Perché si deve studiare

Quante volte avete sentito i nostri genitori o amici più grandi dire “studia se vuoi diventare qualcuno nella vita”? E spesso è proprio per questo che si studia: per un dovere, ci si sente obbligati a studiare per ottenere buoni vuoti, prendere una laurea e poter trovare un buon lavoro in futuro. Ma è anche la ragione per cui molti ragazzi non studiano: quando ci sentiamo costretti a fare qualcosa, senza che alla base ci sia un reale interesse o una passione allora quel qualcosa lo facciamo controvoglia e, il più delle volte, non ci riesce bene. Capita raramente di sentire un ragazzo o un bambino dire “che bello studiare!”, nella maggior parte dei casi lo sentiamo lamentarsi di non voler studiare e non voler fare i compiti perchè è più divertente andare fuori con gli amici, giocare alla playstation, ecc. E quante volte sentendoli noi “adulti” li capiamo (ammettiamolo quasi nessuno di noi gioiva al momento di fare i compiti), ma allo stesso tempo pensiamo che in fondo se potessimo tornare indietro, avremmo studiato e ci saremmo impegnati di più.

Ma quando si è giovani il futuro è un concetto inesistente, si pensa al presente, all’oggi e incentivare i ragazzi a imparare qualcosa che forse gli tornerà utile fra 5 o 10 anni forse non è il metodo migliore: è importante fargli capire che quello che apprendono gli serve oggi, per capire il presente, per comprendere ciò che accade intorno a loro. Se si spinge i ragazzi a studiare soltanto ai fini di una futura carriera lavorativa, be’ allora non stupiamoci se poi la maggior parte dei giovani non studia: in fondo perché devo studiare se ci sono tanti esempi di persone che fanno carriera, gestiscono attività e si arricchiscono senza aver conseguito una laurea?

Come far appassionare i giovani allo studio

Motivare i giovani a studiare non è semplice, è necessario far nascere in loro una passione verso le materie scolastiche. E la prima persona (ma non l’unica) che può far scaturire questo interesse è senza dubbio l’insegnante; è questa figura che deve trasmettere la propria passione allo studente e per farlo è necessario in primis che l’insegnante ami la materia che insegna e la propria professione. Quante volte infatti ci è capitato di appassionarci ad una materia soltanto grazie al modo in cui veniva spiegata dall’insegnante e quante volte invece abbiamo odiato una materia per colpa di un insegnante? Ogni materia scolastica è in grado di affascinare gli studenti, ma è più facile che un ragazzo sia incuriosito da una materia se si accorge dell’amore e della passione del professore verso quella stessa materia.

E all’insegnante spetta l’arduo compito di trovare la chiave di accesso per colpire al cuore degli studenti. Come? Coinvolgendoli, facendo in modo che capiscano che ciò che studiano ha a che fare con il presente, con l’oggi di cui parlavamo prima, specialmente con quelle materie poco “pratiche”, che gli studenti percepiscono non solo come molto lontane dal proprio mondo, ma anche poco “utili” in vista del futuro perchè se è più facile far studiare ai ragazzi materie come l’inglese (oggi serve quasi per qualsiasi lavoro, per viaggiare, ecc.) come la mettiamo con storia, arte, e letteratura? E con il latino, una lingua morta che non parla più nessuno? Sono tutte materie  importantissime per comprendere ciò che ci circonda e per crescere come persone, diventando individui più consapevoli e in grado di avere una propria opinione su ciò che vediamo. E accendere l’interesse in uno studente non significa semplicemente ottenere che svolga tutti i compiti e che si impegni prima di un’interrogazione o di un compito in classe: significa accendere la curiosità, far in modo che lo stesso studente sia spinto ad approfondire un argomento per conto proprio, leggendo libri o informandosi su internet, ampliando le proprie conoscenze e costruendosi un proprio bagaglio culturale. Studiare non significa imparare a memoria una regola di geometria o una pagina di storia: significa prendere quel determinato evento storico o autore di cui si è parlato a lezione e tornare a casa volendo saperne di più di ciò che scrive il libro di testo.

