Stazione Grand Central Terminal

Le stazioni sono da sempre un luogo di passaggio, in cui si arriva, da cui si parte, in cui si va di fretta senza guardarsi troppo attorno, anche perché spesso si tratta di edifici così anonimi che non vale la pena fermarsi. Ma non è così per la Grand Central Terminal di New York: questo storico scrigno di tesori che ha accolto i volti speranzosi di migliaia di immigrati nei primi anni del ‘900, oggi si riempie di tanti pendolari e degli sguardi meravigliati dei turisti, sorpresi dalla bellezza di questo edificio. E la maggior parte di loro non deve nemmeno prendere il treno: c’è chi vuole solo fare shopping, cenare in locali storici o semplicemente passeggiare scoprendo aneddoti e curiosità della Grand Central Terminal.

A qualcuno forse sembrerà un ambiente familiare: tante scene di film d’amore e d’azione sono state girate qui, contribuendo ad accrescere la popolarità di questo luogo che ormai è considerata una delle principali attrazioni di New York. È una tappa obbligatoria che non potete non inserire nel vostro itinerario: resterete ammaliati dalla grandezza e dalla bellezza di questo luogo e dalla sua atmosfera resa sempre vivace dal continuo via vai di gente.

Cosa vedere

Accendendo dall’ingresso sulla 42nd Street in Pershing Square, il primo ambiente che si attraversa è la Vanderbilt Hall che prende il nome proprio della famiglia che ha costruito la stazione; ex sala d’attesa, oggi è usata per ospitare eventi e mostre. Da qui si arriva direttamente al Main Concourse, la sala principale della stazione e quella generalmente più affollata dove si trovano le biglietterie e il famoso orologio, posto sopra il banco informazioni; si tratta probabilmente dell’icona più riconoscibile di questo luogo. Le quattro facce dell’orologio sono realizzate in opale e si stima che il suo valore sia compreso tra i 10 e i 20 milioni di dollari. La stazione del resto è nota per i suoi orologi preziosissimi: all’esterno, sulla facciata dell’edificio rivolta verso la 42nd Street, è collocato  l’orologio in vetro di Tiffany più grande al mondo, che misura un diametro di 4 metri; è circondato da alcune sculture raffiguranti le tre divinità greche Minerva, Ercole e Mercurio, opera dell’artista francese Jules-Alexis Coutan. Queste tre figure avevano un significato simbolico: Mercurio,  messaggero alato degli dei rappresenta la velocità del sistema ferroviario, Minerva è la dea della saggezza, intesa in questo caso come la perfetta e ragionata progettazione dell’opera, mentre l’eroe Ercole, è un omaggio alla forza e all’impegno degli uomini che hanno contribuito alla costruzione della stazione.

La bellezza e la raffinatezza del Main Concourse è data da tanti dettagli: le finestre ad arco, i pavimenti in marmo e infine, il fiore all’occhiello di questo ambiente, la volta del soffitto : un cielo stellato in cui sono raffigurate tutte le costellazioni. Benché sia un dipinto davvero incantevole, la posizione delle stelle non è corretta dal punto di vista astronomico, anzi è esattamente al contrario e sono state date diverse spiegazioni al riguardo: c’è chi sostiene che il dipinto sia stato realizzato sulla base di carte medievali, dove secondo la tradizione il cielo veniva rappresentato dal punto di vista di Dio, ma c’è chi invece ritiene si sia trattato semplicemente di un errore.
Prendetevi del tempo per guardarvi attorno e osservare alcune meraviglie e curiosità: oltre alle imponenti scalinate, noterete il luccichio dei sontuosi lampadari d’oro, ciascuno dei quali ha ben 110 lampadine! Vi capiterà poi di vedere ovunque, nelle finestre, nelle fontane all’esterno, sopra gli orologi, ecc. delle decorazioni curiose a forma di ghiande e di foglie di quercia: rappresentano lo stemma della famiglia Vanderbilt; la scelta di questi simboli si ispira al detto “da una ghianda può nascere una forte quercia”.

Dall’atrio principale si può raggiungere, attraverso scale, rampe o scale mobili, l’atrio inferiore, chiamato Dining Concourse. Qui si trova una serie di fast food e ristoranti, tra cui lo storico Grand Central Oyster Bar, l’unico ad essere nato insieme alla stazione, nel 1913. La notorietà di questo ristorante fa sì che sia sempre piuttosto affollato, in particolare a pranzo; i suoi soffitti a volta sono molto apprezzati dai commensali, ma non è questa la vera attrazione del ristorante: le squisite prelibatezze a base di frutti di mare e ostriche deliziano il palato di tutti!
Adiacente al ristorante c’è la celebre “Whispering Gallery” (galleria dei sussurri) che deve il suo soprannome ad un’acustica molto amplificata: anche solo sussurrando da un angolo all’altro della galleria è possibile sentirsi.

La galleria ospita anche un centro commerciale, ricco di negozi, bar, panetterie, edicole, rosticcerie  e ristoranti: non avete che l’imbarazzo della scelta! Tra questi esercizi commerciali c’è anche il Grand Central Market,  un fornitissimo mercato con tante delizie gastronomiche.

