Geografia del Giappone

Molti alunni ed ex-alunni a scuola avranno odiato le lezioni di geografia, che agli occhi di molti rappresenta soltanto una sfilza di dati (capitali, fiumi, confini, ecc.) da imparare a memoria. Ma, se affrontata nel modo giusto, la geografia è fondamentale per la formazione di un cittadino del mondo perché aiuta a “leggere” e quindi a comprendere i fenomeni sociali, economici, politici e ambientali che caratterizzano ogni paese. La geografia di un paese influenza inevitabilmente la società e la cultura del paese stesso in molti modi diversi e incide sui rapporti internazionali tra le nazioni: un paese “isolato” a livello fisico dagli altri, che intrattiene pochi rapporti commerciali con l’estero e con una scarsa immigrazione, potrebbe spesso essere sinonimo di un paese maggiormente “chiuso” anche a livello culturale. Comprendendo la conformazione di un territorio e il suo clima possiamo infatti capire perché in alcuni paesi sono favoriti alcuni settori economici, come l’agricoltura e la pesca, e perché alcune coltivazioni sono più favorite rispetto ad altre.

La geografia ci spiega anche il rapporto tra il cittadino e l’ambiente, mostrandoci come questo viene rispettato e quale ruolo ricopre per la società locale.

Se state dunque pianificando un viaggio in Giappone e volete conoscerne meglio la cultura, è importante quindi comprendere anche le caratteristiche geografiche di questo paese. Per aiutarvi, ecco una piccola “lezione” di geografia giapponese!

Posizione e dimensioni

Il Giappone è un arcipelago che comprende quattro grandi isole, Honshu, Kyushu, Shikoku ed Hokkaido e tantissime altre isole di dimensioni più piccole.

Si trova al largo della costa pacifica dell’Asia, separato dalla terra ferma dal Mar del Giappone, e si calcola che la distanza dal paese più vicino, ovvero la penisola coreana, sia circa 200 km, una misura piuttosto notevole se si considera che, ad esempio, l’isola della Gran Bretagna dista circa 30 km dalla terra ferma.

Con la sua forma allungata, che raggiunge un’estensione di circa 377.000 kmq, ne deriva un clima ed una geografia molto diversificata. Se paragonato ad altri stati asiatici o agli USA, il Giappone presenta dimensioni molto più piccole, ma al tempo stesso supera altre nazioni occidentali, tra cui anche l’Italia.

Topografia del Giappone

La maggior parte del territorio giapponese (circa il 70%) è montuoso,  ricoperto prevalentemente da foreste e da una vegetazione folta e ricco di corsi d’acqua, che spesso sono però molto piccoli e scendono giù dai monti, quindi solo pochi di essi sono in realtà navigabili, ma rappresentano per il paese un’importante fonte energetica rinnovabile. La vetta più alta del Giappone è il famoso Monte Fuji; nella parte centrale dell’arcipelago si erge una lunga catena montuosa che divide il paese in due ed è conosciuta come le Alpi Giapponesi, la cui cima più alta è il monte Shirane. Ciò che spesso stupisce chi si approccia alla geografia giapponese è che solo un piccola percentuale del territorio, circa il 15%, è adatta all’insediamento umano e che la stessa percentuale è la sola compatibile alle attività agricole: questo significa che la popolazione e le  coltivazioni si trovano a condividere la stessa porzione di territorio. La necessità di avere maggiori campi coltivabili ha portato la popolazione ad estendere le coltivazioni anche sulle colline e nella parte inferiore dei pendii montuosi, apportando delle modifiche ai terreni. Negli ultimi anni si è assistito anche all’estensione delle coste e alla creazione di porti e isolotti artificiali proprio per sopperire alla mancanza di terra da destinare allo sviluppo industriale e commerciale del paese. Alcune colline e piccole montagne sono state persino livellate, creando dei terreni piani edificabili.

Considerata la conformazione del Giappone, il commercio avviene principalmente via mare, e la maggior parte delle spedizioni sfruttano il mare interno di Seto.

I “pericoli” del Giappone

Una parte delle cime montuose sono costituite da crateri vulcanici, che a loro volta rappresentano il 10 per cento dei vulcani attivi nel mondo. Tra i vulcani c’è il famoso Monte Fuji, simbolo del Giappone ed una delle cime più belle: si tratta di un vulcano dormiente, la cui ultima eruzione risale al 1707. Al vulcanesimo è strettamente collegata la presenza delle sorgenti calde termali, molto numerose in Giappone, che hanno permesso la nascita di alberghi e stabilimenti termali immersi in luoghi  incantevoli, incorniciati dal verde della natura. I famosi onsen sono una vera tradizione ed un rituale di relax irrinunciabile per i giapponesi.