Perchè è importante studiare?

Per capire perchè è importante studiare bisogna partire da un concetto più ampio: la cultura. Purtroppo non sempre si apprezza il valore della cultura, intesa come conoscenza, eppure questa ha un ruolo fondamentale: ci rende liberi, ci permette di fare delle scelte. Se ci pensate questo è uno dei motivi per cui le dittature sono contrarie alla cultura, all’informazione libera, all’istruzione, ecc., perché un popolo che non sa è un popolo a cui si può raccontare quello che si vuole e che conviene che sappia, è un popolo che si può manipolare facilmente, perchè chi è ignorante non conosce altre vie, altre soluzioni.

Studiare e quindi acquisire conoscenza ci permette di poter dare delle opinioni, sviluppa la nostra capacità di pensare e quindi di scegliere; per fare un esempio banale, se siamo a conoscenza che un qualcosa fa male alla nostra salute possiamo decidere di continuare a farne uso oppure smettere, ma siamo di fronte ad una scelta o meglio la nostra conoscenza ci ha messo di fronte ad una scelta e questo ci rende liberi. E non solo: definendo il nostro modo di pensare e di agire lo studio ci permette di definire noi stessi. Comprendendo ciò che accade intorno a noi siamo in grado di capire chi siamo e cosa vogliamo per noi stessi. E comprendiamo, inoltre, quali sono le nostre predisposizioni e le nostre passioni; la maggior parte degli studenti che arrivano alle medie e alle superiori spesso non ha le idee chiare su ciò che farà da grande ed è per questo che studiare si rivela di fondamentale importanza, perché permette ai ragazzi di capire a cosa sono interessati e che strada vogliono seguire in futuro. Chi si appassiona di letteratura italiana può proseguire gli studi e magari in futuro diventare insegnante, scrittore, giornalista, ecc., mentre chi è portato per le lingue straniere può sviluppare le proprie competenze all’estero e diventare insegnante, traduttore, interprete, ecc. Anche se sembra una cosa forse scontata, in realtà non lo è: individuare le proprie passioni è importante per realizzare i propri sogni ed essere felici.

Ma la conoscenza è anche progresso: grazie alla conoscenza l’uomo è passato nel corso di millenni da vivere nelle grotte a vivere in case riscaldate e dotate di ogni comodità immaginabile. Lo studio e la conoscenza hanno portato ad  alcune delle scoperte più sensazionali nel corso della storia ed è ciò che continua e continuerà a portare progresso nelle società moderne. Perché lo studio è qualcosa che non finisce mai e non deve terminare con la scuola: il nostro cervello è come una spugna, sempre pronto ad assorbire nuove informazioni a qualsiasi età, per questo non bisogna mai smettere di studiare.

Se vogliamo analizzare lo studio anche sotto un aspetto più “pratico”, possiamo tranquillamente affermare che fare i compiti e organizzarsi nello studio aiuta i giovani ad avere più autodisciplina e ad arrivare quindi più preparati al mondo del lavoro. Sì, perchè avere degli esami o delle interrogazioni insegna ad avere delle scadenze e a rispettarle, e organizzarsi nel fare i compiti, gestendo la mole di lavoro da fare in base al tempo a disposizione è un’abilità che si rivelerà molto utile a livello lavorativo. Alcuni generi di compiti poi, come i temi, le ricerche, ecc. permettono inoltre di allenare e migliorare la scrittura e l’esposizione orale, anche queste abilità che saranno importanti ad esempio durante i meeting o la preparazione di un progetto di lavoro.

Ma per capire perchè è importante studiare è anche necessario capire perché le varie materie scolastiche sono importanti nella vita di tutti i giorni.

