Akita Kanto Matsuri

Il Festival di Akita Kanto viene celebrato ogni anno nell’omonima città giapponese, precisamente tra il 5 e il 7 di Agosto, come auspicio per un buon raccolto, in particolare per quanto riguarda cereali come il grano, il riso e il miglio (la prefettura di Akita è particolarmente nota per la risicoltura). Si tratta di uno dei più importanti eventi folkloristici della regione nord-orientale del Tohoku, insieme con il Tanabata Festival di Sendai , l’Aomori Nebuta Matsuri Festival e l’Hanagasa Matsuri Festival di Yamagata .

La sera, quando svanisce il caldo della giornata, la Kanto Avenue viene chiusa al traffico e si riempie di lanterne appese su telai di bambù (Kanto), alcuni dei quali arrivano a pesare 50 Kg e a sostenere oltre 40 lanterne. Un Kanto è una canna di bambù alta circa otto metri, alla quale vengono fissati dei sostegni a reggere 46 lanterne di carta a forma di balle di riso, con decorazioni rappresentate da sottili brandelli di carta. I Kanto hanno la funzione di scacciare gli spiriti maligni attraverso preghiere offerte a divinità scintoiste e buddiste, invocando così un raccolto proficuo. Ogni Kanto pesa mediamente 60 kg nella sua versione più grande (o-waka), mentre le versioni più piccole sono chiamate chu-waka, ko-waka e yo-waka, a seconda del peso. I Kanto vengono trasportati da giovani energici vestiti con giacche corte, calzini bianchi e sandali tradizionali, che sfilano per la città facendo in modo che le luci delle lanterne di carta non fuoriescano. Accompagnati dal suono di flauti e tamburi e acclamati dalla folla, essi sollevano i Kanto sostenendoli sul palmo delle mani, meravigliando il pubblico con le loro capacità di equilibrio nello spostare i telai sulla fronte, sulle spalle e sulla schiena, il tutto gridando stoicamente come a cercare di superarsi a vicenda.

Il Festival di Kanto risale alla metà del 18° secolo, nato dalla combinazione di riti per propiziare buoni raccolti e per liberare il corpo dalle impurità e dagli spiriti maligni. Intorno agli inizi del 19 ° secolo, il festival diventò un vero e proprio evento annuale, in occasione del quale si iniziarono ad effettuare sfilate lungo le strade della città, mostrando i Kanto alla folla come simbolo di buon auspicio. E’ stato solo in tempi recenti che l’attenzione si è gradualmente spostata sulle abilità tecniche dei portatori di Kanto.

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Marco Togni

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Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
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