Come affrontare la solitudine

In quanto individui sociali, la maggior parte di noi avverte il bisogno di relazionarsi e di avere un contatto gratificante con altre persone. Solitudine è dunque quella sensazione che deriva dalla mancanza di questo tipo di contatto. Molti tendono ad equiparare la solitudine con l’essere soli, quando in realtà si tratta di due aspetti piuttosto differenti: si può scegliere di stare soli e vivere felici pur senza avere frequenti contatti con altre persone, così come si può essere circondati da molte persone pur avvertendo un profondo senso di solitudine. Vi è inoltre differenza fra il percepire la solitudine e l’essere depressi: nel primo caso si tratta di una condizione di isolamento, mentre nel secondo si è di fronte ad una vera e propria psicopatologia, che va adeguatamente trattata rivolgendosi a professionisti.

Nel mondo degli adulti, prendersi del tempo per stare soli può significare introspezione, riflessione e lo staccare dalla frenesia della vita quotidiana. Diventa però solitudine deleteria quando la si inizia ad usare come arma di difesa contro un mondo che spaventa e intimorisce. Chi si sente solo vive nella convinzione di non piacere e interessare a nessuno. Purtroppo molte persone tendono a nascondere di avere questo problema affermando che la loro è una scelta personale, mentendo così a se stessi. Tra prendersi del tempo per se stessi ed essere sempre soli c’è una bella differenza.

Cause

La solitudine può avere un impatto significativo sulla propria salute mentale, fino a degenerare in uno stato depressivo da cui non è sempre facile uscire.
In linea generale si può dire che la solitudine derivi da due tipi di circostanze: la solitudine imposta da altri, magari a seguito di una qualche forma di discriminazione, oppure la solitudine autoinflitta, come scelta intenzionale in risposta a vari tipi di disagio.
Comunque la si guardi, la solitudine può avere molte cause diverse e colpisce le persone in maniera altrettanto differenziata. Qualche volta vi è una causa ben precisa che, se opportunamente trattata, può risolvere il problema, altre volte si tratta di un sentimento più profondo, che deriva da un malessere radicato e protrattosi nel tempo. Anche uno stile di vita troppo frenetico e lo stress della vita quotidiana possono rendere alcune persone socialmente isolate e particolarmente esposte alla solitudine.
Molte persone non hanno nessuno con cui condividere gioie e dolori della propria vita, mentre altre non si riconoscono nei valori e negli ideali di coloro che le circondano e optano per un isolamento volontario. In ogni caso, la solitudine è potenzialmente nociva per l’essere umano.
Tra le cause più frequenti: fine di una relazione sentimentale, problemi in famiglia, traumi infantili, perdita del lavoro, malattia, discriminazione ecc.
Alcune persone sperimentano sentimenti profondi e costanti di solitudine che provengono dall’interno e non scompaiono, a prescindere dalla loro situazione sociale o di quanti amici abbiano. Talvolta si è perseguitati dalla sensazione di non essere amati e apprezzati da nessuno, oppure, per paura di delusioni e ferite, ci si preclude a priori la possibilità di incontrare o frequentare altre persone.
La buona notizia è che la solitudine si può combattere, basta sapere come farlo. Ecco alcune considerazioni in merito.

Riconoscere il problema

Per uscire da uno stato di solitudine occorre resettare la propria vita e porsi dei facili obiettivi raggiungibili a breve termine (ad esempio dedicarsi ad una nuova attività), ma prima ancora occorre prendere atto del problema ed essere profondamente consapevoli della propria condizione.
Il primo passo per sconfiggere questo malessere è dunque quello di riconoscerlo e ammettere che qualcosa non va.

Confrontarsi con altre persone sole

Una buona idea per prendere atto della propria situazione e trovare uno stimolo a superarla è quella di incontrare, anche virtualmente, altre persone con lo stesso problema. In rete vi sono numerosi forum e comunità dove poter interagire, scambiarsi opinioni e consigli o semplicemente trovare un po’ di conforto nel prendere atto che non si è gli unici a soffrire di solitudine.

