Bere acqua in Thailandia

Nonostante le autorità si siano attivate per far sì che l’acqua del rubinetto rientri negli standard stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Salute, in Thailandia quasi tutti, compresi gli stessi Thailandesi, bevono esclusivamente acqua in bottiglia. Il problema in questo Paese non è tanto la qualità dell’acqua alla sorgente, ma più che altro i tubi attraverso cui passa l’acqua e dove possono esserci residui chimici, germi e batteri.

Se avete quindi in programma un viaggio nella “Terra dei Sorrisi” è importante fare attenzione per non ammalarsi e soffrire di mal di stomaco. Eccovi quindi alcuni consigli per evitare di stare male

In hotel e in appartamento

Anche se alloggiate in un hotel di categoria medio-alta, a meno che la struttura non abbia un sistema di purificazione dell’acqua, non bevete acqua di rubinetto. Solitamente negli hotel troverete delle bottiglie d’acqua gratuite nel minibar, perciò vi consiglio di bere esclusivamente da quelle. Lavarsi i denti con acqua di rubinetto è considerato sicuro, perciò a meno che non abbiate uno stomaco particolarmente sensibile non dovreste avere alcun problema, ma se volete stare più tranquilli potete utilizzare l’acqua in bottiglia anche per risciacquare la bocca.

Chi ha a disposizione una cucina in appartamento o in hotel spesso opta per bollire l’acqua di rubinetto prima di berla, ma tenete a mente che questo non serve ad eliminare le tossine chimiche o qualsiasi altra sostanza fosse presente ed è possibile stare male anche bevendo acqua bollita. D’altra parte c’è anche chi decide di congelare l’acqua, ma anche questa soluzione si rivela inutile perché non elimina batteri, virus o sostanze chimici. Se alloggiate in appartamento e magari vi fermate a lungo in Thailandia, dovete sapere che esistono alcune aziende che consegnano grandi quantitativi di acqua in bottiglia a domicilio, così se il supermercato si trova distante dal vostro alloggio non dovrete faticare per portare l’acqua a casa.

Al ristorante o alle bancarelle

In generale nei ristoranti e nei bar bere acqua è sicuro e potete decidere di acquistare direttamente una bottiglia d’acqua (controllate che sia ben sigillata) oppure farvi servire solo un bicchiere d’acqua perché trattasi sempre di acqua imbottigliata.

Dovete prestare invece molta attenzione all’acqua e al cibo che acquistate presso le bancarelle in strada. Spesso l’acqua che viene servita nei bicchieri ha un colore non proprio limpido, che non significa che è acqua sporca ma che è stata bollita. Vi consiglio in questo caso sempre di acquistare solo acqua in bottiglia. Lo stesso vale per il cibo, in particolare frutta e verdura fresche: se vengono lavate con acqua di rubinetto potrebbero avere tracce di batteri o sostanze chimiche, perciò optate per frutta intera da sbucciare e da lavare, mentre per la verdura prediligete quella cotta.

Al contrario, mangiare un’insalata o una macedonia negli hotel e nei ristoranti di un certo livello non dovrebbe causarvi alcun problema, perché nelle cucine viene utilizzata acqua imbottigliata. Ma è bene sapere che a volte il cibo riscaldato più volte che viene servito nei ristoranti di alcuni hotel potrebbe causarvi più mal di stomaco dell’acqua!

Il ghiaccio

Non preoccupatevi invece del ghiaccio che viene servito nei ristoranti, bar, ecc. Il ghiaccio infatti non viene prodotto con acqua di rubinetto, ma viene fornito da alcune aziende specializzate in questo settore e che sono sottoposte a rigidi controlli da parte delle autorità.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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