Diventare animatore turistico

Quando si avvicina l’estate sono sempre di più i turisti che scelgono di trascorrere le vacanze nei villaggi in Italia o all’estero, in crociera o in tutte quelle soluzioni all-inclusive che offrono, oltre ai servizi tradizionali, anche l’animazione. Ed è qui che entra in gioco una figura fondamentale, dalla cui bravura, organizzazione e capacità dipende il divertimento di grandi e piccini: l’animatore turistico. Il mestiere di animatore turistico per alcuni è un inizio di carriera, un mezzo per entrare nel mondo del turismo “partendo dal basso”, proprio perché non sono richieste particolari esperienze, se non tanta buona volontà e un carattere solare;  per altri invece è un modo per guadagnare fare un classico lavoretto estivo ad esempio per pagarsi gli studi e al tempo stesso viaggiare, visitando località o paesi nuovi e conoscendo persone di varie nazionalità.

Se avete intenzione di intraprendere questa strada, è importante capire quali sono i requisiti e a quale tipo di animazione siete più portati; è inoltre fondamentale prima di inviare il curriculum e proporvi alle varie agenzie di animazione e tour operator, comprendere quali sono i pro e i contro di questa professione perché anche se può sembrare un lavoro divertente (in fondo organizzare giochi di gruppo sulla spiaggia è sempre meglio che trascorrere 8 ore in ufficio, giusto?), in realtà è anche molto faticoso, con turni lunghi, anche nel weekend, e paghe, a volte, troppo basse specie per chi è alle prime armi. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le attività dell’animatore e quali requisiti servono.

Quali attività svolge

L’animatore turistico si occupa fondamentalmente di intrattenere gli ospiti dei vari villaggi turistici, navi da crociera, stabilimenti balneari, hotel, ecc., attraverso una serie di attività, che possono essere corsi, spettacoli di vario genere, balli, sport, giochi di gruppo e così via. Il fine ultimo dell’animatore è quindi quello di far divertire i clienti regalando loro una vacanza piacevole e all’insegna dell’allegria. Per gli ospiti l’animazione rappresenta anche un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, attraverso i corsi, e per incontrare gli altri turisti, nell’auspicio che da questa condivisione possano nascere nuove amicizie e perché no, si finisca per trovare nuovi compagni  di viaggio.

Dalle varie attività che può svolgere un animatore emergono quindi numerosi profili diversi, che possono essere più o meno specifici: ci sono ad esempio gli animatori del miniclub, che si occupano di organizzare giochi e attività divertenti per i bambini, gli animatori di contatto, incaricati di instaurare un rapporto amichevole con gli ospiti e diventare un punto di riferimento per ogni necessità, gli animatori sportivi, solitamente istruttori di nuoto, vela, tennis e altre discipline, gli animatori performer, ovvero coloro che sono incaricati di organizzare gli spettacoli essendo abili ballerini, attori, dj, cantanti, ecc. Gli animatori fanno poi riferimento a dei capi animatore, ovvero dei responsabili che hanno il compito di organizzare le attività e intervenire in caso di problemi; inoltre questa figura fa da tramite tra gli animatori e l’agenzia/tour operator.

Chi ha quindi particolari esperienze, capacità e studi può richiedere di specializzarsi in una particolare mansione, altrimenti viene assegnato un profilo di animatore generico in base alle proprie attitudini personali. In ogni caso una delle caratteristiche maggiormente richieste è la versatilità: essere multi-tasking e adattarsi alle varie situazioni è fondamentale perché potrebbe capitare di dover ricoprire un’altra mansione o sostituire un collega in varie occasioni.

I requisiti

In primis per diventare animatore occorre un carattere solare ed estroverso. Dovete infatti considerare che starete a contatto con tante persone per quasi tutto il giorno, facendole divertire e al tempo stesso divertendovi. E anche se capita la giornata storta o se avete a che fare con clienti molto esigenti, non dovete mai dimenticarvi di affrontare tutto con il sorriso e di lasciare i vostri problemi e le preoccupazioni personali a casa.

