Aspetti negativi di un viaggio

Nessuno mette in dubbio la capacità di un viaggio di aprire la mente, specialmente quando ci si ritrova faccia a faccia con una cultura nuova e con tutto ciò che essa comporta: usi, costumi, tradizioni, lingua, cibo ecc.
In una società sempre più globalizzata, dove i viaggi sono sempre più frequenti e accessibili alla maggior parte delle persone, sono tuttavia sempre di più le voci fuori dal coro, che sottolineano gli aspetti negativi connessi al viaggio, e in particolare al viaggio consumistico. Eccone alcuni.

Viaggiare distrugge le culture locali

Un numero sempre maggiore di luoghi un tempo immacolati e sperduti sta diventando terreno ideale per resort e strutture di ricezione turistica, in risposta ad una crescente domanda nei confronti di luoghi esotici e autentici.

Il paradosso sta proprio qui: da un lato sempre più persone sono desiderose di visitare posti lontani e culture diverse, cercando il più possibile di guardare da vicino tali culture, dall’altro non vogliono rinunciare alle comodità di una camera d’albergo, con il risultato che le infrastrutture turistiche stanno poco a poco compromettendo l’autenticità di molti luoghi e culture.

Viaggiare distrugge le economie locali

E’ assai facile cadere nell’errore di pensare che il turismo aiuti sempre le economie locali, in quanto spesso si tratta di un turismo non sostenibile, dove il denaro portato dai turisti finisce esclusivamente nelle mani di albergatori e operatori turistici. Ecco perché gran parte delle destinazioni turistiche fanno parte di paesi poveri dove, nonostante il costante afflusso di viaggiatori, le cose non migliorano per la popolazione locale.
Nell’ambito di una vacanza, i soldi del turista vanno soprattutto a beneficio esclusivo di compagnie aree e alberghi, mentre poco o nulla finisce effettivamente nelle tasche di commercianti locali.

Viaggiare può produrre una visione distorta del mondo

Un rischio connesso al viaggio, e alimentato da film e tv, è quello che il mondo può diventare una sorta di immensa Disneyland in cui le persone si aspettano di vedere gli aspetti più folcloristici di determinate culture, dimenticando che tali aspetti sono enfatizzati in maniera a volte esagerata dall’industria cinematografica. Non è raro che qualche turista in visita negli Stati Uniti si aspetti di trovare i nativi alle prese con enormi copricapi di piume e danze della pioggia, rimanendo deluso nel vederli vestiti con abiti “normali”.

Viaggiare fa male all’ambiente

A meno che non si scelga di viaggiare in bicicletta o su una barca a vela, viaggiare non è quasi mai un’attività eco-friendly, a cominciare dai mezzi di trasporto utilizzati, che hanno un forte impatto negativo sull’ambiente, cui vanno aggiunte le abitudini poco consapevoli di molti turisti, come ad esempio utilizzare l’aria condizionata per ovviare al clima torrido di molte destinazioni turistiche o ancora lasciare le luci accese nelle camere d’albergo.
Infine, il problema dei rifiuti, connesso ai consumi massicci dei viaggiatori, talvolta amplificati in vacanza, quando ci si lascia andare ad uno stile di vita più rilassato e più consumistico, senza considerare il devastante impatto sull’eco-sistema locale, che in molti casi non può contare su politiche di riciclo, differenziazione o gestione oculata dei rifiuti.

Conclusione

Viaggiare resta un’esperienza gratificante e di grande valore, ma andrebbe fatta in maniera più consapevole, cercando, là dove possibile, di optare per modalità di trasporto e di alloggio sostenibili, che tengano conto dell’ambiente e delle culture locali.

Anziché comprare i souvenir all’aeroporto o nella boutique dell’albergo, sarebbe opportuno sostenere l’economia locale acquistando ad esempio prodotti di artigianato che si ha la certezza essere il frutto del lavoro della gente del posto, e ancora, rinunciare al panino del fast food a favore di qualche specialità locale. Solo così il turismo può diventare un sostegno allo sviluppo economico di molti paesi del terzo mondo.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi piace viaggiare, in particolare in Asia e non solo, e scoprire cibi, posti e culture.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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