Qui è possibile ammirare anche la Biltmore Room, conosciuta come la “Kissing Room”. Prende il nome dall’hotel Biltmore che in passato si trovava all’interno della stazione ed era la sala in cui parenti, amici e innamorati attendevano i loro cari in arrivo sul binario riservato ai treni di lunga tratta provenienti dalla costa occidentale.  L’affettuoso soprannome “Sala dei Baci” fa quindi riferimento a tutti quei saluti, fatti di baci e abbracci, che davano il benvenuto ai viaggiatori.
Merita un’occhiata anche il Campbell Apartment, una cocktail lounge molto elegante, ricavata dall’appartamento e ufficio del magnate della finanza John W. Campbell; vanta bellissimi soffitti decorati.
Infine la Grand Central Terminal ospita anche una galleria espositiva del New York Transit Museum di Brooklyn; qui vengono allestite alcune esposizioni temporanee.

Cosa c’è ma non si vede

Ciò che incuriosisce e affascina di più della Grand Central Terminal sono proprio le sue attrazioni “nascoste”, fonte di leggende e misteri.
Una di queste è la stanza M42, che contiene il convertitore utilizzato per alimentare la rete elettrica della stazione. La posizione esatta di questa stanza è un segreto che viene custodito gelosamente e non può essere trovata in nessuna mappa o planimetria dell’edificio anche se è stata filmata in alcuni documentari di History Channel e National Geographic. Per comprendere l’importanza di questa stanza basta solo dire che durante la Seconda Guerra Mondiale era l’obiettivo dei tedeschi poiché sabotando il convertitore, sarebbero stati interrotti gli spostamenti delle truppe americane; vennero così inviate delle spie, che però fallirono nella missione e furono arrestate.

Meno nascosto è invece il binario 61 si trova sotto l’hotel Waldorf-Astoria ed è raggiungibile tramite un ascensore privato che dalla Suite Presidenziale dell’hotel scende direttamente sulla piattaforma. Fu utilizzato spesso da alcuni personaggi di spicco, come il Presidente Franklin Delano Roosevelt, ma poi divenne una location ideale per ospitare una serie di eventi, come le sfilate di moda. Oggi questo spazio non è più utilizzato ma resta sempre un “passaggio segreto” per gli ospiti del Waldorf Astoria.

Tra le stranezze di questa stazione c’è anche…un campo da tennis! Fu aggiunto negli anni ’60 e si chiama Vanderbilt Tennis Club. Oggi è di proprietà di Donald Trump e qui si sono allenati anche atleti di rilievo come le sorelle Williams. In teoria è aperto al pubblico, ma non è così semplice prenotare.

Consigli per la visita

Anche se la metro ferma alla Grand Central Terminal 24 ore su 24, la stazione chiude dalle 02:00 alle 05:00 del mattino, ma nel resto della giornata è sempre aperta.  Si trova all’incrocio tra Park Avenue e la 42nd Street, in corrispondenza di Pershing Square e nei dintorni ci sono alcune delle attrazioni più famose, come l’Empire State Building, Times Square, Bryant Park e la New York Public Library e il Chrysler Building.

Oltre alla visita in totale autonomia per chi desidera effettuare un tour ci sono varie possibilità:

  • uno dei tanti free walking tour che prevedono nell’itinerario anche una sosta alla Grand Central Terminal;
  • ogni venerdì alle 12:30  la Grand Central Partnership offre un tour gratuito (con donazione libera);
  • acquistando il New York Pass è compresa l’audioguida gratuita;
  • scaricando l’app Grand Central Terminal Tour (al prezzo di 5 dollari) potrete avere l’audioguida e una miniguida direttamente sul vostro cellulare;
  • prenotare una visita guidata di 75 minuti con la Municipal Arts Society ad un prezzo di 20 dollari (i tour si svolgono ogni giorno).

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: Stazione Grand Central Terminal

Nelle vicinanze:

Cheesecake con fragole da Junior's Cheesecake.A 11 metri
Hamburger con insalata da Shake Shack a New York.A 16 metri
magnolia-bakery-34A 49 metri
Cioccolatini in vetrina da Li-Lac Chocolate.A 101 metri
Il Metlife Building visto dall'ultimo piano dell'Empire State Building.A 109 metri
Negozio all'interno del Grand Central Market.A 114 metri

La storia

Tornando indietro nel tempo ci si troverebbe di fronte ad un edificio totalmente diverso: l’attuale Grand Central Terminal fu costruita nel 1913, ma prima nello stesso punto si sono succedute altre due stazioni, la Grand Central Depot e la Grand Central Station, verso le quali confluivano tutte le linee ferroviarie di New York.

L’attuale edifico fu finanziato dal magnate Cornelius Vanderbilt ed era un progetto rivoluzionario, che suscitò subito clamore per le dimensioni gigantesche: l’obiettivo era infatti quello di costruire la stazione più grande al mondo, sia in termini di dimensioni dell’edificio che di numero di binari. L’obiettivo è stato raggiunto: la Grand Central Terminal è la stazione più grande al mondo, con una superficie di circa 200.000 m², 44 banchine e 67 binari, posti su due livelli. La stazione precedente venne completamente distrutta e così anche altri edifici della zona furono rasi al suolo per far spazio a questo capolavoro architettonico in grado di competere con la stazione di Pennsylvania, grande rivale, ma anche con le grandi attrazioni mondiali. Ma non furono solo le dimensioni a rendere questo progetto una vera innovazione: a differenza delle stazioni precedenti qui i treni erano tutti ad elettricità, una scelta voluta in seguito ai problemi e agli incidenti causati dai treni a vapore.
Come suggerisce il nome della stazione, qui i treni non passano, ma si fermano: è soltanto un capolinea.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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