Le Palme di Dubai

Le Palm Islands sono tre isole artificiali antistanti Dubai: Palma Jumeirah, Palma Jebel Ali e Palma Deira. Di queste, solo Jumeirah è in fase di completamento, mentre Jebel Ali è ancora in fase di lavorazione e Deira, dal punto di vista fisico, è ancora da realizzare.

Ogni isola ha/avrà la forma di una palma, da cui Palm Islands, ed è destinata ad ospitare unità abitative, alberghi di lusso, ville esclusive, parchi acquatici, ristoranti, centri commerciali e vari infrastrutture dedicate al tempo libero e all’intrattenimento.
Le Palme sono state costruite dall’impresa locale Nakheel Properties, in collaborazione con la belga Jan De Nul e la olandese Van Oord, esperte di dragaggio e specializzate nel recupero di terra dal mare.
Jumeirah e Jebel Ali sono state realizzate utilizzando circa 100 milioni di m³ di sabbia e roccia, mentre Deira, ancora in fase di costruzione, ne richiederà circa 1 miliardo.
La prima isola ad essere costruita è stata Palma Jumeirah, i cui lavori hanno avuto inizio nel giugno del 2001, poco prima che venissero avviati anche quelli di Palma Jebel Ali. I lavori di Palma Deira sono stati annunciati nell’ottobre del 2004, ma, secondo le stime dei progettisti, richiederanno almeno 10/15 anni.

Le Palme sono fatte solo di sabbia e rocce, senza l’uso di cemento, il tutto allo scopo di mantenere l’ambiente il più naturale possibile. L’obiettivo primario dietro alla costruzione delle isole Palme è quello di aumentare il turismo a Dubai, in modo tale da garantire alla città delle entrate regolari e consistenti.

I lavori

Le Palme sono state realizzate utilizzando sabbia dragata dal fondo del Golfo di Dubai: la sabbia viene spruzzata dalle draghe, che vengono guidate da un GPS differenziale sull’area interessata attraverso una tecnica nota come rainbowing. Il bordo esterno della mezzaluna che racchiude le isole è un grande frangiflutti di roccia, ottenuto con oltre sette milioni di tonnellate di roccia.

L’impatto ambientale

La costruzione delle Palme ha naturalmente avuto un impatto notevole sulla costa e soprattutto sul mare antistante Dubai, con conseguenze non trascurabili sulla flora e la fauna marina locale, causando l’erosione costiera, il trasporto di sedimenti e la modifica delle onde. L’accumulo di sedimenti ha costituito un problema per la fauna ittica e ha ridotto sensibilmente la quantità di luce solare che filtra attraverso l’acqua e arriva alla vegetazione subacquea.
Alla luce di tutto ciò, non sorprende scoprire come i megaprogetti che hanno interessato e stanno ancora interessando Dubai sono diventati una delle cause preferite dagli ambientalisti di Greenpeace, che hanno tacciato il progetto Palme di totale mancanza di eco-sostenibilità, sottolineando come i cambiamenti significativi nell’ambiente marittimo di Dubai stiano lasciando una cicatrice visiva, conseguenza delle opere invasive di dragaggio, che hanno offuscato le acque in genere cristalline del golfo di Dubai. Gli ambientalisti accusano il progetto di star danneggiando gravemente l’habitat marino, in particolare le barriere coralline, le alghe e le specie marine locali.
Uno degli aspetti più inquietanti, a detta degli ambientalisti, è legato al rischio serio di compromettere i cicli riproduttivi delle specie di pesci che si avvicinano alle coste di Dubai. Alcune ricerche condotte da biologi marini hanno rivelato infatti come i pesci appena nati non siano in grado di sopravvivere lungo le rive del Dubai a causa delle alterazioni ambientali (spostamenti di sabbia, massi in movimento e oscillazioni del suolo).

Rischi e soluzioni

La realizzazione delle Palme ha dovuto tenere presente alcuni fattori di rischio. Dal momento che l’isola è stata costruita interamente su rocce e sabbia, la costruzione degli edifici ha sollevato molta attenzione e preoccupazione.

Tra i principali fattori di rischio:

  • onde alte 2 metri
  • possibili tempeste
  • possibili terremoti (l’area del Golfo tra Dubai e l’Iran è soggetta a terremoti)
  • possibile fragilità del suolo, dovuta alla costante sollecitazione delle onde del mare

Soluzioni adottate:

  • Per contrastare i problemi legati alle onde e al costante movimento del mare, sono state costruite delle barriere apposite di tre metri di altezza, costantemente monitorate durante il processo di costruzione con l’aiuto di sommozzatori, in modo tale da garantire un corretto allineamento e posizionamento delle stesse sotto la superficie del mare, per garantirne la stabilità.
  • Un satellite (posizionato a circa 676 chilometri dal livello del mare) ha monitorato inoltre l’intero processo di posizionamento delle rocce utilizzate per costruire le isole.
  • L’ambiente marino intorno alle isole è stato salvaguardato il più possibile, grazie anche alla natura stessa. Nonostante il forte impatto ambientale, sorprendentemente tali cambiamenti hanno iniziato ad attrarre nuove specie di pesci.
  • Al fine di evitare il processo di liquefazione della sabbia dell’isola (causato a causa del movimento delle rocce e della sabbia prima e dopo la costruzione) si ha adottato la cosiddetta tecnica di vibro-compattazione, con la quale è stata garantita una base solida per ulteriori costruzioni.