Occorre anche una certa flessibilità, poiché gli orari possono essere modificati oppure potrebbe capitarvi di lavorare molte ore e di ricoprire le mansioni di un vostro collega. L’orario spesso può essere anche molto frastagliato durante la giornata perché magari le attività durano una o due ore, ma sono ripetute più volte durante il giorno o la sera. Ma si può dire anche che il lavoro dell’animatore non finisce mai: in qualsiasi momento della giornata, anche quando siete in pausa o avete delle ore libere, sarete circondati dagli ospiti i quali, riconoscendovi, possono fermarvi, fare richieste, domande, ecc. ed anche in questo caso dovete assumere un atteggiamento cordiale e professionale.

Oltre a far divertire i clienti, parte del compito dell’animatore turistico è favorire la socializzazione tra gli ospiti, facendo in modo che si conoscano e interagiscano tra loro. Non è richiesta una formazione scolastica specifica, ma solitamente è sufficiente avere conseguito il diploma di maturità. Per alcuni ruoli, come gli istruttori sportivi, i performer, i tecnici delle luci, ecc. sono richiesti invece dei brevetti, attestati o certificati che dimostrino le varie competenze e abilità. Logicamente qualsiasi esperienza e capacità  nei  vari settori artistici e sportivi costituisce un titolo preferenziale ai fini dell’assunzione, ma anche per i giovani alla prima esperienza ci sono tante opportunità in ruoli più generici, magari come assistenti per affiancare animatori già esperti. Indispensabile, per ovvie ragioni, la conoscenza di almeno una lingua straniera fra inglese, francese, spagnolo e tedesco, soprattutto per chi desidera svolgere la professione di animatore all’estero o per quelle figure generiche che si occupano dell’assistenza ai clienti, come le hostess o gli animatori di contatto.

Proprio per la natura di questo lavoro, che solitamente è stagionale (anche se ci sono stagioni invernali ed estive, perciò è possibile lavorare tutto l’anno) e che richiede ai dipendenti la disponibilità di spostarsi da una località all’altra, in Italia o all’estero, sono previsti dei limiti d’età: in generale l’animatore deve avere un’età compresa tra i 18 e i 30/35 anni. Ovviamente per alcuni profili vengono fatte delle eccezioni, ad esempio per i performer o gli istruttori sportivi. Superato il limite d’età, però, spesso gli animatori più bravi e con tanta esperienza hanno l’opportunità di passare ad altri ruoli di maggiore responsabilità, come il capo animatore oppure una mansione organizzativa/amministrativa nell’agenzia di animazione o nel tour operator.

Ma anche se si volesse cambiare settore o restare nell’ambito turistico cambiando ruolo, questa professione offre tante opportunità; lavorare come animatore forma i giovani e li prepara per qualsiasi tipo di impiego futuro proprio perché, oltre alle varie competenze che si possono acquisire, si impara a lavorare in gruppo, a relazionarsi con colleghi e clienti e ad affrontare qualsiasi imprevisto che possa insorgere. Un’altra abilità che l’animatore dovrebbe avere o che comunque dovrebbe imparare a sviluppare durante il lavoro è infatti quella di riuscire a risolvere i problemi, senza farsi prendere dal panico e riuscendo a gestire lo stress.

Nel momento in cui si viene assunti per svolgere il ruolo di animatore, si firma un contratto con il quale si da la propria disponibilità per un periodo che può variare da 2 a 4/6 mesi a seconda della lunghezza della stagione e del settore. Ma a chi bisogna inviare il proprio curriculum come si svolgono le selezioni?

Colloqui, stage e selezioni

Una prima selezione viene fatta generalmente tramite l’analisi dei curriculum che possono essere inviati tramite e-mail alle varie agenzie di animazione e tour operator. Su alcuni siti web potreste anche dover compilare un modulo con i vostri dati anagrafici e i recapiti per contattarvi. Nel caso inviaste la e-mail, accertatevi di mandarla all’indirizzo del responsabile delle risorse umane, per evitare che finisca tra le e-mail generiche e venga cestinato. Ricordate di inserire nel curriculum, oltre alle eventuali esperienze professionali, tutte le varie attività che avete svolto e che possano essere rilevanti ai fini dell’assunzione, come ad esempio dei viaggi studio all’estero, dei corsi di lingua, ballo, le attività sportive praticate, gli hobby, ecc.

