, scrivendolo con una sola z.

Le sue torri imponenti sono visibili da molti punti della città e anche se non è un ponte “turistico” come altri di New York e non offre un percorso pedonale per attraversarlo a piedi, tutti riconoscono questa sagoma maestosa ed elegante: l’entrata del ponte a Staten Island è il punto di partenza della maratona di New York.
Ma ciò che molti non sanno è che l’idea di questo ponte era già stata concepita agli inizi del ‘900.

La costruzione del ponte

Nel 1910, quando le navi cariche di immigrati continuavano ad arrivare passando attraverso il canale The Narrows (per questo il nome ufficiale del ponte è Verrazano-Narrows Bridge), all’ingresso del porto di New York, alcuni avevano già avuto l’idea di realizzare un grande ponte che fosse quasi una porta d’accesso al Nuovo Mondo. E infatti ancora oggi ogni nave che arriva a New York si trova a passare sotto il Ponte di Verrazano, rendendo così è necessario tener conto dell’altezza della struttura al momento della costruzione delle navi.

I lavori del ponte iniziarono nel 1959 sotto la supervisione di Robert Moses e durarono per 5 anni, ma non senza difficoltà e polemiche, soprattutto per quanto riguarda circa 7.000 abitanti del quartiere di Bay Ridge, a Brooklyn, che furono costretti a trasferirsi per far spazio al ponte; la stessa sorte è toccata a Fort Lafayette, una fortezza situata accanto a Fort Hamilton, che è stata demolita per costruire il ponte. Il ponte di Verrazano è opera dell’architetto Othmar Ammann, autore di altri 5 ponti di New York:  George Washington, Bayonne, Triborough, Bronx-Whitestone e Throgs Neck.

Al termine dei lavori il ponte di Verrazano vantava dei numeri da capogiro: le sue torri sono alte più di 200 metri e la loro leggera inclinazione fa sì che siano più distanti tra di loro nella parte superiore rispetto a quella inferiore. Ogni singola torre pesa 27.000 tonnellate, mentre il peso totale del ponte è di 1.265.000 tonnellate e ciò lo ha reso il ponte più pesante al mondo al momento dell’inaugurazione. La lunghezza totale della struttura è di oltre 4.000 metri.

Subito dopo l’apertura il pedaggio richiesto agli automobilisti era di 50 centesimi, mentre oggi si è arrivati a più di 15 dollari per le macchine e circa 7 dollari per le moto. Se in passato il pedaggio era richiesto in entrambe le direzioni, dal 1986 è applicato solo ai veicoli che viaggiano da Brooklyn a Staten Island, per via delle preoccupazioni e lamentele degli abitanti di Staten Island in merito all’inquinamento dell’aria. Il primo automobilista ad attraversare il ponte fu un signore a bordo di una Cadillac blu che si era appostato per una settimana accanto al casello del ponte di Staten Island per assicurarsi così il primo posto; per l’occasione ha persino noleggiato uno smoking! Il 28 giugno del 1976, la più grande bandiera americana venne appesa sul ponte per festeggiare i 200 anni della nascita del paese, ma chi ha progettato la bandiera non ha tenuto conto del forte vento che soffia sul ponte e così la bandiera si strappò dopo poche ore.

Nel 2009 il sistema di illuminazione presente è stato sostituito con 262 luci LED che seguono le curve aggraziate del ponte e rendono la vista del ponte davvero suggestiva di sera.

I numeri “tragici” del ponte

Durante la costruzione 3 operai dei 12.000 impegnati nei lavori hanno perso la vita cadendo dal ponte e questo ha causato uno sciopero di 4 giorni con la richiesta da parte degli operai di mettere delle reti di sicurezza. Furono accontentati, ma nessuno degli operai venne poi invitato alla cerimonia di inaugurazione del ponte. Ma le disgrazie non terminarono con la fine dei lavori: il ponte è spesso la location prediletta per i suicidi e per questo la società dei trasporti MTA ha installato cartelli e cabine telefoniche per spingere gli automobilisti a chiamare i soccorsi. Il ponte è anche l’oggetto del desiderio degli appassionati di sport estremi che, incuranti dei divieti, si divertono a lanciarsi con il paracadute per planare sulle torri del ponte: un esempio su tutti fu John Carta che nel 1982 si lanciò planando sulle torri per poi cambiare paracadute e lanciarsi nuovamente, questa volta nelle acque dell’oceano dove però la polizia lo stava aspettando per arrestarlo.

Come viene utilizzato il ponte

Si stima che il ponte sia attraversato ogni settimana da più di un milione di mezzi, tra macchine e moto, che scorrono sui due livelli della struttura, ciascuno dotato di 6 corsie. Per via delle sue dimensioni e della sua posizione esposta sull’oceano, il ponte è considerato tra i più pericolosi di New York e non è raro che venga chiuso parzialmente o completamente in caso di forti venti e abbondati nevicate.

Come già anticipato, il ponte di Verrazano non dispone né di un percorso pedonale né di una pista ciclabile perciò l’accesso al trasporto non motorizzato è consentito solamente in alcune occasioni speciali, come durante la Maratona di New York e il Five Boro Bike Tour; al momento però la MTA sta sviluppando un progetto che prevede di inserire sul ponte anche un percorso pedonale e per ciclisti.

Fatti curiosi sul ponte di Verazzano

Il ponte è diventato famoso anche per le numerose scene che lo vedono protagonista nel film “La Febbre del Sabato Sera”, in cui era simbolo di libertà e di passaggio verso condizioni di vita migliori.
Sin dall’apertura, il ponte è stato più volte chiuso al traffico a causa di alcuni animali: nel 2009 un’oca ferita scappata da un centro per animali bloccò il traffico per circa mezz’ora, un tempo maggiore rispetto a due cervi che invece hanno fatto fermare le auto per soli 10 minuti. Ma se qualche animale decide semplicemente di farsi una passeggiata sul ponte, altri invece ne hanno fatto la propria dimora: è il caso di alcune coppie di falchi che hanno fatto i loro nidi proprio sulle torri del ponte; negli anni ’60 questa specie era quasi estinta ma oggi ne sopravvivono alcuni esemplari, alcuni dei quali hanno scelto di vivere a New York e i loro nidi si possono vedere anche sul ponte di Brooklyn.

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Informazioni e mappa

Nome: Ponte di Verrazzano

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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