Trovare nuovi stimoli

Se si avverte un’impossibilità ad interagire con chi ci sta intorno, a volte potrebbe essere solamente una forma di incompatibilità con un certo tipo di ambiente che siamo obbligati a frequentare (lavoro, famiglia). Nuovi ambienti significano nuove persone, con ottime probabilità che fra queste ve ne sia qualcuna con cui si possa instaurare un’empatia. Ecco perché una valida idea potrebbe essere quella di iscriversi a qualche corso, dedicandosi ad una nuova attività, magari coltivando un hobby che si avrebbe sempre voluto intraprendere. L’importante è evitare di sovraccaricarsi di aspettative e dedicarsi con gioia ad una nuova attività e poi, come dice, il detto, se son rose fioriranno. Per gli individui meno timidi è fondamentale evitare di aspettare che siano gli altri ad avvicinarci a noi, al contrario occorre prendere l’iniziativa, invitando l’altra persona a fare due chiacchere o a prendere un caffè. A volte bastano due parole per innescare una piacevole conversazione che, nei casi più fortunati, porta ad una bella amicizia.

Tenere la mente occupata

Uno degli errori più comuni quando si soffre di solitudine è quello di entrare in un circolo vizioso in cui la mente, per mancanza di stimoli esterni, non fa che rimuginare su questa condizione, alimentando ancora di più il malessere. Quando si ha del tempo libero, anziché chiudersi in casa, provare a fare una qualsiasi cosa che tenga la mente occupata, come una passeggiata, andare a fare la spesa, fare shopping, fare esercizio fisico ecc.

Social network, arma a doppio taglio

L’avvento dei social network come Facebook e Twitter ha permesso a chiunque di costruirsi una vita sociale, anche se solamente virtuale. Se da un lato anche coloro che avevano più difficoltà a relazionarsi socialmente possono finalmente interagire con altre persone, dall’altro, paradossalmente, il senso di alienazione e solitudine può aumentare. Sono molti a scegliere intenzionalmente di mostrare la propria faccia migliore, postando foto e aggiornamenti che lasciano intendere una vita meravigliosa e ricca di avvenimenti interessanti: il meccanismo “infernale” sta proprio qui, nel mentire alla comunità virtuale per sopperire a frustrazioni varie e allo stesso tempo suscitare malessere in coloro che magari non hanno amici “veri” e conducono una vita solitaria.
Il consiglio è dunque quello di utilizzare questi social network in maniera sensata, senza farne un’ossessione e cercando di sfruttarne esclusivamente gli aspetti positivi, come ad esempio mettersi in contatto con persone che non si vede da tempo e con le quali magari riallacciare i rapporti anche e soprattutto nella vita reale.

Superare le insicurezze

A volte la solitudine è il risultato della mancata capacità di accettarsi per quello che si è, con la tendenza a vedere solo i propri difetti e a dare per scontato di non piacere a nessuno. Troppo spesso i modelli imposti da tv e riviste patinate ci mettono di fronte ad individui perfetti e a canoni estetici difficilmente raggiungibili, quando la realtà è ben diversa. Se le insicurezze derivano da una mancata accettazione del proprio corpo, l’unico modo è quello di fare qualcosa per migliorarlo, senza ovviamente buttarsi su diete drastiche e obiettivi irraggiungibili che non farebbero altro che scoraggiarci ulteriormente. A volte bastano piccole attenzioni: comprarsi un abito nuovo, andare dal parrucchiere, concedersi qualche trattamento di bellezza (e oggi più che mai il discorso si applica sia agli uomini che alle donne). Quando ci si sente bene con se stessi automaticamente ci si sente meglio anche con gli altri. Iscriversi in palestra, ad esempio, oltre ad essere un’occasione per conoscere nuove persone, può aiutarci a migliorare il fisico, facendoci sentire più in forma e più sicuri di noi. Quante volte capita di vedere persone non particolarmente dotate dal punto di vista fisico ma in grado di attirare l’attenzione di chi le circonda? Tutto sta nel modo in cui vogliamo presentarci agli altri: curare il proprio aspetto, ostentare sicurezza e potenziare il proprio carisma sono armi infallibili che chiunque può impugnare e in grado di trasformare anche la persona più insicura in un individuo socialmente attivo.

Marco Togni

Autore

Marco Togni

Abito in Giappone, a Tokyo, da molti anni. Sono arrivato qui per la prima volta oltre 15 anni fa.
Mi godo la vita in ogni sua forma.
Fondatore di GiappoTour e GiappoLife. Sono da anni punto di riferimento per gli italiani che vogliono venire in Giappone per viaggio, lavoro o studio. Autore dei libri Giappone, la mia guida di viaggio, Giappone Spettacularis ed Instant Giapponese (ed.Gribaudo/Feltrinelli) e produttore di video-documentari per enti governativi giapponesi.
Seguito da più di 2 milioni di persone sui vari social (Pagina Facebook, TikTok, Instagram, Youtube).