Lavorare gratis

Negli ultimi anni molti giovani, e non solo, lavorano gratis. A volte è giusto, a volte è sbagliato. Ho scritto questa guida per spiegarvi tutto quello che c’è da sapere per decidere se lavorare gratis oppure no.

Fare esperienza

La scusa che molti adottano per invogliarvi a lavorare gratis per loro è che farete esperienza. In questi casi dovete saper riconoscere quando si tratta di un vantaggio per voi.

  • Lavori creativi: se uno studio di grafica vi chiede di lavorare gratis per loro, cercate di capire quali saranno i vostri compiti. Se vi chiedono di fare lavori molto manuali come incorniciare foto, scontornare immagini con Photoshop o cose simili, ovviamente non si tratta di un lavoro creativo e quindi dovreste scartare la proposta. Se invece vi propongono di progettare loghi e grafiche, intrattenere rapporti con i clienti magari supervisionati da qualcuno ed avere ampia libertà per dare sfogo alla vostra creatività, dovreste accettare.
  • Lavori non creativi: i lavori di pulizia (scale, stanze, strade ecc.), e i lavori manuali più semplici non richiedono nessuna esperienza. Se vi dicono di lavorare gratis portando sacchi di sabbia in un cantiere edile, ovviamente rifiutate.
  • Lavori per società importanti: in alcuni casi, se il lavoro che vi propongono non è molto creativo ma avete la possibilità di lavorare per aziende e società importanti, accettare può essere una buona idea. Lavorare in un ambiente stimolante dove viene prodotta l’eccellenza in un determinato settore può essere di grande aiuto per imparare veramente qualcosa di nuovo.

La cosa più importante che dovete ricordarvi è che quando lavorate per fare esperienza, dovete cercare realmente di imparare qualcosa. Sembra una cosa banale ma la maggior parte dei giovani credono che l’esperienza sia solo riferita alla possibilità di poter dire “io ho lavorato per…” mentre in realtà sono le capacità ad essere veramente importanti: se andate a mangiare al ristorante, non vi importa che lo chef abbia lavorato per uno dei più importanti chef al mondo, vi basta che quello che mettete in bocca sia buono.

Expo 2015

Per me è ridicola la campagna “io non lavoro gratis”, alla quale io vorrei replicare “bene, tanti saluti, avanti il prossimo!”.
Se non volete lavorare gratis, semplicemente non andate a chi vi propone questo, fine della storia. E’ inutile fare tanto baccano.
I giovani dovrebbero pensare a trovare lavoro, producendo qualcosa di buono, senza immischiarsi in cose più grandi di loro. Se la proposta di Expo 2015 è illegale, come qualcuno sostiene, ci penseranno i sindacati, gli avvocati e la magistratura a fare chiarezza. Un giovane disoccupato non dovrebbe perdere nemmeno un secondo di vita per dire la propria idea a riguardo.
Comunque sia, credo che lavorare gratis per Expo 2015 sia giusto perché:

  • si fa esperienza: stare in un evento del genere, molte ore al giorno, fa aprire gli occhi su tante cose. E’ ovvio che , come dice chi protesta, l’Expo non garantirà un posto di lavoro futuro ai volontari e difficilmente si creano agganci per entrare nel mondo del lavoro: per forza di cose non basta un evento del genere per risolvere la vita di chi andrà a dare informazioni ai visitatori.
  • molti non sanno fare niente: è inutile pretendere di essere pagati quando a livello lavorativo non si ha niente da offrire. Non vale per tutti ovviamente, ma su 100 giovani disoccupati, quanti sono disoccupati per via della “crisi” (ammesso che esista), e quanti sono disoccupati perché non conoscono le minime basi del mondo del lavoro?
  • si aiuta un grande evento: se mettete per un momento da parte l’idea delle mazzette, della cattiva gestione ecc.  penso che aiutare l’Expo 2015 ad essere un Evento con la E maiuscola sia di grande orgoglio per tutta l’Italia, oltre che per i volontari che ci lavoreranno. Un giovane dovrebbe essere fiero di poter contribuire a questo, così come accade alle Olimpiadi.

