Kozan-ji

Arroccato sulle montagne a circa 15 km a nord-ovest di Kyoto, il tempio Kozan-ji è la sede del Buddismo Shingon. Nascosto tra la vegetazione e avvolto dal silenzio che regna in questa oasi naturale, il tempio Kozan-ji è la meta perfetta per i viaggiatori amanti della natura e della cultura giapponese e per i pellegrini che qui trovano l’ambiente ideale per la meditazione e la preghiera.

Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questo tempio è anche uno dei 17 Monumenti Storici della Kyoto Antica. 

Come arrivare

Informazioni e mappa

Nome: Kozan-ji

Nelle vicinanze:

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Le origini del tempio

Le origini del tempio non sono ancora del tutto chiare; alcuni studiosi ritengono che Kozan-ji venne costruito nel 774 per volere dell’imperatore Konin, ma non vi sono dati certi che possano confermarlo. Presumibilmente, il tempio e la terra su cui si trovava furono donate dall’imperatore Go-Toba al monaco buddista Myoe, che fu l’artefice dello sviluppo del complesso del tempio. Purtroppo la violenza delle guerre e degli incendi distrussero gran parte degli edifici che componevano il complesso e l’unico edificio rimasto intatto fu il tempio Sekisui-in, costruito nel 1274 e considerato oggi uno dei tesori nazionali più importanti del paese. Le altre strutture che è possibile ammirare oggi, come la sala Kondo e il tempio Kaizando, sono invece delle ricostruzioni risalenti al XVII secolo.

Uno scrigno di tesori

Il tempio Kozan-ji, nonostante la sua posizione isolata, è visitato da numerosi turisti che qui possono ammirare i tantissimi tesori nazionali, anche se alcuni originali sono in realtà custoditi nei musei di Kyoto, ed edifici di estrema importanza culturale.

Tra questi ci sono capolavori dell’arte come i dipinti ad inchiostro “Choju-jinbutsu-giga”, realizzati tra il XII e XII secolo; queste opere sono delle caricature spiritose di alcuni animali come rane, conigli e scimmie e vengono considerati gli antenati dei manga giapponesi. Visitando il tempio potete ammirare solo una copia di questi dipinti, in quanto gli originali sono conservati nei musei di Kyoto.

Se avete già visitato il tempio Jingo-ji, avrete avuto l’occasione di osservare al suo interno la planimetria di Kozan-ji in cui viene rappresentata la struttura originale del tempio. In origine al tempio si accedeva attraverso una grande porta per poi raggiungere gli edifici: la sala principale, una pagoda a tre piani, due sale dedicate alle divinità Amitabha e Lohan, un campanile, una sala per la scrittura e un santuario shintoista dedicato alla divinità protettrice di questo luogo. Come vi ho già anticipato però soltanto la sala della scrittura, Sekisui-in, è sopravvissuta fino ai giorni nostri, regalandoci un esempio dello stile architettonico Irimoyazukuri, tipico del periodo Kamakura, con il classico tetto spiovente e tegolato. Vicino a Sekisui-in potrete visitare anche il più antico giardino del tè di tutto il Giappone. Il distretto Toganoo, in cui si trova il tempio, in passato era una delle principali aree di produzione del tè e fu proprio il monaco Myoe ad avviare la coltivazione di questa pianta dopo avere ricevuto in dono i semi dal monaco Eisai, il fondatore del Buddismo Zen Rinzai, che li aveva portati con sé dal suo viaggio in Cina.

Oltre al Sekisui-in, potete visitare altri edifici più recenti come la sala principale e la sala Kaizando, dedicata alla fondazione del tempio, al cui interno sono esposte alcune opere artistiche dal valore inestimabile. Tra queste c’è un busto in legno rappresentante Myoe ed un dipinto in cui il monaco è ritratto in primo piano, mentre sullo sfondo si innalzano delle imponenti montagne. Oltre a queste opere, visitando il tempio potrete scoprire altri tesori, tra cui volumi e dizionari molto importanti: Yupian, il più antico dizionario cinese ritrovato in Giappone, creato durante il periodo della dinastia Liang; Tenrei Banshō Meigi, considerata l’unica copia di un antico dizionario kanji creato da Kukai; Meihō-ki, un manoscritto che contiene alcuni racconti buddisti risalente al periodo Tang. Il tempio Kozan-ji conserva anche un archivio di documenti e antichi scritti, tra cui anche alcune testimonianze dei sogni di Myoe che, secondo la leggenda, hanno avuto una grande influenza sul pensiero religioso del monaco.

Il tempio è dedicato ad alcune figure, tra cui Biyakkōshin e Zenmyōshin, che sono rappresentati con due statue collocate nel tempio. Biyakkōshin è raffigurato in posizione eretta ed interamente colorato di bianco, colore che simboleggia la neve della cima Himalaya. La statua in legno di  Zenmyōshin era invece un tripudio di colori sgargianti ed è ancora visibile qualche tratto di pittura colorata. Entrambe le statue furono realizzate nel periodo Kamakura e portano la firma del grande scultore buddista Tankei. Infine, ci sono anche due statue in legno raffiguranti due cervi, animale considerato il messaggero di Kasuga Myojin, una delle divinità a cui è dedicato il tempio. Le due statue furono realizzate nel periodo Kamakura nel tentativo di uguagliare i komainu, ovvero le statue dei leoni che solitamente sorvegliano l’entrata dei santuari shintoisti e, secondo alcuni esperti, in origine erano state collocate di fronte all’altare di Kasuga Myojin.

Oltre alle bellezze culturali, i turisti rimangono spesso meravigliati dai colori della natura che circonda il tempio che, in particolare in autunno e in primavera, accendono il paesaggio donandogli un fascino senza tempo.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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