Periodo Asuka

Con l’espressione periodo Asuka si suole indicare il periodo della storia giapponese segnato dalla nascita e influenza del Buddhismo in Giappone. L’arco temporale è quello che va dal 550 al 700. questo periodo deve il suo nome ad Asuka kyō che proprio in quest’arco temporale fu capitale imperiale. Quello che maggiormente caratterizza questo periodo è la forte influenza del Buddhismo su tutti gli aspetti della cultura in Giappone. Con il periodo Asuka ha inizio l’età classica giapponese. Secondo le fonti la data di inizio di questa cultura va ricercata tra il 538 ed il 552. L’evento grazie alla quale nasce questa nuova era è l’introduzione del Buddhismo alla corte degli Yamato. Questa nuova religione proveniva dal vicino regno di Baekje in Corea. Questo periodo termina con lo spostamento della capitale che da Asuka kyō si sposta a Nara nell’anno 710. Alcuni storici ritengono che il periodo Asuka fosse finito ancora prima del 710, nel 668, quando vi è la discesa al trono dell’imperatore Tenji.

Le lotte tra i vari clan

Dal punto di vista politico l’età precedente, l’era Kofun, era terminata con l’affermazione del clan Soga. Le posizioni più alte dello stato erano infatti occupate da questo clan che a partire dal primo secolo dopo Cristo, grazie all’affermazione del capo clan Takenouchi Sukune, che svolse la funzione di primo ministro dell’imperatore Keikō, si affermò sempre di più. Il clan Soga fu quello che maggiormente si impegnò nella diffusione del Buddhismo, ciò fu possibile grazie al loro grande rispetto per le culture straniere, non le temevano. I Soga si confrontarono con alcuni clan rivali. Primo fra tutti i membri del clan Mononobe, che al contrario si dimostravano molto ostili nei confronti del nuovo credo religioso. Oltre a questo vi era anche il clan Nakatomi che spalleggiavano i Mononobe, questi clan erano maestri cerimonieri shintoisti, quindi molto legati al vecchio credo ed anch’essi fortemente ostili al Buddhismo. Vi fu tra il clan Soga e questi ultimi due avversi una serie di scontri sanguinosi che decretarono la vittoria dei Soga anche grazie all’appoggio del neutrale clan Otomo.

L’arrivo del Buddhismo

Le tensioni tra i vari clan divennero più sottili quando il re Meirei di Baekje inviò nel 552 un dono all’imperatore Kimmei. Il regalo consisteva in una serie di testi sacri buddhisti accompagnati da una statua di Buddha. L’imperatore Kimmei restio ad accettare o meno il dono e il parere contrario dell’opinione pubblica scatenarono un dibattito intorno al nuovo credo. L’imperatore alla fine accettò il regalo ma una terribile epidemia di vaiolo spinse la popolazione a pensare che gli spiriti shinto si fossero offesi ed avessero mandato la malattia come punizione per aver accettato il dono di un’altra religione. Con questa convinzione furono quindi bruciati i libri donati a Kinmei e la statua del Buddha fu gettata in un lago. Gli archeologi ritengono che la perdita di questa statua è pari a quella dell’incendio della biblioteca di Alessandria. Nonostante il fatto che i clan ostili al buddhismo avessero diffuso questa voce, la religione si era già abbastanza diffusa nelle isole nipponiche. Il culto quindi aveva già preso piede anche nel 552 quando dal regno di Baekje giunsero due monaci, chiamati Donyei e Doshin, che portavano con sé testi sacri buddhisti e sculture. Pochi anni dopo giunse anche dalla vicina Cina il missionario Chiso che recava con se statue e immagini di Buddha. Questi tre personaggi citati possono essere considerati dei predicatori del Buddhismo, anche se la nuova religione si impose si diffuse rapidamente durante il periodo Asuka.

Le prime testimonianze della cultura buddhista

I primi templi buddhisti furono eretti per ospitare i doni che venivano dal regno di Baekje. Furono costruiti quindi una serie di templi su decisione del primo ministro Wumako Mononobe. Il 573 è una data importante in quanto viene al mondo il principe Umayado, chiamato anche Shōtoku. Questo bambino è il primo membro della famiglia imperiale ad essere completamente di fede buddhista. Quand’era ancora adolescente Shōtoku assistette alle lotte religiose tra i clan Soga e i clan Mononobe e Nakatomi, battaglie da cui uscirono vincitori i membri del clan Soga diventando poi la potenza più influente in Giappone. Da questa vittoria e fino al 645 i Soga domineranno la scena politica giapponese.
Il principe Umayado varò una serie di riforme importantissime per la vita del paese e che ne cambiarono profondamente la struttura. In primis il Buddhismo diviene la religione di corte tanto che il principe invitò personalmente progettisti ed ingegneri del vicino regno di Baekje per realizzare grandiosi templi. Tra le realizzazioni di questo periodo famoso è il tempio buddhista di Asukadera che si trova nella capitale Asuka kyō (attualmente è l’odierna prefettura di Nara). La particolarità di questo tempio è il fatto che sono state ritrovate delle sacre reliquie di Buddha in uno dei pilastri delle fondamenta, quest’inserimento è datato 15 gennaio 593. Nel periodo in cui si diffuse la nuova religione si assiste all’ascesa del clan Soga e ad un generale clima di pace. Le ostilità con i clan rivali si placò e venne al regno la prima imperatrice donna: Suiko che insieme al principe Umayado portò una serie di riforme che cambiarono l’assetto politico e sociale del Giappone.
In primis fu fatto costruire un grande complesso templare buddhista, chiamato Shitennō-ji, ancora oggi uno dei più visitati del paese. Questo complesso sorge nelle vicinanze del porto imperiale di Naniwa, quella che oggi è una delle maggiori città del Giappone, Osaka. Il punto era strategico per far vedere a chi veniva dal mare la grandezza e la magnificenza del Giappone. Ruotavano intorno al tempio nuove grandi istituzioni, istituite per aumentare il livello culturale del paese. Le istituzioni nuove erano: il Kyōden-in (istituto che si occupava di diffondere istruzione e religione), il Ryōbyō-in (istituto per la cura dei malati, un odierno ospedale), l’Hiden-in (istituzione che si occupava della cura dei deboli, un’odierna assistenza sociale) ed il Seiyaku-in (istituzione che si occupava di creare e diffondere medicine, un’odierna farmacia). Successivamente oltre a queste grandi istituzioni che modificarono molto l’aspetto del paese furono costruiti anche altri grandi templi come l’Hōryū-ji che fu costruito nei territori di Ikaruga appannaggio della famiglia reale.