Se poi i giovani aspiranti volontari non sono d’accordo va bene, ma il mio consiglio resta sempre però quello di non sprecare tempo nel “farsi sentire” creando manifestazioni inutili e controproducenti.

Sfruttate il sistema

Nel caso di Expo 2015 per esempio, se io fossi un aspirante volontario, pronto a lavorare gratis, ci metterei la faccia e farei la campagna “io lavoro gratis per Expo 2015” spiegando i motivi. Una persona così riceverebbe moltissime critiche, ma sicuramente se tutto va bene avrebbe la possibilità di raccontarsi sui quotidiani, magari andare ospite in TV ecc. facendo girare molto il suo nome, con un ritorno di immagine non indifferente. Non mi stupirei se una persona così si ritrovasse da un giorno all’altro dall’essere un aspirante volontario gratuito ad essere pagato per gestire qualche campagna marketing per una importante società. Io assumerei subito una persona così, piena di coraggio, intraprendentente, con idee nuove, capace di andare contro corrente nonostante tutto e tutti.
Il sistema va sempre sfruttato a vostro favore, trovando metodi di marketing innovativi, prima che vengano in mente agli altri. 

Migliorare il curriculum

Lavorare per qualcuno, gratis o a pagamento, vi da la possibilità di inserire questa esperienza nel curriculum. In linea di massima direi che è un bene avere un curriculum pieno di attività lavorative già fatte perché mostrate di avere una buona volontà e non rimanete con le mani in mano. Dall’altro lato però se siete specializzati in un campo e da vari anni non trovate un lavoro che vi si addice e per guadagnare avete ripiegato su lavori in altri settori, potrebbe non essere una buona idea inserire tutti questi lavoretti nel curriculum.

Crearsi un portfolio

Per la maggior parte dei lavori creativi non sono importanti quelle poche righe del curriculum ma è importante essere realmente capaci di produrre qualcosa. Il portofolio è la raccolta delle vostre migliori creazioni di sempre. Può essere monotematico, per esempio contenere solo le migliori foto di matrimonio che avete fatto nella vostra carriera, oppure multi-tematico, per esempio un architetto potrebbe avere in portfolio sia progetti di edifici, sia foto d’architettura scattate da lui, sia per esempio anche impaginazioni di libri o cose che hanno meno a che fare con l’architettura ma che comunque possono essere utili nel suo ambito lavorativo. Non crediate che “tutto fa brodo”, cioè a volte mettere troppe cose in portfolio è controproducente, ma soprattutto agli inizi è bene far vedere di saper fare un po’ di tutto. Se cercate lavoro come fotografi ad esempio potreste anche non essere bravissimi ma se l’agenzia per cui vorreste lavorare ha bisogno di rifare il sito e vede che voi siete capaci anche di fare quello potrebbe assumervi proprio per le vostre svariate capacità.

Etica del lavorare gratis

Fregatevene dell’etica e pensate solo a voi stessi. Non sto assolutamente dicendo di infrangere leggi e regolamenti, ma quello che dico è che se voi a livello legale non fate niente di sbagliato, fregatevene di chi vi accuserà di rovinare il mercato.
I giovani fototografi e grafici per esempio vengono sempre accusati da parte dei professionisti del settore di far prezzi troppo bassi e rovinare il mercato. Se anche a voi diranno così fate una pernacchia e non prestate attenzione a questo tipo di accuse.
Il mercato si rovina per colpa di quei pochi fotografi incapaci che fanno servizi di matrimonio pessimi a 2500euro, non si rovina di sicuro per colpa di un giovane che lavora gratis per uno studio.
Questo vale per tutti i lavori, quindi ricordatevi che agli inizi ci saranno decine di persone che vi accuseranno, ma voi dovete essere forti e guardare avanti, fregandovene.

