Ponte di George Washington

Molti non sanno chi sia Omero Catan, ma i newyorchesi lo hanno soprannominato “Mr First”, perché è stato il primo a testare molte delle nuove strutture e attrazioni della città e nel 1962 fu la prima persona ad attraversare a bordo della propria macchina il George Washington Bridge, il ponte che collega Manhattan, all’altezza del quartiere Washington Heights, allo Stato del New Jersey passando sopra al fiume Hudson.

Sui due livelli del ponte circolano auto e mezzi pubblici, tra cui anche i treni PATH, e ci sono anche due corsie su ogni lato per pedoni e ciclisti. Essendo in una posizione piuttosto lontana dal centro di Manhattan, non sono molti i turisti che percorrono a piedi il ponte, che però offre delle viste spettacolari sul fiume e sulla città; di sera poi, quando il ponte viene illuminato, il panorama è ancora più suggestivo.

Un po’ di storia

Il ponte sorge accanto a luoghi storici molto importanti: sulla sponda di Manhattan si trova Fort Washington, mentre nel New Jersey si trova Fort Lee; entrambe queste fortezze furono utilizzate dalle truppe guidate da George Washington durante la Rivoluzione Americana.

Allora però i soldati si spostavano da una sponda all’altra solo via nave poiché il ponte venne inaugurato solo nel 1931, a 4 anni dall’inizio dei lavori. Prima di essere terminato, il ponte veniva comunemente chiamato Hudson River Bridge e nonostante questo nome fosse molto popolare e amato dai newyorchesi, venne poi ribattezzato George Washington Bridge. Al momento dell’apertura il ponte, che vanta una lunghezza totale di circa 1,5 km era il ponte più lungo al mondo. All’epoca era però presente solamente un livello di 6 corsie e solo in seguito, attorno agli anni ’50, vennero aggiunte altre due corsie al livello superiore e un secondo livello sottostante, che venne soprannominato “Martha” in onore della moglie di George Washington; questo rese il George Washington Bridge l’unico ponte sospeso al mondo dotato di 14 corsie ed uno dei più trafficati.

Ciò che molti non sanno è che le torri del ponte in realtà non sono mai state terminate: la struttura interna in acciaio doveva essere ricoperta da granito, ma la mancanza di fondi e l’apprezzamento per il particolare design delle torri ha fatto sì che non venissero mai completate e ancora oggi resta una caratteristica che rende il ponte un’icona inconfondibile della città. Inoltre nei progetti originali le due torri dovevano essere persino dotate di ascensori che avrebbero permesso di raggiungere un osservatorio posto in cima.

Quando il ponte aprì anche i pedoni dovevano pagare un pedaggio di 0,10 centesimi di dollari, che poi fu ridotto a 0,05 centesimi e poi eliminato in parte per favorire chi si spostava a piedi e in parte perché le somme raccolte non arrivavano nemmeno a coprire lo stipendio degli addetti alla riscossione del pedaggio.

Il ponte oggi

Come accade per la maggior parte dei ponti di New York anche per il passaggio sul Washington Bridge è previsto il pagamento di un pedaggio per i veicoli. I pedoni possono accedere al ponte dalla 178th Street, dal lato di Manhattan, e dall’Hudson Terrace dal lato del New Jersey. La passeggiata è molto breve, ma se non ve la sentite di fare andata e ritorno camminando potete sempre ritornare in treno o in autobus. Non dimenticate di portare con voi scarpe comode e la macchina fotografica: dall’alto del percorso pedonale avrete di fronte ai vostri occhi una vista mozzafiato, che spazia da Manhattan al New Jersey includendo il fiume Hudson.

Dal ponte riuscirete a scorgere, sulla sponda di Manhattan, all’interno del Fort Washington Park, il Little Red Lighthouse, il cui nome ufficiale è Jeffrey’s Hook Light: si tratta di un piccolo faro rosso sul fiume Hudson reso famoso da un libro per bambini del 1942 intitolato “The Little Red Lighthouse and the Great Gray Bridge”. Il faro si trova proprio sotto il ponte, ma questa non è la sua posizione originaria: nel 1880 il faro si trovava lungo la costa a Sandy Hook, nel New Jersey, poi, nel 1921, fu spostato lungo le sponde settentrionali di Manhattan per offrire illuminazione alle navi che solcavano l’Hudson. Da quando venne costruito il George Washington Bridge, l’illuminazione del ponte superava di gran lunga quella del faro, che sebbene non più utilizzato divenne un’attrazione molto amata dai bambini; lo si può visitare e salire fino in cima al faro.

In alcune giornate, ad esempio in occasione del Columbus Day o dell’Indipendence Day, la più grande bandiera americana al mondo sventola sul ponte di George Washington e la struttura viene illuminata con particolari colori dal tramonto fino a mezzanotte.
Il George Washington Bridge vanta anche un primato “macabro”: è uno dei luoghi di New York più scelti per commettere un suicidio, assieme al Empire State Building.

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Informazioni e mappa

Nome: Ponte di George Washington

Nelle vicinanze:

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Lo Yankee Stadium durante una partita di baseball.A 3318 metri
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Esterno della Columbia University, con la neve appena caduta.A 4965 metri
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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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