Matematica

Si tratta forse della materia più odiata, già dalle elementari quando si è costretti ad imparare le tabelline a memoria, eppure è quella che utilizziamo maggiormente tutti i giorni: quando andiamo a fare la spesa, quando calcoliamo una percentuale di sconto su un prodotto, quando cuciniamo e dobbiamo calcolare le quantità esatte, ecc. Anche molti degli oggetti che utilizziamo in realtà si basano su funzioni matematiche, come i computer e i software e molte delle cose che facciamo oggi non sarebbero possibili senza la matematica, come volare su un aereo o scattare una bella foto.

E non solo: la matematica richiede logica, calcoli, analisi e ragionamento perciò mantiene attivo e allenato il cervello, sviluppando quelle abilità che possono essere utilizzate nella vita quotidiana per spiegare una situazione o risolvere un problema. In alcuni campi, come nella scienza e nella tecnologia, queste capacità permettono di spiegare e controllare alcuni fenomeni ed eventi naturali. Nonostante appaia come una materia “rigida”, fatta di regole, teoremi, calcoli, ecc. in realtà la matematica permette di sviluppare l’immaginazione: cercare la soluzione ad un problema ci spinge a trovare un’idea, una soluzione. E proprio per il suo utilizzo in svariati campi, studiare matematica offre una certa versatilità: chi studia matematica ha ottime basi per economia, statistica, ingegneria, informatica, finanza, ecc.

Storia

Anche la storia non è certo una delle materie più amate dagli studenti, ai quali appare come un elenco infinito e noioso di date ed eventi da ricordare. Eppure studiare la storia è molto importante perché ci aiuta a comprendere il presente, a capire ciò che accade nel nostro paese e all’estero a livello politico, economico e culturale; impariamo a comprendere la società in cui viviamo e come si sono sviluppate certe mentalità, abitudini, strutture, ecc. Ogni evento che accade oggi è una conseguenza di ciò che è accaduto nel passato, perciò è fondamentale far capire ai giovani che ciò che è successo migliaia di anni fa vive ancora oggi e si manifesta intorno a noi, non solo nei monumenti ed edifici storici che ammiriamo. La cultura in cui viviamo, le tradizioni, la lingua, gli usi e i costumi sono frutto di anni di storia. E la storia insegna: capire gli errori che sono stati commessi in passato ci aiuta a non ripeterli; se analizziamo gli eventi storici notiamo che spesso alcuni fatti si ripetono nel tempo, originati dagli stessi errori, dalle stesse cause e si sono conclusi portando le stesse conseguenze: probabilmente re e governanti avrebbero dovuto studiare meglio la storia! E poi studiare la storia è divertente, perché è come un romanzo senza fine: una serie interminabile di aneddoti e vicende, tragedie e storie d’amore che vedono protagonisti numerosi personaggi, buoni e malvagi, con colpi di scena e finali a sorpresa.

Inglese

L’inglese è la lingua più utile al mondo eppure sono in pochi a parlarla davvero bene, nonostante oggi la maggior parte dell’informazione, che siano libri, siti web o quotidiani sia per lo più in inglese, così come la musica, i film, ecc.. In alcuni settori poi, come l’informatica e la scienza, la maggior parte dei termini utilizzati sono in inglese, ma anche nella vita di tutti i giorni utilizziamo a volte delle parole straniere senza nemmeno rendercene conto perché ormai sono entrate a far parte del linguaggio comune. E poi non dimentichiamoci che per viaggiare e lavorare l’inglese è indispensabile! Quando si viaggia in qualunque paese all’estero conoscere almeno le basi dell’inglese ci aiuta a comunicare e in caso di emergenza può rivelarsi davvero essenziale.

Nel mondo del lavoro oggi la conoscenza dell’inglese è uno dei requisiti principali per qualsiasi ruolo, in particolare nei settori medici e informatici, ma anche nel turismo e nel commercio: la maggior parte delle trattative e delle negoziazioni si fanno in inglese.

