Il palazzo Dolmabahce ad Istanbul.

Palazzo Dolmabahce

Situato nel quartiere Beşiktaş e affacciato sullo stretto del Bosforo, il Palazzo Dolmabahçe è stato voluto dal trentunesimo sultano dell’Impero Ottomano,  Abdülmecid I, con l’obiettivo di creare un palazzo maestoso e moderno che potesse eguagliare i sontuosi palazzi reali europei. E, visitando il palazzo, si comprende immediatamente che il sultano è riuscito nel suo intento: con i suoi 45.000 mq di estensione, i suoi elementi decorativi preziosi, gli incantevoli giardini e il design che nasce dalla fusione di stili diversi, questo gioiello architettonico non ha proprio nulla da invidiare alle principali reggie europee. Oggi Palazzo Dolmabahçe è sicuramente una tappa obbligatoria per i turisti, attirati dai tesori che custodisce e dal panorama suggestivo che si può ammirare dalle sue finestre.

É possibile visitare l’interno dell’edificio solamente con una visita guidata.

Un antico giardino

In origine, il luogo in cui si trova il Palazzo Dolmabahçe era una baia utilizzata dalla flotta dell’Impero come punto di ormeggio per le navi. Nel corso del diciottesimo secolo venne trasformato in un immenso giardino imperiale molto amato dai sultani, i quali decisero in seguito di costruire delle residenze estive per trascorrere in questo luogo le loro vacanze. Proprio da questo giardino ha origine il nome Dolmabahçe, che in turco significa giardino (bahçe) riempito (dolma). Le dimore estive dei reali diedero vita ad un vasto complesso di edifici, denominato Palazzo Marino di Beşiktaş, che fu demolito nel 1843 per fare spazio a  Palazzo Dolmabahçe.

Cenni storici

La costruzione del palazzo iniziò nel 1843 e durò ben 13 anni. Il sultano Abdülmecid I voleva, infatti, non solo sostituire palazzo Topkapi, di origine medievale e considerato ormai obsoleto e quindi, non più adatto alla famiglia reale, ma dare un segno tangibile della supremazia e del potere dell’Impero Ottomano con la costruzione di un edificio che non fosse inferiore alle reggie delle monarchie occidentali. Per questo i lavori richiesero un enorme sforzo, soprattutto in termini finanziari: si stima che il costo complessivo dell’opera fu di circa cinque milioni di monete ottomane, ovvero più di un miliardo di euro e questo ingente investimento contribuì ad aggravare ulteriormente la crisi finanziaria in cui già si trovava l’Impero.

Fino al 1924, anno in cui venne abolito il Califfato, Palazzo Dolmabahçe, rappresentò la residenza ufficiale dei sultani e il centro amministrativo dell’Impero Ottomano. Con la nascita della Repubblica Turca il palazzo divenne patrimonio nazionale.

Uno stile inconfondibile

La prima caratteristica che colpisce il visitatore è il design unico e inconfondibile di Palazzo Dolmabahçe, che nasce dalla fusione di vari stili: si riconoscono elementi del Barocco, del Rococò e del Neoclassico che si amalgamano con la tradizione ottomana dando vita ad uno stile nuovo e originale. Il processo di occidentalizzazione che stava coinvolgendo l’Impero Ottomano traspare in maniera evidente nel profilo e nelle decorazioni del palazzo, che rimandano allo stile europeo, anche se viene mantenuto un giusto equilibrio con la tradizione ottomana grazie alla presenza di elementi e caratteristiche tipici delle dimore tradizionali turche.

Il palazzo è diviso in due ali, l’ala sud (Mabeyn-i Hümâyûn, o Selamlık), utilizzata per tutte quelle attività che riguardavano la vita ufficiale di corte, e l’ala nord (Harem). In quest’ultima si trovavano le stanze private della famiglia reale ed è composta da otto appartamenti collegati tra loro in cui risiedevano il sultano e le sue mogli e concubine. Dato che quest’area era riservata ai reali, per impedire l’accesso ai visitatori, l’entrata principale era stata posizionata di fronte all’ala sud.

Tra le due ali si trova la Sala delle Cerimonie (Muayede Salonu), in cui il sultano riceveva gli ospiti e le famiglie reali straniere durante le cerimonie ufficiali e occasioni speciali.

I tesori del palazzo

Visitando l’interno del palazzo rimarrete sicuramente impressionati dallo sfarzo delle sue preziose decorazioni, realizzate interamente in oro e cristallo. Basti pensare che solo i soffitti sono rivestiti da 14 tonnellate di oro, mentre il lampadario di cristallo di Boemia della Sala delle Cerimonie è il più grande al mondo. Ma non ci sono solo oro e cristallo ad arricchire questo edificio: il palazzo sfoggia anche pietre e materiali ricercati e molto costosi, come il marmo proconnesio, l’alabastro egiziano e il porfido di Pergamo ed una collezione di tappeti prodotti dalla fabbrica Hereke, grande vanto dell’Impero Ottomano. Proseguendo la visita, potete accedere anche alla galleria d’arte situata all’interno del palazzo, che ospita circa 200 opere di illustri pittori turchi e artisti stranieri.

Volendo creare un palazzo all’avanguardia, il sultano decise di dotarlo di tutti i comfort disponibili all’epoca e per questo fece installare un avanzato sistema di illuminazione a gas, in seguito sostituito dall’elettricità e, con il progresso tecnologico, furono poi aggiunti un sistema di riscaldamento centrale e un ascensore.

Nelle stanze

Il palazzo vanta 285 stanze e 46 sale. Appena sarete entrati nell’edificio vi troverete nella Sala Medhal che rappresenta l’ingresso principale. Qui potrete visitare numerose stanze alcune delle quali affacciano sul mare: in queste risiedevano i funzionari dello stato, il Gran Visir e i ministri. Le stanze che invece danno sull’entroterra erano riservate agli amministratori del palazzo e dello stato.

Nell’ala Harem del palazzo potete visitare anche la stanza in cui morì il fondatore della Repubblica Turca, Kemal Atatürk, che trascorse nel palazzo i suoi ultimi giorni. L’orologio che vedete nella sua stanza è fermo alle 09.05 del mattino, l’ora della sua morte.

All’esterno

Se avete del tempo a disposizione, approfittatene per fare una passeggiata all’esterno del palazzo ammirando lo splendido panorama sul mare, i meravigliosi e curati giardini e gli edifici situati vicino al palazzo. Potete fare un tuffo indietro nel passato immaginando l’affaccendata vita di corte visitando gli alloggi delle guardie e dei domestici, le cucine, le stalle, la farmacia e la serra, ecc.

Trovate anche una splendida moschea in stile barocco, costruita nel 1855 su ordine della regina madre Bezm-i Âlem Valide Sultan. Proseguendo nella vostra visita, non potete perdervi l’imponente Torre dell’Orologio, costruita accanto alla moschea tra il 1890 e il 1895. L’orologio è stato prodotto dalla celebre azienda francese di Jean-Paul Garnier.

Vicino alla torre trovate anche dei bar e ristoranti e negozietti di souvenir. Durante tutto l’anno nel  palazzo si tengono anche numerosi eventi culturali e artistici e mostre d’arte.

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Informazioni e mappa

Nome: Palazzo Dolmabahce

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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