Promesse di lavoro futuro

Quando vi propongono di lavorare gratis di solito adottano due scuse:

  • vi assumeranno: può essere vero, ma anche no. Se è vero che vi assumeranno, fatevi fare un contratto in cui c’è scritto questo. Se l’assunzione sarà invece stabilita solo se nel primo periodo gratuito sarete dei bravi lavoratori, sta a voi valutare se accettare o meno. A volte c’è chi vi frega e non vi assume neanche se siete molto in gamba perché stanno cercando solo lavoratori gratis, a volte invece ci sono davvero aziende che cercano nuove assunzioni.
  • vi troveranno nuovi lavori: in particolare per i lavori creativi alcuni vi diranno che loro hanno molti agganci e vi troveranno molti lavori successivamente, se fate questo primo lavoro gratis. Nel 100% dei casi è una palla e non vi troveranno mai un numero di lavori soddisfacente per recuperare il tempo per cui avete lavorato gratis. In questi casi è facilissimo capire se si tratta di un imbroglio oppure no. Dite semplicemente così: “se sei convinto di trovarmi altri lavori facciamo così, tu mi paghi ora per quello che sto facendo, poi per tutti i lavori che mi troverai nel corso della mia vita ti darò il 20% del mio incasso, per sempre. Quindi questo lavoro che sto facendo vale 500Euro, me li dai ora e lo faccio, poi per esempio quando mi trovi 10 lavori all’anno da 1000Euro ciascuno, ti garantisco 2000Euro di guadagno per te, se vuoi facciamo subito un contratto in cui per sempre ti garantisco questa provvigione”.
    Se ci pensate, è il modo più corretto per una collaborazione di questo tipo, ma vi diranno le scuse più assurde per non pagarvi, quindi dite che non siete interessati.

In cambio del “nome”

Molte volte i giovani vengono derubati delle loro creazioni e gli si promette che si metterà il loro nome quando il materiale sarà pubblicato: è un po’ un classico per esempio nel mondo della fotografia dove i giornali ottengono foto gratis e in cambio scrivono il nome.
Per un professionista avere il proprio nome vicino a ciò che si è fatto è una cosa sempre presente oltre al pagamento, nessun professionista dà foto gratis in cambio della pubblicazione del nome.
Può essere interessante agli inizi vedere il proprio nome su un quotidiano importante o in una brochure per qualche evento famoso, ma credetemi: non troverete MAI clienti così. Le persone non fanno caso ai nomi vicino alle foto o in fondo ai depliant e se qualcuno legge il vostro nome per caso, sicuramente se lo sarà dimenticato dopo pochi istanti.
Quindi non crediate che basti questo per trovare nuovi lavori.

Personal Branding

Molte delle cose scritte finora si possono riassumere in “personal branding”, cioè quelle strategie che consentono alla persona di promuovere se stesso, oltre che per le proprie capacità anche per tutta un’altra serie di ragioni, tra cui la propria “fama”.
Dovete pensare a voi stessi un po’ come una marca famosa: una maglietta in cotone con il logo della Nike, di per sè è solo una maglietta di cotone, ma con quel piccolo logo acquista un valore nettamente più grande. Lo stesso può accadere per voi stessi, potreste anche proporre le stesse cose di altri, ma solo per il fatto che siete voi, potreste essere pagati molto di più.
Per costruire un personal brand la strada è lunga e faticosa e sicuramente lavorare gratis per accrescere le proprie esperienze e competenze è un buon modo per iniziare.

Sempre meglio che non fare niente

In Italia siamo pieni di giovani che con la “scusa” della crisi e del fatto che non ci sono posti di lavoro rimangono a casa tutto il giorno a non fare niente. Passare un paio d’ore al giorno mandando curriculum in e-mail non significa “fare qualcosa”, non prendiamoci in giro.
Dal non fare niente a casa alla depressione il passo è breve. Se da diverse settimane non avete alcun lavoro e poi ne trovate uno in cui non vi pagano, considerate varie cose, ma in linea di massima siate propensi ad accettare.

Per quanto tempo

Non prendete impegni per lavorare gratis troppo a lungo. Per lavori meno importanti e poco creativi potrebbero bastare un paio di settimane non retribuite mentre se lavorate per qualcuno di importanti in un progetto che vi stimola molto potreste anche stare lì per 6 mesi o addirittura 1 anno. Lavorare gratis più di 1 anno è invece un suicidio perché oltre questa durata difficilmente riuscirete ad imparare cosa nuove.