Sapere l’inglese e volendo anche altre lingue oggi è anche molto più facilitato rispetto al passato, tra corsi online, alcuni dei quali gratuiti, esperienze all’estero, libri e film in lingua, ecc.

Perché è importante studiare la letteratura italiana?

La letteratura italiana rappresenta una di quelle materie di cui i giovani faticano a comprendere l’utilità e la domanda che si ripete ormai da anni e anni è sempre la stessa: ma a cosa serve nella vita leggere i Promessi Sposi o le poesie di Leopardi? A questo si aggiunge anche la difficoltà di comprendere un linguaggio molto lontano da quello usato oggi e che viene spiegato dagli insegnanti a volte con noiose (ma doverose) parafrasi e analisi del testo. Per non parlare poi dei pensieri, delle storie e degli stati d’animo descritti dagli autori, che a volte sono impegnativi da capire per un ragazzo per via della giovane età e del fatto di vivere in un’epoca totalmente diversa, in cui valori, tradizioni e comportamenti sono stati quasi del tutto rivoluzionati.

Eppure se analizzati e studiati con attenzione, ci si accorge che gli autori non trattano temi così lontani dai giovani: amori, passioni, delusioni e speranze sono al centro dei testi più famosi della nostra letteratura e hanno fatto (e continuano a far) sognare tante generazioni. Studiando i più importanti autori italiani ci si rende conto di come i temi trattati siano in realtà molto contemporanei: basti pensare a Pirandello che già nei primi anni del ‘900 introduce la teoria delle maschere, sostenendo che ciascuno di noi si nasconde dietro ad una maschera imposta dalla società e dalla famiglia. Cosa c’è di più attuale di questo? Questo è probabilmente il motivo principale per cui la letteratura e i suoi autori sono eterni e perché non cessano mai di conquistare i cuori di tanti lettori nonostante il passare degli anni: perché sebbene i testi siano stati scritti tantissimi anni fa ci aiutano ancora a comprendere la società di oggi e noi stessi. E inoltre, la letteratura ci porta a volare con la fantasia, facendoci immaginare i volti dei personaggi e i luoghi descritti nel testo.

Diritto

Studiare diritto è tutt’altro che semplice perché significa imparare e capire la costituzione, le leggi, i compiti dei vari organi politici, ecc. Si tratta forse di una delle materie più difficili da studiare ma anche questa è molto importante perché il diritto è un insieme di regole nate per disciplinare il funzionamento della società e i rapporti tra gli individui che ne fanno parte. Sapere quali sono i nostri diritti e doveri ci aiuta ad essere cittadini migliori e a rispettare gli altri e comprendere cosa è legale e cosa no ci aiuta a non farci ingannare e a difenderci. Il diritto ci aiuta anche a comprendere gli aspetti più semplici della vita quotidiana, ad esempio i contratti di lavoro e di affitto.

Filosofia

Filosofia significa “amore della sapienza” e nelle antiche civiltà rappresentava l’unica forma di sapere. Oggi a molti sembra poco utile: a cosa serve studiare i testi dei filosofi? Ma senza dubbio la filosofia è molto interessante e permette di fare un viaggio incredibile nella mente dell’uomo, analizzando quali sono i dubbi che l’hanno attanagliata per diversi secoli e osservando come il pensiero umano si è evoluto subendo le influenze dei cambiamenti storici e sociali.

La filosofia ci spalanca le porte dell’animo umano consentendoci di fare una ricerca interiore, di capire chi siamo e qual è il nostro posto nel mondo e non solo: ci aiuta ad analizzare gli eventi storici e culturali che ci circondano.

