Geisha

Se andate in Giappone potete anche mettere da parte l’idea di poter vedere una geisha al lavoro durante il suo intrattenimento; il numero delle geishe sta diminuendo di molto negli ultimi anni, non tanto per il fatto che propongono arti tradizionali che potrebbero sembrare “superate” ma soprattutto per il fatto che il costo è proibitivo anche per giapponesi decisamente benestanti.

Il costo non è elevato solamente per le abilità artistiche e per i lunghi anni di apprendistato a cui le geishe si sottopongono ma lo è soprattutto per alcune regole come ad esempio il non poter indossare lo stesso kimono per più di due volte con lo stesso cliente.

Come potete immaginare ci sono molte opinioni diverse riguardanti lo scomparire delle geishe: alcuni sostengono che sia dovuto alle differenze della posizione della donna all’interno della società giapponese, altri sostengono che le giovani non sono più interessate a questo lavoro ecc.

Geisha a Kyoto

Una geisha a Kyoto. Foto: © Mark Huls/Dreamstime

Sono prostitute?

Purtroppo in molti, in Italia ma anche all’estero, confondono la figura della geisha con quella della prostituta. La geisha è esclusivamente una donna che ha un elevata padronanza delle arti come la musica, il canto e la danza. Se una geisha decide di fare sesso lo fa esclusivamente per una scelta personale come donna durante la vita privata e non come una prestazione “dovuta” al termine di una serata con i clienti. La geisha dev’essere nubile ma in molte decidono di sposarsi e smettere di esercitare la professione di geisha.
Sono talvolta confuse con le oiran, le cortigiane di lusso in voga un tempo, con vestiti e trucco simili alle geishe ma che avevano come fonte di reddito unicamente il concedere il proprio corpo.

Vedere una geisha

A Tokyo ci sono molte più geishe di quante ce ne siano a Kyoto, ma è in quest’ultima città che è più facile incontrare una geisha in strada. Vi consiglio di andare nella zona di Gion la sera ed attendere un po’, se siete fortunati ne potrete incrociare una. Fate attenzione però: non tutte le geishe che vedete sono reali, a Kyoto infatti è possibile farsi truccare e vestire da geisha per fare alcune fotografie ricordo e in molte poi girano così la sera proprio per suscitare la curiosità dei turisti in attesa di immortalare una geisha con la fotocamera. Inoltre quello che mi viene da chiedermi è: il governo della città di Kyoto, sapendo tutto l’interesse che c’è per le geishe, è davvero sicuro che la sera non paga qualche ragazza per vestirsi così e girare per le vie di Gion e far così aumentare il turismo?

Businessman a Gion

Due businessman a Gion (Kyoto). Foto: © Radu Razvan Gheorghe/Dreamstime

 

Geisha o Geishe?

In questo articolo ho utilizzato molte volte il termine “geishe” ma è corretto? In linea di principio no, per ogni parola straniera non bisognerebbe fare il termine al plurale italianizzandolo, ma mi sono concesso questo lusso.

I capelli di una geisha

I capelli di una geisha. Foto: © Radu Razvan Gheorghe/Dreamstime

Geisha a Kyoto

Una geisha a Kyoto. Foto: © Xiye/Dreamstime

Geisha a Kyoto

Due maiko. Foto: © Piotr Kloczkowski/Dreamstime

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).