Legalità

Ci sono situazioni in cui lavorare gratis è legale, altre in cui lo è ma bisognerebbe comunque adempiere a diversi obblighi burocratici. Se volete essere sicuri di quello che state facendo rivolgetevi ad un commercialista, comunque in linea di massima i problemi principali li potrebbe avere il datore di lavoro e non voi.
Il mio consiglio è quindi quello di fare quello che vi dice la vostra testa, senza andare a pensare al fatto che chi vi da lavoro stia facendo una cosa legale o meno. In altre parole, se la presunta illegalità di qualcuno vi danneggia direttamente (per esempio perché non vi assicurano e quindi in caso di infortunio sarebbe un problema solo vostro) allora pretendete i vostri diritti, ma se invece semplicemente si tratta di aspetti che non vi toccano, fregatevene.
Non significa essere omertosi, ma pensateci bene: siete giovani, non avete un soldi in tasca, e dovete pure lavorare gratis…chi ve lo fa fare di diventare i paladini della giustizia per cercare inutilmente di cambiare il mondo?
Se vi danneggiano non abbiate paura a denunciare, ma in altri casi ricordatevi che chi si fa i fatti propri campa cent’anni.

Lavorare per familiari

Se i vostri genitori vi chiedono un lavoretto ogni tanto, di qualsiasi tipo, fatelo senza farvi pagare. Ricordatevi sempre che in fondo nascendo gli avete dato una grande gioia ma al tempo stesso gli avete rovinato la vita facendo passare notti insonni coi vostri pianti e per moltissimi anni hanno pagato tutto per voi. Magari pensate che non sono stati i migliori genitori del mondo, ma credetemi, ce l’hanno messa tutta per non farvi mancare niente. Se quindi vostra madre vi chiede di progettare un volantino per un’associazione di volontariato di cui fa parte o se vostro padre vi chiede di aiutarlo a caricare degli scatoloni nel furgone, accettate con un sorriso.
I genitori sono poi sempre molto felici se i figli iniziano a lavorare e guadagnano, quindi se ve lo meritate saranno contenti di essere tra i vostri primi clienti dandovi dei soldi per quello che sapete fare.

Se però i vostri genitori hanno un’azienda, un ristorante o una qualsiasi attività e richiedono il vostro aiuto per molto tempo, dovete farvi pagare. E’ impensabile aiutarli gratuitamente per esempio al ristorante per diversi mesi solo perché non possono permettersi di assumere qualcuno.

Lavorare per gli amici

In Italia c’è la pessima abitudine di “fare favori” senza farsi pagare, perché tutti hanno timore a parlare di soldi, pensando di rovinare le amicizie.
Fare business con un amico a volte è controproducente, ma spesso può essere una buona idea.

Se un amico vi chiede di fare un lavoro per lui, valutate:

  • l’impegno richiesto: lavorare un paio d’ore per qualcuno con cui avete condiviso molti momenti della vostra vita è tutt’altra cosa rispetto a dover lavorare per 15 giorni.
  • per cos’è il lavoro: se dovete fare un logo per il suo gruppo musicale da cui non guadagna quasi niente è diverso che fare il logo per la sua azienda, ed è molto diverso da fare il logo per l’azienda per cui lui è dipendente.
  • cosa dovete in cambio: se vi ha sempre prestato libri per lo studio, e vi ha sempre aiutato in mille cose, potreste dedicargli qualche ora per fare un lavoretto gratis. 

Se si tratta di lavoro reciproco, la cosa migliore è tenere traccia di quello che ognuno sta facendo per l’altro, considerando non solo le ore richieste ma anche le capacità. Cioè se voi siete un architetto e lavorate 100 ore per sistemare il progetto della casa di un vostro amico, non è sufficiente che lui che magari ha solo la terza media venga per 100 ore a pulirvi lo studio.
Se il lavoro reciproco non avviene in modo continuato e quindi tra il vostro lavoro e il lavoro che vi darà l’amico in cambio passano diversi mesi, la cosa migliore è mettere le cose in chiaro e mettere di mezzo i soldi in modo che nessuno abbia poi da ridire. Quindi ad esempio fatevi dare 200Euro per un lavoretto e poi quando sarà il momento ridarete i 200Euro al vostro amico.

