Festival di Takayama

Nato 400 anni fa come una semplice festa di paese, il Festival di Takayama è oggi uno dei tre festival più belli del Giappone e attira in questa pittoresca cittadina migliaia di turisti e giapponesi provenienti da ogni angolo del paese. Si tratta in realtà di due festival: il Sanno Matsuri, il più importante, festeggia l’arrivo della primavera e si svolge i giorni 14 e 15 di aprile presso il santuario Hie Jinja (detto anche santuario Sanno, da qui il nome del festival), mentre il festival Hachiman celebra l’autunno e si tiene il 9 e il 10 ottobre nel santuario di Sakurayama Hachiman. In queste giornate le stradine di Takayama sono un tripudio di colori e musica, con il suono dei tamburi che riecheggia nell’aria e oltre 1.000 persone che, con  indosso i costumi tradizionali, sfilano su magnifici carri variopinti.

Questo evento è un’occasione unica per immergersi nella cultura e nelle tradizioni antiche di Takayama, la quale ne approfitta per sfoggiare il meglio dell’artigianato locale, fiore all’occhiello della regione di Hida. Partecipando al festival farete un salto indietro nel tempo, ripercorrendo la storia di questa regione, risalendo fino al 15esimo secolo, quando tutto ebbe inizio.

Le origini

Sebbene non ci siano dati certi sulle origini del festival, grazie al ritrovamento di un antico documento risalente al 1692, in cui si attesta che questo evento era già stato celebrato per 40 anni, gli storici ne collocano la nascita attorno al 1650, quando la regione di Hida Takayama era governata dalla famiglia Kanamori. Ciò che invece si sa con certezza è che questo festival nacque come una semplice festa di villaggio dedicata al mondo contadino che si svolgeva in due fasi: in primavera si pregava e si svolgevano riti propiziatori in vista della stagione dei raccolti, mentre in autunno si ringraziava per i frutti ricevuti dalla terra. Con il passare degli anni questa piccola cittadina si sviluppò e, con essa, anche il festival; essendo il principale centro di produzione e distribuzione del legname, Takayama cominciò ad attirare nella regione un gran numero di commercianti e artigiani, tra cui falegnami, scultori, produttori di sake, sarti e mercanti di tessuti e abiti. Lo sviluppo del commercio unito alla grande abilità dei maestri artigiani rese quest’area molto rinomata per il settore artigianale, la cui massima espressione è rappresentata dai carri delle parate. Con il  trascorrere del tempo i cittadini di Takayama cominciarono a unire le loro forze e risorse per costruire dei carri via via sempre più maestosi e ricchi di ornamenti, ciascuno dei quali rappresentava un distretto della città;  ebbe così inizio una sorta di competizione tra le varie comunità che sfociò nella creazione dei meravigliosi carri che possiamo ammirare oggi.

Carri ed attrazioni

Durante il festival di Takayama un “fiume” di persone si riversa in strada per assistere all’attrazione principale: le parate dei carri. Una delle parate più popolari è la Tokeiraku, in cui i partecipanti sfilano indossando cappelli di piume e animano le vie della città con la musica dei tamburi e delle campanelle, mentre alcuni ballerini si esibiscono nella spettacolare danza del leone shishimai. A questo segue la parata di oltre 10 carri imponenti e adornati, chiamati yatai, ciascuno dei quali rappresenta un distretto della città.  Il colore rosso vermiglio colora le vie di Takayama dando vita ad uno spettacolo che lascia i visitatori senza fiato; ogni carro è un vero e proprio capolavoro che sfoggia meravigliosi intagli, tendine ricamate, marionette ed elementi in bambù. Gli ornamenti non sono visibili solo dall’esterno: l’interno delle porte e la zona sottostante il tettuccio presentano decorazioni incantevoli ed elementi finemente elaborati.  Il design dei carri si ispira all’arte di Kyoto dell’epoca Momoyama e si mescola agli elementi del periodo Edo; i colori si abbracciano perfettamente tra loro ed esibiscono brillanti tonalità di rosso, verde, oro e rosa regalando una meravigliosa visione agli spettatori: è come ammirare un quadro magnifico di un tempo ormai passato, ma ancora vivo nella memoria della città. Una delle decorazioni più divertenti e “animate” dei carri sono senza alcun dubbio le marionette; realizzate in legno, queste piccole e straordinarie opere d’arte indossano vestiti di seta e broccato ricchi di ricami e ornamenti e vengono manovrate con l’aiuto di corde e bastoncini da esperti burattinai; dall’interno del carro questi artisti muovono le proprie marionette in maniera sublime in quanto ogni singolo gesto e movimento sembra davvero naturale e reale: una delizia per gli occhi degli spettatori, grandi e piccini. Le performance delle marionette sono considerate parte del patrimonio culturale.

Al calar della sera i carri vengono addobbati con 100 lanterne di carta, dando vita ad uno spettacolo ancora più emozionante: immaginate la parata che sfila lungo uno dei ponti rossi che attraversano i fiumiciattoli di Takayama con le luci che si riflettono sull’acqua mentre in sottofondo la dolce musica tradizionale anima l’atmosfera. Nel buio della notte le lanterne fanno risplendere ancora di più le decorazioni dei carri e mettono in risalto i dettagli dei meravigliosi kimono tradizionali indossati dagli abitanti, che sfilano accanto ai carri per tutta la città.

Non solo il festival

A Takayama, considerata la “piccola Kyoto della regione Hida”, si respira la storia in ogni angolo della città: le antiche stradine pullulano di case caratteristiche e visitando il magazzino e museo Yatai Kaikan potete ammirare alcuni esemplari dei carri utilizzati nel festival; gli altri carri sono custoditi in altri edifici sparsi nella città. Takayama è anche il luogo ideale per gli amanti della natura, che possono fare lunghe passeggiate lungo il fiume e contemplare le meravigliosi montagne che incorniciano questa cittadina.

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Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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