La zona di Namdaemun e l'omonimo portale, la sera.

Namdaemun

Ufficialmente conosciuta con il nome di Sungnyemun, Namdaemun è una delle otto porte del muro della fortezza di Seoul, che circondava la città durante l’epoca della dinastia Joseon. Il doppio nome risale all’epoca dell’occupazione giapponese, quando i giapponesi spinsero per chiamarla Namdaemun. Il nome ufficiale, Sungnyemun, è stato imposto per recuperare il patrimonio coreano e allontanare ogni ricordo dell’occupazione straniera, un processo che in molti casi ha persino portato alla rimozione di alcuni edifici degni di nota .

La porta si trova a Jung-gu, tra Seoul Station e Seoul Plaza. La struttura risale al 14° secolo e ricalca lo stile delle tipiche pagode coreane: fu costruita durante l’ultimo anno del regno del re Taejo, per poi essere ricostruita nel 1447.
Un tempo Namdaemun rappresentava uno dei tre principali accessi al centro della città.
Nel 2008, la pagoda di legno in cima alla porta è stata gravemente danneggiata da un incendio doloso: i lavori di restauro sono iniziati nel febbraio 2010 e sono stati completati il 29 aprile 2013.

Cenni storici

Prima che l’incendio del 2008 la danneggiasse, Namdaemun era la più antica struttura in legno di tutta Seoul. L’edificio a due livelli con tetto a forma di pagoda venne completato nel 1398 ed era in origine utilizzato per salutare gli emissari stranieri, controllare l’accesso alla città e tenere alla larga le tigri siberiane. I lavori di costruzione erano iniziati nel 1395, nel corso del quarto anno del regno di Re Taejo di Joseon e terminarono 3 anni dopo. In origine era una delle tre porte principali, insieme alla Porta Est (Dongdaemun ) e a quella Ovest, che oggi non esiste più e che sorgeva in quello che oggi è il quartiere Seodaemun-gu.
Agli inizi del 20° secolo, le mura che circondavano Seoul furono demolite per agevolare il traffico: in vista della visita del principe ereditario del Giappone si optò per la demolizione delle mura intorno a Namdaemun, in quanto si ritenne l’ospite troppo esaltato per passare attraverso la porta.
Namdaemun venne chiusa al pubblico nel 1907, dopo che le autorità coloniali giapponesi vi costruirono una tramvia elettrica nelle vicinanze. Nel 1938, il governo designò Namdaemun come Tesoro Coreano No. 1.
La porta subì forti danni durante la guerra di Corea e fu successivamente ripristinata nel 1961, con una cerimonia celebrativa avvenuta il 14 maggio 1963.

L’incendio del 2008

Nel 2005 sono stati attuati altri interventi di restauro ed è stato realizzato un prato intorno alla porta. Il restauro era stato avviato tenendo conto di ben 182 pagine di progetti, atti a far fronte a possibili danni ed emergenze. Nonostante ciò, la porta fu ancora una volta danneggiata: verso le 20:50 del 10 febbraio 2008 scoppiò un incendio doloso che bruciò completamente la struttura lignea della parte superiore della porta, tutto questo nonostante l’intervento di più di 360 vigili del fuoco. Molti testimoni riferirono di aver visto un uomo sospetto poco prima dell’incendio, e due accendini usa e getta furono trovati dove si credeva l’incendio avesse avuto inizio. Tale Chae Jong-gi venne in seguito arrestato con l’accusa di incendio doloso e da lì a poco costui avrebbe confessato il reato, un atto compiuto in seguito alla delusione di non aver ricevuto l’intero pagamento pattuito per aver ceduto la terra agli sviluppatori. Sempre Chae Jong-gi era già stato accusato di aver provocato un incendio al Palazzo Changgyeong nel 2006.

I restauri

Negli ultimi anni, l’attuale presidente Lee Myung-bak annunciò di voler intraprendere una raccolta fondi tramite donazioni private per finanziare il restauro della porta. A partire dal gennaio 2010, il 70% della struttura principale e l’80% del muro della fortezza sono stati restaurati. I lavori sul tetto hanno avuto inizio nel mese di aprile dello stesso anno e hanno comportato l’utilizzo di 22.000 tegole prodotte in un forno tradizionale a Buyeo, nella provincia di Chungcheong. I pilastri e le travi sono decorate in maniera elaborata, con motivi ornamentali e colori basati su quelli utilizzati durante i restauri del 1963.
Il 17 febbraio 2013, il restauro della porta è stato completato al 96% e tutti i ponteggi sono stati rimossi.
Il 29 aprile 2013 i lavori di restauro sono finalmente terminati e la porta è stata riaperta al pubblico il 4 maggio 2013.

Curiosità

A differenza di altre porte, l’insegna che reca il nome Sungnyemun è in verticale. Quando il primo re della dinastia Joseon , Lee Seong – Gye fece costruire la capitale, credeva che il fuoco avrebbe potuto facilmente raggiungere il palazzo Gyeongbokgung e la città stessa, dal momento che il monte Gwanaksan a Seoul è a forma di fuoco, secondo i principi del feng-shui . Il nome Sungnyemun significa appunto fuoco, che appartiene all’armonia dei Cinque Elementi e che, se scritto in verticale, sta ad indicare protezione.

Come arrivare

Metropolitana

  • Seoul Station (Linea 1, 4), uscita 4.
  • Hoehyeon Station (Linea 4), uscita 5. Girare a destra dall’uscita, passare attraverso il mercato Namdaemun per 100m fino a raggiungere l’ufficio informazioni turistiche. Proseguire fino a Karl Optical, poi svoltare a sinistra in direzione dell’edificio Lotte Card. Continuare per altri 100 metri fino alla strada grande. Girare a destra e poi procedere per 50 metri, fino a raggiungere la porta.
  • City Hall Station (Linea 1, 2), uscita 8. Proseguire per 430m fino ad arrivare alla porta.

Informazioni e mappa

Nome: Namdaemun

Nelle vicinanze:

Il Seoul Museum of Art.A 470 metri
Maiale fritto da Tonkatsu Anzu.A 767 metri
La cattedrale di Myeongdong.A 1121 metri
Il tempio Jogyesa a Seoul.A 1723 metri
Il museo nazionale Folk della Corea.A 2434 metri
Il memoriale della Guerra a Seoul.A 2563 metri

Foto

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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