Chrysler Building

Ci sono alcuni profili della Grande Mela che sono immediatamente riconoscibili poiché impressi ormai nella mente di tutti: ripresi nelle scene dei film hollywoodiani, fotografati nelle cartoline e descritti in tutte le guide. Ed è così che quando si arriva a New York non si fa altro che andare alla ricerca di queste “sagome” inconfondibili che danno la sensazione rassicurante di essere già stati in quel luogo, di essere quasi come a casa.  È così anche per il Chrysler Building, che per la sua forma particolare e unica e per la sua storia ricca di curiosità e aneddoti si distingue da tutti gli altri grattacieli di New York. Quello che per qualche mese è stato l’edificio più alto della città, è oggi un’attrazione imperdibile per chi visita New York, anche se non è più possibile salire fino in cima al grattacielo ma solo vedere la hall; non potete andarvene dalla Grande Mela senza prima avergli scattato almeno una foto. Anche i newyorchesi sono molto legati a questo edificio, che con la sua storia affascinante ha conquistato il cuore di tutti.   

Cosa vedere

Fino al 1945 al settantunesimo piano del Chrysler Building si trovava un osservatorio  panoramico, ma successivamente l’accesso al pubblico fu chiuso per fare spazio al Cloud Club, che occupava 14 piani tutti riservati ai membri, prevalentemente milionari e uomini d’affari; il club comprendeva ristoranti di lusso, un barbiere e altri servizi. Oggi il club non esiste più e i piani sono occupati da uffici.

Nonostante la notorietà il Chrysler Building non è un’attrazione turistica, quindi a differenza di altri grattacieli famosi non ci sono ristoranti, terrazze panoramiche né biglietti d’ingresso. I piani sono occupati esclusivamente da uffici e unità immobiliari ad uso residenziale, tra cui i due appartamenti che originariamente erano abitati dallo stesso Walter P. Chrysler che si dice si vantasse di avere la toilette più “vertiginosa” di Manhattan e dalla celebre fotografa Margaret Bourke-White.

I turisti devono quindi accontentarsi di ammirare l’elegante hall dell’edificio, una delle più costose di Manhattan. Si tratta comunque di uno spazio molto ampio: i primi due piani, infatti, ospitavano in passato un salone per l’esposizione delle automobili. I dettagli decorativi dell’atrio sono mozzafiato: le pareti sono rivestite di marmo africano, il pavimento è sempre in marmo ma di un colore tenue e i soffitti sono riccamente decorati con  dipinti realizzati da Edwuard Turnbull in cui sono raffigurati aeroplani, auto e scene degli operai impegnati nella costruzione del Chrysler Building. L’insieme quindi è molto raffinato e lussuoso e l’illuminazione crea un effetto accogliente e ancora più sofisticato. Anche gli otto ascensori non sono da meno, con le porte in legno e intarsi decorativi. La lobby ospita anche il primo orologio digitale inventato al mondo. Un’ultima curiosità: l’unico modo per godersi il panorama dalla cima del Chrysler Building è…prendere appuntamento dal dentista! Al 75° piano si trova infatti lo studio di colui che viene soprannominato “il dentista del cielo”!

Consigli per la visita

Il Chrysler Building si trova nell’East Side di Manhattan in prossimità dell’incrocio tra la 42ª strada e Lexington Avenue, a pochi passi dalla stazione Grand Central Terminal, perciò potete comodamente raggiungerlo in metro scendendo a questa stazione.

Poiché non è previsto alcun biglietto d’ingresso, la visita non è compresa nei classi pass e pacchetti turistici, ma potete tranquillamente inserire quest’attrazione tra una visita e l’altra senza perdere troppo tempo; nei dintorni, oltre alla Grand Central Terminal, si trovano infatti l’Empire State Building, la New York Public Library con Bryant Park e la Fifth Avenue. Se però prenotate un tour in bus, a piedi o un giro in elicottero solitamente è previsto il passaggio accanto a questa attrazione. Il profilo del Chrysler Building è visibile anche da altri osservatori e punti della città, tra cui quello dell’Empire State Building.

Se di giorno la visuale dell’edificio è comunque splendida, non dimenticatevi di fare anche una breve tappa serale per godervi lo spettacolo del Chrysler Building illuminato.

Galleria Foto


Informazioni e mappa

Nome: Chrysler Building

Nelle vicinanze:

cafe-grumpy-5A 68 metri
Negozio all'interno del Grand Central Market.A 90 metri
Cioccolatini in vetrina da Li-Lac Chocolate.A 99 metri
five-guys-burger-8A 142 metri
magnolia-bakery-34A 147 metri
Hamburger con insalata da Shake Shack a New York.A 177 metri

La storia di una sfida vinta

La bellezza del Chrysler Building è proprio nel suo stile architettonico Art Déco che ancora oggi lo rende il grattacielo più bello di New York, anche secondo quanto stabilito ufficialmente da una giuria di architetti, storici e ingegneri nel 2005. La costruzione fu fortemente voluta da Walter Percy Chrysler, proprietario dell’omonima società produttrice di auto, per ospitare il quartier generale della propria compagnia. L’imprenditore voleva realizzare un grattacielo grandioso e affidò il progetto all’architetto William Van Alen, che progettò la guglia d’acciaio e la tenne nascosta fino all’ultimo momento. In quello stesso periodo, infatti, il collega di Van Alen, l’architetto Craig Severance stava costruendo un altro edificio, il 40 Wall Street di Trump e tra i due nacque una sorta di sfida per realizzare il grattacielo più alto della città. Van Alen aggiunse la guglia in soli 90 minuti a lavori praticamente ultimati, vincendo così la sfida e spiazzando tutti. Ma questo non l’unico record positivo del Chrysler Building: nessun operaio perse la vita nella costruzione, cosa davvero insolita per l’epoca. Quando la guglia fu posta sulla cima del grattacielo era il 1930 e il Chrysler Building raggiungeva 319 metri di altezza contando ben 77 piani; quasi un anno dopo il primato di palazzo più alto di New York gli fu soffiato dall’Empire State Building, ma questo non intaccò il fascino del grattacielo che nella sua particolarità celebra l’amore per le automobili: si vedono dunque decorazioni metalliche che ricordano i tappi dei radiatori delle macchine Chrysler, mentre all’altezza del 31° piano il fregio raffigura le ruote di un’automobile stilizzate; la stessa guglia è una reinterpretazione della griglia di un radiatore e gli otto doccioni che spuntano ai lati dall’edificio raffigurano la testa di un’aquila, simbolo della società automobilistica e dell’America. Ciò che pochi turisti sanno è che il terreno sottostante al Chrysler Building è di proprietà dell’università Cooper Union, la quale è esentata dalle tasse, perciò la città di New York non ha mai incassato nulla  da questo edificio. La parte più apprezzata dell’edificio è proprio la guglia metallica di color argento, con finestre triangolari che però è praticamente “vuota”, poiché oltre al cemento e alle infrastrutture non contiene nient’altro. Sulla guglia c’è anche un mito da sfatare: si dice che fosse stata realizzata con i coprimozzo dell’auto, ma in realtà si tratta di acciaio inossidabile prodotto da un’azienda tedesca.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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