Geografia

Oggi il mondo sembra essersi rimpicciolito: in un giorno possiamo arrivare dall’altra parte del mondo, e basta accendere la tv o navigare su internet per sapere cosa accade in luoghi lontanissimi da noi. Eppure sono in pochi a sapere dove si trovano esattamente questi luoghi nel mondo, eccetto per quelli più famosi, a conoscere le capitali dei paesi, a sapere con quali nazioni confina un paese, ecc. Ogni nozione di geografia che assimiliamo ci arriva in maniera indiretta attraverso i viaggi, la tv o lo sport, ma quasi mai da un libro o da un atlante geografico. Eppure conoscere la geografia, non solo intesa come nazioni, regioni, capitali, ma anche come composizione e caratteristiche del territorio è molto importante: significa conoscere gli elementi fisici e culturali che fanno parte di un determinato paese e comprendere la differenza tra confini fisici e culturali.

Latino

In un’epoca in cui i bambini sanno già le basi dell’inglese e del cinese, perché studiare ancora il latino? È questa la domanda che si fanno sempre più spesso le nuove generazioni per le quali questa  lingua è tanto complicata quanto inutile. Invece il latino serve e a tanto e non solo a livello linguistico, ma anche storico-culturale: il latino era la lingua parlata dalle civiltà antiche, soprattutto dai romani e conoscere il latino ci permette di conoscere meglio la cultura dell’antica Roma e quindi il nostro passato. Ma non solo, perché il latino è stato a lungo la lingua usata dalla chiesa e dai principali intellettuali e letterati europei, influenzando le lingue romanze, quindi permette di comprendere meglio le opere classiche e facilita l’apprendimento delle lingue neolatine e germaniche (tra cui inglese e tedesco). Inoltre studiando il latino si riesce ad ampliare il lessico della propria lingua e tutti gli esercizi di analisi e traduzioni dei testi permettono di avere un controllo e una conoscenza migliore del linguaggio e della comunicazione.

Religione

Molti giovani non credenti o semplicemente indifferenti ai temi religiosi pensano che l’ora di religione sia soltanto una perdita di tempo, ma in realtà se fatta nel modo giusto, questa materia è veramente importante non solo per chi crede e quindi vuole approfondire le proprie conoscenze, ma anche e soprattutto per chi non crede, per capire quali sono i propri dubbi e affrontarli magari chiedendo spiegazioni e confrontandosi con l’insegnante. La religione poi non deve essere considerata come una materia a sé stante, perché in particolare nel nostro paese la religione è alla base della nostra cultura e ha influenzato enormemente tutte le arti, dalla musica e la pittura, alla filosofia e letteratura. I più grandi scrittori e artisti hanno utilizzato il tema della religione nelle loro opere, basti pensare a Dante o a Michelangelo. La religione è anche un modo per conoscere noi stessi e per cercare di affrontare i temi della vita e della morte, provando a dare una risposta a tutte le domande che l’uomo da sempre si pone: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.

Storia dell’arte

La storia dell’arte è un’altra di quelle materie che non serve prettamente ad acquisire competenze, ma aiuta a vivere e a sviluppare un senso critico verso ciò che vediamo. Il disegno è stata la prima forma di comunicazione degli uomini, nata prima della scrittura, e anche oggi i bambini disegnano prima ancora di saper scrivere, quindi l’arte serve anche a comprendere le nostre origini e a comunicare. Ci permette anche di conoscere meglio il nostro patrimonio culturale e artistico: quante volte capita di entrare in un museo o in un monumento e non sapere assolutamente nulla delle opere esposte? L’arte vanta poi un linguaggio universale, comprensibile in ogni parte del mondo a prescindere dalle barriere linguistiche e culturali e sopravvive a distanza di secoli, appassionando ancora oggi tantissime persone, dimostrandoci che la bellezza è eterna.

Sotto un aspetto più pratico, non dimentichiamoci poi che studiare l’arte può portare ad esercitare tante professioni, come il critico, il restauratore, la guida turistica, ecc.

Conclusioni

Studiare è importante perché la cultura è importante. La cultura ci arricchisce e ci rende persone migliori, con una mente ed un cuore più aperto verso gli altri e verso il mondo. Ed è una ricchezza che non si perde mai.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).