Monitoraggio costiero

Al fine di controllare l’andamento delle coste e i possibili effetti dell’edilizia invasiva, Dubai ha avviato un programma di monitoraggio costiero molto avanzato, attuato già a partire dal lontano 1997, con lo studio della batimetrica della zona (misura della profondità dell’acqua negli oceani o mari) e il rilievo topografico della costa di Jumeirah. Grazie e nuove tecnologie, il sistema di monitoraggio si è ulteriormente migliorato, permettendo un controllo più efficace sui cambiamenti della costa, ad esempio attraverso video, campionamento e analisi dei sedimenti, registrazioni delle correnti e misurazioni intensive in ​​località selezionate mediante attrezzature Acoustic Doppler Current Profiler (ADCP).

Palma Jebel Ali

Con i suoi 8,4 km² di superficie, Palma Jebel Ali è la seconda delle isole artificiali per dimensioni.
Il gruppo Jan De Nul ha iniziato i lavori di Palma Jebel Ali nel 2002, terminandoli nel 2006. La penisola, ossia il tronco più la parte centrale della chioma, è lunga 4 km ed è protetta da un frangiflutti circolare di 17 km.
Sono attualmente in fase di realizzazione sei porti turistici, un parco acquatico a tema , il ‘Sea Village’ , case costruite sopra l’acqua. In seguito alla crisi finanziaria del 2008, i lavori erano stati temporaneamente sospesi, salvo poi essere ripresi. Una volta completata, Palma Jebel Ali potrà ospitare oltre 250.000 persone Recentemente sono stati realizzati quattro parchi a tema, i cosiddetti “World of Discovery “, gestiti dalla dal Busch Entertainment Corporation: SeaWorld , Aquatica , Busch Gardens e Discovery Cove.
Una curiosità: se vista dall’alto, le sue case sono disposte in modo tale da formare 84 lettere che vanno a comporre la seguente poesia:« Prendi la saggezza dal saggio/ Ci vuole un uomo sagace per scrivere sull’acqua/ Non tutti quelli che cavalcano un cavallo sono dei fantini/ I grandi uomini si alzano per più grandi sfide »

Palma Jumeirah

Palm Jumeirah è attualmente la più grande isola artificiale del mondo. Dopo alcuni anni di studi e progetti, l’isola è stata finalmente realizzata, a partire da un grosso intervento di bonifica avvenuto nel 2001.
Palma Jumeirah consiste di un tronco e di una chioma con 17 rami, racchiusi da una mezzaluna lunga 11 km. L’isola è lunga 5 km lungo l’asse e 5 km in trasversale. La prima fase del progetto ha previsto la creazione di 4000 alloggi, di cui 1400 ville disposte su 11 rami dell’isola e circa 2500 appartamenti distribuiti su 20 edifici lungo il lato orientale del tronco.
Lungo l’asse della palma sorge l’albergo Atlantis, collegato tramite la Monorotaia Palm Jumeirah.

Palma Deira

Palma Deira è destinata a diventare la più grande delle tre isole, in quanto raggiungerà una lunghezza di 14 km lungo l’asse e 5,5 km in trasversale, arrivando ad occupare una superficie di circa 46,35 km² di terra e roccia.
Nell’ottobre del 2007, il 20% dei lavori di bonifica di questa isola erano ormai completati, con un totale di 200 milioni di metri cubi di sabbia già utilizzati. Poiché il progetto prevedeva un’estensione notevole, è stato sviluppato in diverse fasi. Nel 2008 i lavori si sono temporaneamente arrestati, mentre attualmente è in fase di elaborazione un nuovo piano che porterà l’isola ad essere rinominata ‘Deira Island’ e ad ospitare circa 1.400 unità commerciali più un albergo e un anfiteatro.

Monorotaia Palm Jumeirah

La monorotaia Palm Jumeirah è una ferrovia su monorotaia che collega l’isola di Palm Jumeirah alla terraferma e che a breve verrà messa in collegamento anche con la linea rossa della Metropolitana di Dubai.
La monorotaia è stata costruita a partire dal marzo del 2006 e completata a luglio del 2008. E’ lunga 5,45 chilometri. Si tratta della prima monorotaia del Medio Oriente.
Attualmente comprende quattro fermate, di cui tre su Palm Jumeirah e una sulla terraferma.
Le stazioni sono: Atlantis (Hotel Atlantis), Trump Tower (Trump International Hotel and Tower), Retail Plaza (Trump Plaza) e Gateway Towers.

Al Ittihad Park Palm Jumeirah

Al Ittihad Park Palm Jumeirah è un oasi verde che ospita più di 60 varietà di alberi e piante autoctone degli Emirati Arabi Uniti. Il parco è stato inaugurato nel 2012, in coincidenza con lecelebrazioni per la Giornata Nazionale degli Emirati Arabi Uniti ed è stato concepito proprio come un omaggio alla nazione: la parola Ittihad significa unione, in linea con l’idea di creare un luogo rilassante dove i residenti di Dubai possono incontrarsi e socializzare immersi nella natura.
Il parco è affiancato da una pista da jogging lunga 3,2 km e attualmente rappresenta l’unico punto di riferimento eco-friendly per gli abitanti di Palm Jumeirah.
Al Ittihad Park Palm Jumeirah è aperto 24 ore al giorno e dispone di un ampio parcheggio per i visitatori. Si tratta di una suggestiva attrazione turistica dove poter conoscere le diverse specie di piante tipiche della regione: il parco ospita infatti molte delle varietà di alberi e piante che si trovano comunemente nei deserti del vicino e medio oriente, alcune delle quali con proprietà medicinali.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).