Se il vostro amico vi chiede di fare un lavoro per la sua famiglia, per esempio qualcosa per la società del padre o un aiuto per la madre, a meno che non siate in stretti rapporti, è sempre bene farsi pagare.

Non-profit e Onlus

Quando si parla di queste associazioni ci sono sempre molti aspetti morali che spingono molte persone a lavorare gratis.
Se vi chiedessero di progettare una pubblicità per sensibilizzare le persone sul problema della mancanza di cibo nei paesi del terzo mondo, vi fareste pagare? E’ una questione molto delicata, ma in generale direi di non lavorare gratis nemmeno per queste associazioni, o meglio, dovete valutare alcune cose:

  • ci credete?: se per motivi personali ritenete di voler dedicare tempo della vostra vita in favore di chi è meno fortunato, per esempio aiutando una Onlus che si occupa di aiutare i bambini in zone di guerra, fate pure ed avete tutto il mio sostegno morale. Se però c’è qualcosa che non vi tocca direttamente, è inutile far finta di essere “brave persone” e dedicare ore di lavoro per cause di cui non vi importa niente.
  • serietà: in particolare in Italia purtroppo non tutte le associazioni ed ONLUS si comportano nel migliore dei modi. Potreste lavorare gratis per qualcuno che non lo merita, quindi fate attenzione.
  • altri guadagnano?: vi potrebbero chiedere di realizzare gratuitamente il volantino per un evento “benefico” al quale poi, partecipando, scoprirete che la società che ha portato il buffet è pagata regolarmente, come il negozio dove hanno noleggiato il microfono e l’impianto audio, ecc. Insomma, potreste essere gli unici a non venir pagati.
  • tramite agenzia?: se un’agenzia lavora per un’ente no-profit, quasi sempre riceve un compenso. Se volete lavorare gratis come volontari, contattate direttamente l’ente, perché è inutile e controproducente lavorare gratis per un’agenzia che si intasca soldi al posto vostro.

Un’organizzazione “non-profit” non può (teoricamente) avere un guadagno su quello che fa e proprio per questo in qualche modo i soldi che raccoglie devono essere impiegati in favore di nuovi progetti, quindi non c’è niente di strano se i soldi vengono utilizzati per pagare voi.
Se vi fate pagare sappiate che a questo tipo di organizzazioni si praticano prezzi inferiori rispetto a quelli applicati normalmente.

Startup

Il termine “startup” è diventato molto conosciuto negli ultimi anni per via di una moltitudine di società che soprattutto negli Stati Uniti sono partite dal nulla con una semplice idea e nel giro di poco tempo hanno ottenuto profitti immensi.
In molte startup per molti mesi si lavora praticamente gratis, ottenendo promesse di compensi futuri nel caso le cose vadano bene.
Teoricamente bisognerebbe avere un’idea valida per creare una startup, ma purtroppo molti hanno idee veramente ridicole. Vi potrebbe capitare di parlare con qualcuno che vi racconta di quanto la sua startup sarà in grado di ottenere enormi finanziamenti e guadagni in futuro, tentando di convincervi di lavorare gratis in cambio di una percentuale della sua società, o ancora peggio solamente in cambio dell’esperienza che potete fare.
Nel 99% dei casi se lavorate per una startup state buttando via il vostro tempo e a breve vi troverete senza ne lavoro ne soldi, soprattutto se siete in Italia.
Se decidete di buttarvi in questo settore e lavorare per una startup cercate perlomeno di trovare qualcosa di stimolante che accresca le vostre competenze, così anche se andrà male perlomeno avrete imparato qualcosa di concreto.