La presenza dei vulcani attivi si unisce alla frequente attività sismica che conta circa 1.500 terremoti all’anno. Il Giappone si trova infatti nella zona di contatto di due delle principali zolle, quella pacifica e la zolla eurasiatica, in cui è suddivisa la crosta terrestre. Poiché queste sono in continuo movimento e si toccano l’una con l’altra, questo spiega l’instabilità tettonica di questa zona. Ogni giorno si registrano scosse di terremoto, che però, nella maggior parte dei casi sono di lieve entità, tanto da non essere nemmeno avvertite dalla popolazione; solo in rare occasioni i terremoti raggiungono un grado di magnitudo davvero elevato causando conseguenze disastrose, come quello avvenuto nel 2011.  Anche la zona della costa è soggetta a sismi frequenti che, se di grande entità, sono accompagnati da forti maree e maremoti, talvolta con onde anomale di eccezionale altezza, chiamate tsunami.

Tutto ciò ha portato il Giappone a diventare il paese che più di tutti investe nella ricerca sui fenomeni sismici, con la speranza di poter in un futuro, prevedere i terremoti. Al tempo stesso il progresso tecnologico ha premesso di costruire grattacieli antisismici e sono molti gli sforzi intrapresi dal governo per preparare la popolazione ad affrontare l’emergenza, attraverso esercitazioni che vengono fatte in tutte le scuole.

Il clima

La forma allungata del Giappone fa sì che il paese presenti condizioni climatiche molto varie a seconda della regione, ma la maggior parte delle isole presenta un clima temperato, caratterizzato da quattro stagioni. Alcune regioni, come quelle settentrionali (Hokkaido) e occidentali, risentono dell’influsso delle correnti d’aria fredde che soffiano da nord e dalle regioni della Siberia, e quindi hanno estati brevi e fresche e inverni rigidi, solitamente caratterizzati dalla presenza di una grande quantità di neve. Al contrario, le regioni meridionali, come Ishigaki e le isole Yaeyama sono esposte alle correnti d’aria tropicale provenienti dal Pacifico e dal sud del continente asiatico e presentano quindi un clima subtropicale, con inverni caldi ed estati torride, con precipitazioni abbondanti.

In generale quindi in inverno il clima è generalmente soleggiato e secco, ad eccezione del nord sulla costa che affaccia sul Mar del Giappone in cui sono frequenti le nevicate. Il periodo migliore per visitare il paese è da marzo a maggio, durante la primavera, contrassegnata dalle splendide fioriture dei ciliegi e da un clima piacevole e mite nella maggior parte del paese.  A giugno in quasi tutto il paese, tranne Hokkaido, inizia invece la stagione delle piogge che dura un po’ meno di un mese ed è molto importante per la coltivazione del riso. Al termine della stagione delle piogge si prosegue con un’estate caratterizzata da temperature molto elevate e afa, con un picco del tasso di umidità nella maggior parte del Giappone, ma comunque è possibile fare un viaggio senza alcun problema particolare. Nel periodo che va da agosto alla fine di settembre possono verificarsi anche dei tifoni che durano di solito 1-2 giorni, in seguito ai quali ci sono giornate con cielo molto limpido.  Ad ottobre il tasso di umidità si abbassa e si dà il via all’autunno in cui il clima è ancora mite fino a dicembre; in questo periodo i colori caldi dell’autunno rendono i paesaggi davvero suggestivi ed anche questo è quindi un ottimo momento per visitare il Giappone.

Le regioni e la popolazione

Il Giappone si suddivide in otto regioni (Hokkaido, Tohoku, Kanto, Chubu, Kansai, Chugoku, Shikoku, Kyushu), ciascuna delle quali conta all’interno numerose prefetture, eccetto la regione di Hokkaido dove si trova solo prefettura omonima.

È necessario precisare, però che le regioni non corrispondono ad una regione amministrativa, ma questa divisione è ormai in vigore da molti anni e viene presa come riferimento per il commercio, le previsioni del meteo, le mappe, ecc.

La popolazione è distribuita in maniera irregolare sul territorio e la maggior parte di essa risiede nelle grandi città, come Tokyo, Osaka, Kyoto, ecc., mentre nelle altre zone c’è una bassa densità di popolazione.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).