Qualora il vostro curriculum venga valutato positivamente, allora verrete contattati dall’agenzia e invitati ad un colloquio. La procedura di selezione varia da un’azienda all’altra: c’è chi vi farà sostenere solo un colloquio, ma nella maggior parte dei casi avvengono delle selezioni, chiamate anche stage che possono durare uno o più giorni, durante i quali vengono fatte delle prove pratiche delle varie attività di animazione. Le selezioni sono la procedura migliore poiché in questo modo l’azienda avrà l’opportunità di vedervi all’opera, valutando le vostre capacità di intrattenere e di rapportarvi con gli altri e al tempo stesso i candidati si fanno un’idea del tipo di attività che dovranno svolgere e possono capire se è il tipo di lavoro adatto a loro. Gli stage oltre a servire per la selezione rappresentano una sorta di corso di formazione, attraverso cui l’agenzia fornisce al candidato le basi per poter lavorare. A volte lo stage è gratuito, ma in altre occasioni può essere a pagamento e il prezzo include solitamente le spese per il soggiorno in hotel (se le selezioni avvengono in un’altra città), i pasti, l’organizzazione, ecc.; è una prassi del tutto normale, ma prima di iscrivervi valutate che la cifra non sia spropositata e troppo eccessiva. Molte agenzie effettuano sia un colloquio iniziale, attraverso il quale fanno una prima selezione, e poi organizzano lo stage per i candidati che hanno superato il colloquio.

I consigli per affrontare queste selezioni sono gli stessi che valgono per qualsiasi tipo di colloquio, quindi cercate di avere un aspetto curato, di essere sinceri e di far risaltare le vostre qualità, ma senza sembrare troppo spavaldi o saccenti; siate disponibili alle attività che vi vengono proposte e se ci sono punti che non vi sono chiari riguardo al contratto o all’iter di selezione, non abbiate paura di fare delle domande.

Normalmente le selezioni avvengono entro il mese di marzo per la stagione estiva e di ottobre per quella invernale.

Inquadramento e paga

Per quanto concerne il contratto, verrete inquadrati come lavoratori dello spettacolo (quindi soggetto all’obbligo di iscrizione all’ENPALS-Ente Nazionale Previdenza Lavoratori dello Spettacolo) e generalmente vengono proposti contratti a tempo determinato, perché legato ad un’attività di tipo stagionale.

L’importo dello stipendio varia in base all’esperienza: chi è alle prime armi può anche percepire uno stipendio molto basso, che si aggira intorno ai 500 euro al mese, mentre le posizioni che richiedono una maggiore esperienza, come il capo animatore, hanno stipendi molto più alti, anche sopra i 1.500 euro e ovviamente maggiori responsabilità. Qualunque sia il ruolo per cui vi candidate, è opportuno in fase di colloquio avere tutti i chiarimenti possibili sul tipo di contratto offerto e sulla retribuzione, ma anche su altri aspetti legati al lavoro. Ad esempio dovreste informarvi se il vitto e l’alloggio siano compresi (solitamente dovrebbe essere così), se dovete portare una vostra divisa o se questa vi verrà fornita dall’agenzia, se sono previsti dei rimborsi per il viaggio e come ci si regola in caso di infortuni o malattia (se è prevista un’assicurazione e se i giorni di malattia vengono comunque pagati). 

Diffidate delle agenzie che…

Come forse saprete esistono anche agenzie poco serie da cui è bene stare alla larga per evitare situazioni spiacevoli. In generale fate attenzione a quelle agenzie che:

  • non vi offrono tutte le informazioni o vi danno informazioni poco chiare sul ruolo che svolgerete, la destinazione, il contratto, gli orari, la retribuzione, ecc.;
  • non hanno una sede, ma solo un sito web un po’ improvvisato e magari un numero di cellulare;
  • vi offrono compensi troppo elevati se non avete esperienza, si tratta di un fatto insolito per il settore dell’animazione;
  • vi propongono di coprire tante (troppe) posizioni lavorative con orari assurdi;
  • effettuano solo colloqui telefonici, perché nessuno assumerebbe del personale senza nemmeno vederlo o parlarci;
  • fanno troppe promesse! Ad esempio quelle agenzie che vi garantiscono che con loro lavorerete sempre tutto l’anno oppure che vi fanno fare inizialmente un tirocinio gratuito con la promessa un’assunzione successiva, ecc.;
  • che fanno pagare ai candidati cifre esorbitanti per lo stage o il corso di formazione.
Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).