Per gruppi musicali

Se una società non sta guadagnando niente non significa che quindi dovete lavorare gratis e lo stesso vale per esempio per i gruppi musicali.
I gruppi, per quanto amatoriali possano essere, sicuramente non rifiutano soldi se qualcuno fa loro una proposta commerciale per incidere un CD o suonare a qualche evento. Il fatto che non guadagnino è un problema loro perché sono incapaci e/o non sanno vendersi, ma questo non significa che suonino non a scopo di lucro.
Se un ristorante non sta guadagnando, non per questo dovete andare a fare i camerieri gratis, lo stesso vale per lavorare per gruppi musicali. Quindi non lavorate gratis per i gruppi musicali.

In cambio di vitto e alloggio

Con internet sono infinite le possibilità di trovare vitto e alloggio in cambio di lavoro.
Potete andare dall’altra parte del mondo e restare ad esempio in Nuova Zelanda, praticamente gratis, facendo qualche lavoro.
Se volete rimanere per molto tempo dovreste cercare i posti che offrono “Working Holiday Visa”, un visto che vi consente di lavorare e rimanere per molto tempo all’interno del Paese, con la possibilità di essere pagati. Se invece scegliete di passare solo alcuni giorni senza essere pagati, ma avendo in cambio vitto e alloggio, spesso questo visto non è necessario.
Ricordatevi sempre però che ovviamente per i lavori manuali che non siano in posti “interessanti” funziona diversamente, cioè se una società vi propone di andare a fare i muratori a 1000km da casa vostra in qualche paesino senza alcun valore per voi, devono darvi una paga giornaliera, oltre a rimborsarvi il costo del viaggio, del cibo e dell’alloggio.

Lavori “emozionanti”

In questo tipo di lavoro, spesso proposto gratuitamente, in cambio avete la possibilità di provare emozioni nuove ed entusiasmanti.
Se vi propongono di fare foto da un elicottero e non l’avete mai fatto, anche se non è un vero lavoro creativo, potreste accettare. Così come se vi propongono di fare l’accompagnatore per un viaggio interessante o simili. In questi casi le emozioni che ottenete valgono più di qualsiasi somma di denaro.
Se non riuscite a decidere da soli, per capire se un lavoro è emozionante e vale la pena farlo gratis è molto semplice: raccontate di questa possibilità lavorativa gratuita a 5 amici e vedete le reazioni. Se le risposte sono del tipo “beh ma che rottura, non ti pagano nemmeno..” allora scartate l’opzione, mentre se vi dicono cose come “e quando ti ricapita? anche se non ti pagano…è comunque fighissimo!!” allora accettate.

Open Source

Nei software Open Source i programmatori mettono a disposizione gratuitamente quanto hanno prodotto, lasciando agli altri infinite possibilità. Se non siete programmatori potreste pensare che questo aspetto non vi tocchi, invece è molto utile conoscere come funziona l’Open Source per adattarlo anche in altri lavori.
Grazie all’Open Source internet si è sviluppato moltissimo e per quanto possa sembrare strano, ci sono molti guadagni dall’Open Source, per esempio i programmatori possono offrire assistenza a pagamento, scrivere guide, creare personalizzazioni e molto altro.
Ovviamente non bisogna guardare l’Open Source come una “furbata”, cioè chi crea un software da distribuire gratis non lo fa quasi mai pensando al profitto ma in genere fa questo per dare qualcosa in cambio ad altri che a loro volta hanno creato qualcosa.

Fregatevene della parola data

Se state lavorando gratis per qualcuno ed avete detto che rimarrete lì a lavorare per diverso tempo e un bel giorno trovate un lavoro dove vi pagano, fregatevene della parola data. Vi diranno che di voi non ci si può fidare perché state lasciando l’incarico a metà, ma abbiate il coraggio di andarvene.
Se qualcuno vi sta facendo lavorare gratis, avete tutto il diritto di andarvene da un giorno all’altro.

Ricapitolando

Ci sono diverse occasioni che portano le persone a scegliere di lavorare gratis. Il mio consiglio è quello di valutare bene qualsiasi possibilità, per far sì che il vostro tempo non vi sia rubato, cercando di ricavare il massimo da ogni esperienza.
In bocca al lupo!

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).