I cambiamenti della società

La stratificazione sociale fu decisa a seconda dei ranghi ispirati al confucianesimo, ovvero i ranghi più elevati erano dati a seconda dei meriti e non contava più la discendenza di sangue. Dal punto di vista feudale le terre più lontane furono affidate in autonomia ai signori degli stessi feudi in modo tale da garantirne il controllo. Finalmente si adottò la scrittura in caratteri cinesi principalmente a corte. Già nel 604 si ebbe la prima Costituzione che contava 17 articoli. Questi articoli fissavano i principi fondamentali dello stato e regolavano i comportamenti tra gli individui sia per quanto concerne i governanti sia per quanto concerne i sudditi. Tale costituzione è rimasta in vigore fino al 1890 rappresentando una delle forme più longeve di legislazione antica.
La Costituzione giapponese
Questo documento ebbe molta importanza in tutto il Giappone e pose l’attenzione degli storici sul livello di grandezza intellettuale e culturale a cui era giunta la società giapponese in poco tempo. La Costituzione era fondata sui principi del Confucianesimo e di conseguenza uno degli articoli era proprio la devozione al sovrano. La Costituzione adottò ufficialmente le regole di Nagarjuna che vennero tradotti dall’originale. Questi principi vennero applicati senza particolari forzature e si adattarono totalmente alla società giapponese. Nel 621 il principe autore di tutte queste riforme morì. La morte di Umayado rappresentò per la popolazione un evento molto negativo e fu letto da molti come la fine di un’epoca splendida ed illuminata, un’epoca soprattutto molto pacifica.

La decadenza del clan Soga

Alla morte di Umayado l’accumulo di così tanto potere aveva messo in moto cruenti lotte per il trono. Nel 643 fu fatto uccidere il legittimo erede al trono, il principe Yamashiro Ōe, per mano di Soga no Iruka che tentò in questo modo di impadronirsi della corona. La famiglia reale cercò quindi di radunare intorno a sé tutti i clan che si opponevano ai Soga come gli antichi rivali Nakatomi che rispetto al clan Mononobe erano superstiti delle guerre di religione. Nel 645 durante un complotto fu ucciso Soga no Iruka, gli fu fatta un’imboscata mentre riceveva un ambasciatore coreano, l’imboscata fu organizzata da Nakano Ōe e da Nakatomi no Kamatari, capo del clan Nakatomi. Il padre di Soga no Iruka, Emishi che aveva invogliato il figlio ad uccidere il principe Yamashiro Ōe fu tradito dai pochi seguaci che gli erano rimasti e in un gesto estremo diede fuoco alla propria abitazione trovandone la morte. Fortunatamente quest’incendio concluse la guerra di successione al trono ma fu anche un danno per gli storici, infatti tra le mura di casa di Emishi vi erano preziosi documenti riguardanti la dinastia Soga.

Il ritorno dello shintoismo

Con la caduta del clan Soga la precedente corte Yamato poté ritornare in auge . Nel 668 con l’ascesa dell’imperatore Tenji finisce il periodo Asuka. Con quest’imperatore torna il culto dello shintoismo. Il buddhismo infatti era diventata la religione del clan Soga quindi con la caduta di tale clan venne a perdere di importanza. In realtà si crea da ora in poi una situazione di sincretismo, ovvero le due religioni iniziano a convivere. Vi furono varie riforme tramite la quale il potere veniva a concentrarsi nella capitale, infatti vennero aboliti i titoli di origine feudale. Continuavano però ad essere applicati le regole del Confucianesimo che si erano ormai assestate nella società giapponese.
Gli storici sono concordi con l’affermare che il periodo Asuka è uno sorta di illuminismo per il Giappone, infatti la società progredì molto e si ebbe la prima Costituzione, ma questo fu possibile solo grazie alla supremazia del clan Soga a cui si devono le più importanti riforme della storia giapponese. Di fatti con la caduta del clan alcuni di questi provvedimenti furono del tutto aboliti.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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